Articoli su fatti e curiosità sul mondo della numismatica. Speciale attenzione dedicata alle world coins, monete da tutto il mondo.
La parola tedesca notgeld è composta da not (bisogno, necessità) e geld (denaro), letteralmente denaro di necessità, quindi si riferisce a monete, banconote, succedanei della moneta divisionale, pezzi emessi durante periodi di grande crisi economica come nell’epoca dei due conflitti mondiali. Molte nazioni, nel periodo 1914-1947, utilizzarono moneta di emergenza come Algeria, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Russia, Spagna, Ungheria, solo per fare qualche esempio. In Germania i notgeld fecero la loro prima apparizione durante la prima guerra mondiale (luglio 1914) allo scopo di sostituire gli spiccioli diventati molto rari; infatti i metalli, come sempre accade nei periodi di grande instabilità, venivano tesaurizzati oppure impiegati per lo sforzo bellico. In genere i notgeld erano biglietti cartacei di valore modesto da 10, 25, 50, 75 pfennig (centesimi di marco tedesco), emessi da banche locali, enti, associazioni culturali, comunità religiose, partiti politici, imprese e, soprattutto, dai comuni; ebbero una grande diffusione nel periodo 1915-1922. Oltre ai biglietti cartacei furono usati pezzi in cuoio, seta, lino (leinengeld) oppure monete in zinco, lamine d’alluminio e persino tondelli in porcellana (porzellangeld).
La zecca austriaca ha coniato una nuova moneta della fortunata e bella serie bimetallica (argento e niobio) con valore nominale di 25 euro; il primo tondello, emesso nel 2003, celebra i 700 anni della città di Hall in Tirolo: al rovescio è raffigurato un Guldiner del 1486. Il nuovo pezzo, datato 2015, celebra la cosmologia cioè la scienza che studia struttura ed evoluzione dell’intero universo in relazione allo spazio, al tempo e alla materia. La cosmologia è un aspetto del sapere filosofico e scientifico che, nel corso del Novecento, si è trasformato da indagine prevalentemente speculativa a disciplina fisica a tutti gli effetti, ben corredata di dati sperimentali, che cerca di correggere le teorie metafisiche o dogmatiche sull’origine dell’universo. Sul dritto si trovano le figure della sonda spaziale Rosetta, del pianeta Saturno e di alcune stelle; l’obiettivo principale della missione spaziale sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea è lo studio della cometa periodica (6,45 anni terrestri) Churyumov-Gerasimenko che appartiene alla famiglia delle comete gioviane. Sull’altro lato del tondello sono raffigurati il sistema solare, la nostra galassia e il grande telescopio (E-ELT, European Extremely Large Telescope) con uno specchio primario di 39 metri che sarà costruito, sul Cerro Armazones, nel deserto di Atacama in Cile e diventerà «il più grande occhio del mondo rivolto al cielo». Il pezzo, coniato in 65.000 esemplari, è formato da un anello esterno in argento (10 g) e da un tondello centrale (6,5 g) di niobio che presenta due contrastanti tonalità di colore, blu e giallo.
di Gianni Graziosi
La moda di disegnare sulle banconote, nel bene e nel male, sta imperversando e non solo artisti più o meno affermati si cimentano in questa attività ma anche comuni cittadini si trasformano in anonimi autori dando libero sfogo e visibilità alla loro fantasia. Molte le banconote prese di mira e manipolate in modo ludico, soprattutto il pezzo da un dollaro americano con l’effige di George Washington. In genere sono usate banconote che riportano, in un qualche modo, l’immagine di una persona ma tutte possono essere dipinte e trasformate, anche pezzi fuori corso.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr. 303 – febbraio 2015 (numero esaurito).
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di Federico De Luca
ESISTONO ALCUNI ESEMPLARI ORIGINALI E VARIE TESTIMONIANZE FIGURATIVE CHE INDICANO COME FOSSERO E COME FUNZIONASSERO GLI STRUMENTI CHE GLI ANTICHI USAVANO PER OPERAZIONI ARITMETICHE ANCHE COMPLESSE.
In tempi complessi come i nostri in cui bisogna confrontarsi quotidianamente con l’andamento del Prodotto interno lordo e del debito pubblico, con le oscillazioni della Borsa e i rendimenti dei titoli di Stato, riceviamo continuamente informazioni su flussi finanziari e su grossi quantitativi di danaro. Ma anche nell’antichità vi erano dinamiche economiche ragguardevoli.
Così Aristofane, nella commedia Le vespe del 422 a.C., riferisce che le entrate di Atene si aggiravano intorno ai 2.000 talenti all’anno (un talento corrispondeva a seimila dracme) ed erano costituite dai tributi delle città alleate, dalle decime, dalle tasse, dai diritti di porto e di mercato, dal frutto delle miniere, dalle pritanìe e dalle confische. La campagna militare che Pericle mosse nel 440 a.C. contro Samo (per risolvere alcune dispute di confine tra Mileto e Samo degenerate in guerra aperta), non potendo essere finanziata con i tributi correnti, fu condotta con il contributo del tesoro di Atena (una sorta di banca statale attica amministrata da propri tesorieri e rifornita con le decime di bottini di guerra e di pene pecuniarie e da donazioni religiose) che mise a disposizione denaro per un ammontare di ben 1.300 talenti: questa somma a fine conflitto fu addossata ai Samii come debito da pagare nei 26 anni successivi in “comode” rate annuali da 50 talenti ciascuna.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).
Il codice ISO 4217 (Currency Code), comunemente usato nel sistema bancario e nel mondo economico, è uno standard internazionale impiegato per definire i nomi delle valute. Esso è costituito da tre lettere: le prime due corrispondono al codice nazionale (definito dall’ISO 3166-1 alpha-2, una lista di 248 codici assegnati ufficialmente a nomi dei vari stati) mentre la terza, solitamente, corrisponde alla lettera iniziale della valuta. Ad esempio, il franco svizzero, utilizzato anche a Campione d’Italia e nel Principato del Liechtenstein, è rappresentato dal codice CHF, dove CH indica la Svizzera e F la lettera iniziale della valuta. Ricordo che l’organizzazione internazionale per la normazione (ISO) è la più importante organizzazione, non governativa, per la definizione di norme tecniche di standardizzazione, fondata il 23 febbraio 1947. Le norme sono numerate e nella lista di standard il codice ISO 1, ad esempio, stabilisce che la temperatura di riferimento rispetto a cui devono essere espresse e misurate le grandezze geometriche degli oggetti sia di 20°C (o 293,15 K).