Articoli su fatti e curiosità sul mondo della numismatica. Speciale attenzione dedicata alle world coins, monete da tutto il mondo.
Molti numismatici conosco le vicende del cosiddetto tesoro di via Alessandrina a Roma.
Era il 22 febbraio 1933 quando, nel corso dei lavori di ristrutturazione di una casa di Roma, appunto in via Alessandrina, venne fuori un vero tesoro composto da monete antiche, medievali, moderne e gioielli. Si scoprì presto che non era il classico ripostiglio antico o medievale. Era stato invece scoperto l’artigianale caveau dell’antiquario romano Francesco Martinetti che in quella casa aveva vissuto dal 1879 al 1895, anno in cui era morto.
Questo favoloso tesoro fu a lungo conteso tra il Governatorato di Roma, gli scopritori e gli eredi del Martinetti. Ad istanza del tribunale di Roma fu redatta una stima sulla base della quale stabilire il valore della quota spettante in particolare ai detti scopritori. Gli appassionati di bibliofilia numismatica certamente conoscono la stampa che fu fatta di questa perizia compilata nel 1942 in particolare dal commerciante Michele Baranowsky. Ne risultarono 2.611 pezzi, di cui 81 gioielli e tutto il resto monete quasi tutte d’oro, 433 monete di zecche italiane, 30 greche, 243 romane e bizantine, ecc. tra cui 1.724 monete non aventi valore numismatico. Stima complessiva: 1.211.671 lire… e 90 centesimi per la precisione.

Questo è il piccaglione, almeno nella definizione in uso nel Sette e Ottocento: semplicemente la moneta 2 denari fatta coniare da Carlo Emanuele III di Savoia e dai suoi successori.
Sapete che cos’è il piccaglione? Poiché questa è una rivista di numismatica è ovvio che si tratti di una moneta… ma quale?
E’ una moneta molto più comune e facile da individuare di quel che si possa immaginare da questo astruso nome. Piccaglione era infatti la moneta da 2 denari fatta battere a Torino da Carlo Emanuele III e dai suoi successori. Era una moneta di puro rame, la più piccola del sistema monetario inaugurato dallo stesso Carlo Emanuele. Tale voce è menzionata da E. Martinori, La moneta. Vocabolario generale, Roma 1915, sub vocem, il quale risale all’imitazione del pezzo da 3 denari (liard) coniato dal duca Vittorio Amedeo I a Torino e Vercelli (1630-1637); imitazioni fatte nelle zecche di Orange, Avignone, Dombes etc. Questi picallons vennero diffidati nel 1636. Erano di rame imbianchito con argento. In seguito si usò dare questo nome alle monete di rame da 2 denari, es. a quella di Carlo Emanuele III (1730-1773)… In Sardegna si dava il nome di piccaleon al centesimo.
Il nome di piccaglione era usato ancora nell’Ottocento avendolo trovato citato nell’Itinerario italiano ossia descrizione dei viaggi per le strade più frequentate alle principali città d’Italia, sesta edizione, pubblicato a Milano nel 1815.
Gli amanti del calcio conoscono bene le interminabili discussioni collegate alla regola del fuorigioco, intere trasmissioni sportive sono dedicate a questo argomento. Molti esperti, o supposti tali, esaminano l’azione incriminata da più angolazioni, supportati da super moviole, per arrivare alla conclusione che… l’offside c’era, anzi, forse non c’era. Nel Regolamento del Gioco del Calcio il fuorigioco è disciplinato dalla regola 11: un giocatore si dice in posizione di fuorigioco quando, nel momento in cui un compagno gli passa il pallone, egli si trova al di là della linea del pallone e tra di lui e la linea di porta avversaria non ci sono almeno due giocatori avversari, uno di quali può eventualmente essere il portiere (condizione questa non necessaria). La patria del calcio moderno è considerata la Gran Bretagna dove venne fondata, il 24 ottobre 1857, la prima squadra di calcio della storia: lo Sheffield FC. Ebbene, la Royal Mint ha emesso una moneta da 50 pence 2011, in lega di rame e nichel (peso 8,00 gr., diametro 27,30 mm), con lo scopo di illustrare chiaramente come funziona il fuorigioco. Sul retro del pezzo è raffigurato un disegno simbolico esplicativo al riguardo; l’immagine è stata ideata dal giornalista sportivo Neil Wolfon.
La Grecia, nel 2010, ha emesso una moneta da 2 euro per celebrare la battaglia combattuta nella pianura di Maratona nel 490 avanti Cristo il 12 settembre, secondo la data convenzionalmente accettata dell’evento. Al rovescio, sulla sagoma di uno scudo, sono raffigurati un guerriero oplita, emblema della lotta per la libertà, e un uccello che simboleggia la nascita della civiltà occidentale. Sono trascorsi più di 2.500 anni, giorno più giorno meno, da una delle più celebri battaglie della storia. L’esito dello scontro tra greci e persiani sembrava prevedibile, tanta era la disparità delle forze messe in campo ma, alla fine, prevalsero le truppe comandate dall’ateniese Milziade. Sovvertendo ogni logica, furono quelli che si dovevano difendere ad attaccare: il piccolo aggredì il grande, una città andò all’assalto di un grande impero muovendo la falange oplita pesantemente armata (gli storici ritengono che il peso delle armi e dell’armatura si aggirasse sui 30 kg). Quel giorno gli ateniesi subirono 192 perdite contro 6.400 dei nemici, almeno secondo quanto sappiamo dai racconti che ci sono pervenuti. Sebbene la battaglia non fosse stata particolarmente grandiosa né, tanto meno, risolutiva, è diventata una leggenda, un mito. L’obiettivo di Dario I, il re dei re, era quello di punire Atene e la vicina Eretria poiché avevano osato inviare alcune navi a sostegno della ribellione antipersiana degli Ioni d’Asia. Dario, contrariamente a quanto aveva fatto nella precedente campagna militare contro gli Sciti, non si era degnato di mettersi personalmente al comando della spedizione.
Maria Callas è stata un mito ed anche se la sua morte risale a quasi trentacinque anni fa (morì infatti a Parigi il 16 settembre 1977) è ancora oggi famosissima. Il suo nome è indissolubilmente legato all’Italia ma è stata la Grecia che nel 2007 le ha dedicato una bella moneta d’argento da 10 euro che merita a buon diritto di entrare nelle raccolte di medaglie e monete dedicate alla musica.
Un’altra emissione da non perdere per chi vuol fare la storia della musica attraverso le monete e le medaglie è il 5 euro d’argento che San Marino ha dedicato al direttore d’orchestra Arturo Toscanini nel centenario della sua nascita sempre nel 2007.