Articoli su importanti collezioni e collezionisti di monete e medaglie.
Sabato 1 giugno 2024, alle ore 11, presso la Fondazione Bruschi di Arezzo, si terrà la conferenza Monete e banconote dalle Collezioni Bruschi e Bistoni. Un tesoro da scoprire
Interverranno:
Franca Maria Vanni, Consulente della Sezione Numismatica della Fondazione Ivan Bruschi, a colloquio con Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione Ivan Bruschi.
Nel corso della conferenza saranno presentate le monete metalliche della Fondazione Ivan Bruschi e la collezione di carta moneta di proprietà di Intesa Sanpaolo.
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Giovedì 30 novembre, alle ore 17.30, presso la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi si terrà la conferenza Monete e banconote dalle Collezioni Bruschi e Bistoni. Un tesoro da scoprire.
Programma:
Intervento di Franca Maria Vanni, Consulente della Sezione Numismatica della Fondazione Ivan Bruschi
a colloquio con Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione Ivan Bruschi
La collezione numismatica Este
Nel dicembre 2014, nella veste di Direttore del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, ho curato, in stretta collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze, la mostra “Si tiene pegno in Guardaroba- Monete d’oro con la contromarca di Casa d’Este nel Medagliere Mediceo”.
In quell’occasione furono esposte 251 monete in oro conservate nel Museo Archeologico (un altro esemplare dello stesso nucleo è conservato nel Museo del Bargello di Firenze) frutto dell’acquisizione del 1646 ad opera del Granduca Ferdinando II de’ Medici e con il concorso del fratello Cardinale Leopoldo, noto collezionista numismatico.
Qualche tempo fa un collezionista toscano mi disse che un suo amico, anch’esso collezionista, gli aveva raccontato di un episodio capitatogli quando, durante l’ultimo conflitto mondiale, precisamente nel settembre 1943, era di stanza a Brindisi come soldato presso l’aeroporto di Brindisi. Questo episodio riguarda la collezione reale e fornisce una versione del tutto nuova rispetto a quanto noto finora.
Articolo completo in formato pdf, articolo richiesto da un nostro lettore, tratto da Panorama Numismatico 124/novembre 1998
di Luciano Giannoni
LA DESCRIZIONE DI ALCUNE MONETE PIOMBINESI DELLA COLLEZIONE GNECCHI, MESSE IN VENDITA A FRANCOFORTE NEL 1902, NON CONSENTE UNA LORO FACILE IDENTIFICAZIONE. IL CONFRONTO CON CONIAZIONI PASSATE RECENTEMENTE IN ASTA PUÒ VENIRE IN AIUTO.
Nel corso delle mie ricerche sulla monetazione piombinese, ne ho verificato la presenza in raccolte pubbliche e private (per lo meno in quelle a me note) e nei listini d’asta. Devo sottolineare, a questo proposito, che se si escludono quelli, non frequentissimi, in cui sono presenti monete piombinesi in rame o mistura e grossi in argento di Jacopo VII Appiani, ne ho trovati solo tre con la presenza di monete in oro o argento coniate dai due Ludovisi.
Un primo catalogo, oggetto di questa nota, poneva in vendita, tra le altre, un rarissimo zecchino di G.B. Ludovisi; un secondo catalogo, del 1960, offriva una doppia – altrettanto rara – sempre di Giovan Battista Ludovisi ed un terzo, un mezzo giulio di Niccolò.
Il listino del 1902 (fig. 1) è sicuramente il più interessante. Infatti, oltre a presentare diverse monete piombinesi, contiene alcune stranezze che hanno stimolato immediatamente la mia attenzione.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.297 – Luglio/Agosto 2014