Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Su Numismatique & Change di novembre 2007 un articolo di Jean Teitgen disquisisce se il raro testone battuto a Firenze a nome di Cristina di Lorena con millesimo 1630.
Cristina nacque a Nancy il 6 agosto 1565, figlia di Carlo III duca di Lorena e di Claudia di Francia, figlia del re Enrico II. Morì a Firenze il 19 dicembre 1637.
L’autore riferisce che alcun esemplare di questa moneta è stato segnalato in Lorena mentre, anche se mancano testimonianze in tal senso, è probabile che l’emissione fosse destinata al Levante dove le monete lorenesi, così ben coniate, erano apprezzate dai Turchi e quindi ampiamente utilizzati dai mercanti francesi. Viene anche presa in esame l’interpretazione della parte finale della leggenda D M P senza però fornire soluzioni definitive se non, tra le altre, la più probabile Domina Montis Politiani.
Moneta francese, quindi, o italiana? Per l’autore questa moneta può rientrare sia in collezioni di monete francesi che italiane.
Il 2013 è stato un anno particolare per gli amanti dell’opera lirica, sono stati infatti commemorati sia il centesimo anniversario della prima rappresentazione di Aida all’Arena romana di Verona che il duecentesimo anniversario della nascita di Verdi.
Giuseppe Fortunato Francesco Verdi (1813-1901) è stato un compositore italiano, tra i più celebrati di tutti i tempi, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico mondiale. Ne musicò 28, tra i suoi capolavori Rigoletto (1851), Il Trovatore (1853), La Traviata (1953), ma il più noto e il più rappresentato, anche per la sua spettacolarità è, probabilmente, Aida (1871).
Una delle più rare monete d’oro inglesi è il cosiddetto doppio leopardo o doppio fiorino del valore di 6 scellini. Ebbene questa moneta coniata oltremanica era basata sul fiorino d’oro battuto a Firenze. L’emissione del doppio fiorino fu ordinata il 14 dicembre 1343 e stabilita per legge il 27 gennaio 1344 ma la sua coniazione cessò prestissimo, nel luglio 1344, e già il 20 agosto successivo ne fu previsto il ritiro.
In quel periodo l’Inghilterra non conosceva ancora la moneta d’oro ed utilizzava soprattutto i fiorini di Firenze ed emissioni francesi sullo standard del fiorino. Tuttavia la nuova moneta ebbe uno scarsissimo successo: si ritiene che abbiano influito le alte spese di signoraggio (cioè le trattenute sul valore del metallo portato alla zecca), il suo sopravvalutato valore rispetto alle monete d’argento ed infine il non perfetto allineamento nel sistema monetario inglese basato sul mark e sul pound. Al posto del doppio fiorino fu infatti battuto il noble che fu molto ben accolto e coniato per decenni.
Del doppio fiorino sono noti appena 3 esemplari. Due furono trovati nel 1857 nel fiume Tyne ed entrambi arrivarono, seppure in tempi diversi, al British Museum. Il terzo fu ritrovato da un cercatore col metal detector nel sud dell’Inghilterra e messo all’incanto il 29 giugno 2006 presso Spink di Londra. Proposto con una stima tra le 100 e le 150.000 sterline, fu venduto per ben 460.000 rappresentando il record per una moneta inglese.
Sono passati sei decenni dalla prima ascensione certa del monte Everest, la vetta più alta del nostro pianeta, che si erge a 8.848 metri sul livello del mare nella catena dell’Himalaya, al confine fra Cina e Nepal. Il monte è chiamato Sagaramāthā, “dio del cielo”, dagli sherpa nepalesi, mentre in tibetano è conosciuto con il nome di Chomolangma, madre dell’universo. Per la precisione, era il 29 maggio 1953 quando il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay raggiunsero la vetta dal versante sud. I primi tentativi effettuati per arrivare alla cima dell’Everest risalgono al 1921 ad opera di spedizioni britanniche. Nel 1924, nel tentativo di scalare la montagna, scomparvero George Mallory ed Andrew Irvine, non è appurato se i due siano caduti dopo essere riusciti ad arrivare in vetta.
L’artista e designer brasiliano Andre Lavy ha progettato di trasformare delle comuni monetine in opere d’arte. L’operazione, denominata Tales you lose (https://www.facebook.com/talesyoulose), prevede di dipingere su di esse la faccia di icone popolari, supereroi, personaggi dei cartoni animati o delle fiabe. Le opere dell’artista sono abbastanza apprezzate, tanto che cominciano ad apparire su diversi siti web di settore. L’idea di Lavy non è originale, infatti, da tempo, sono in vendita monete dipinte a mano con colori più o meno vivaci, ad esempio pezzi da 2 euro commemorativi; è anche possibile reperire banconote colorate ed esemplari con scritte o con spiritosi aforismi. Ne abbiamo già scritto in passato sulla rivista: Banconote con scritte (aprile 2009, n. 239), Money art (dicembre 2010. n. 257), Euro commemorativi colorati (marzo 2013, n. 282).
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.290 – Dicembre 2013