Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
Una nuova pubblicazione del CNORP (Corpus Numismatum Omnium Romanorum Pontificum) si va ad aggiungere ai precedenti volumi: I viaggi apostolici nella medaglia pontificia. Da Papa Paolo VI a Papa Francesco, 1963-2021, di Gian Franco Macri e Caterina Marinelli.
Il volume offre un’ampia panoramica sulle medaglie dei viaggi dei Pontefici da Paolo VI a Papa Francesco (1963-2021) ed è arricchito dalla Presentazione del prof. Bernardino Mirra, l’introduzione del dott. Roberto Ganganelli e un contributo del Maestro Loredana Pancotto.
Sono 315 le medaglie schedate e fotografate a colori. Ogni medaglia è riprodotta, nel diritto e nel rovescio, nel suo modulo originale ed è corredata, oltre che da tutti i dati tecnico-descrittivi, anche da un’accurata esposizione storica dell’avvenimento commemorato.
Completano il volume la bibliografia, l’indice tematico delle medaglie, un indice alfabetico delle leggende dei rovesci e un indice alfabetico degli artisti.
Il volume è di 486 pagine (carta da 120 g), con copertina in tela rossa completa di sovracopertina; il formato è di 31,5 x 23,5 cm.
Prezzo di copertina: 150 euro, comprese le spese postali.
Per informazioni: giano1979@hotmail.com
di Jakub Jan Groborz
da Panorama Numismatico n. 381, marzo 2022
La numismatica in quanto tale non è soltanto una forma di collezionismo bensì una vera e propria disciplina, all’interno della quale confluiscono e si legano tanti altri settori. La moneta è un prodotto culturale, una delle maggiori invenzioni umane che produsse un cambiamento della vita sociale dei popoli. Fin dalla sua nascita1 ha fatto sentire le sue potenzialità, anzitutto come strumento economico: massimizzazione della produzione e del reddito, semplificazione e sviluppo dei commerci tra le popolazioni, diminuzione dei tempi e costi di transazione. Nella sua funzione sociale la moneta si è sviluppata e perfezionata di generazione in generazione, come la navigazione e la scrittura, a tal punto da diventare un oggetto quotidiano e fondamentale. Va ricordato il suo ruolo rappresentativo, con i numerosi simboli ed iconografie che danno vita al passato di una nazione, di un popolo, di una civiltà, alla sua storia più profonda e radicale, alla sua tradizione.
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La storia della Società di Ponte Molle e della colonia artistica tedesca che la costituì, svolse una ruolo importante nel contesto romano del XIX secolo. Nonostante ciò, l’argomento non è stato mai trattato in maniera organica. Molti degli artisti provenienti dal Nord Europa, giunti a Roma per il Grand Tour, tra fine Settecento e inizi Ottocento, si erano stabiliti nei pressi di Piazza di Spagna e di Piazza Barberini. Tra questi, alcuni artisti tedeschi, i Nazareni, si trasferirono definitivamente nell’Urbe formando una comunità basata sull’etica delle corporazioni medievali, che chiamarono Confraternita di San Luca. Il loro interesse principale era rivolto all’arte antica e pre-raffaellita, e il paesaggio ebbe una parte significativa nelle loro opere, in particolare la campagna romana e i Colli Albani, un’idea che certo risentì dell’influenza di Winckelmann, il primo studioso dell’arte classica che, alla fine del Settecento, indicò il clima e l’ambiente come fattori fondamentali per il progresso delle arti.
Il libro di Cristiano Maniscalco PRAESES POPULUSQUE PONTEMOLLICUS. La colonia artistica tedesca, il loro Carnevale ed i Cavalieri di Ponte Molle a Roma nel XIX secolo, con vocazione analitica e approccio interdisciplinare, riconduce alla conoscenza storica la narrazione della vita di quel cenacolo di artisti, dei loro luoghi e riti. Compendiando documentazione storica e cronache del tempo, l’autore racconta di un gruppo di amici, che scrissero pagine importanti della Storia dell’arte Neoclassica e Romantica, colti negli aspetti più quotidiani: il loro modo di vivere, i luoghi frequentati nei momenti di svago e il loro amore per il divertimento che divenne un punto di riferimento per la mondanità romana del tempo. Fulcro della comunità era la Ponte Molle Gesellschaft (Società di Ponte Molle) che organizzava la celebre Festa del Cervaro, detta anche Carnevale dei Tedeschi e che, in quelle occasioni, conferiva titoli onorifici e premi di grande prestigio. La più importante era la medaglia dell’Ordine del Baiocco di Ponte Molle, che fu assegnata anche allo scultore Bertel Thorvaldsen, il quale la portava con tale orgoglio da presentarsi con essa alla Corte di Danimarca, e al principe Ludwig di Baviera, strettamente legato alla colonia di artisti tedeschi tanto da fare della sua residenza, Villa Malta, il cuore della cultura tedesca a Roma. «Il Cavalierato di Ponte Molle – scrive l’autore – veniva conferito con grande attenzione e parsimonia. Oltre al ridottissimo numero di esemplari giunti fino a noi ne è testimone il fatto che l’assegnazione della medaglia avveniva con grandi onori ed era accompagnata da un diploma».
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Contraffazioni e imitazioni monetarie
A cura di Leonardo Mezzaroba
È appena stato pubblicato il secondo volume della Nuova Serie della Collana dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici che raccoglie un vasto numero di contributi dedicati alle Contraffazioni e imitazioni monetarie. Lo spunto per un simile lavoro è partito dalla Giornata di studi in onore di Arturo Lusuardi, che ha avuto luogo a Correggio il 23 marzo 2019. Alle relazioni presentate in quella occasione si sono aggiunti numerosi contributi di membri dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici ma anche di altri studiosi (23 in tutto), che fanno di questo ponderoso volume di circa 500 pagine, la raccolta di studi più ricca che sia mai stata pubblicata sulla tematica, complessa e variegata, delle imitazioni, delle contraffazioni e dei falsi monetari.
Accanto ai contributi volti a chiarire il concetto stesso di imitazione e contraffazione, vi sono quelli (e sono la maggior parte) finalizzati a ricostruire una sorta di storia delle contraffazioni a partire dall’età antica fino ai nostri giorni. Infine, tre contributi sono specificamente indirizzati al ricordo di Arturo Lusuardi cui, significativamente, l’opera è dedicata.
Leonardo Mezzaroba
I trenta denari sono il simbolo del tradimento per la transazione più famosa e iniqua della storia. Per trenta denari Giuda vendette Cristo, consegnandolo alla morte. Giuda si pentì, restituì i denari ai sacerdoti e si impiccò. Ormai sporche di sangue innocente, le monete non potevano essere depositate nel tesoro del Tempio e i sacerdoti le spesero per comprare un terreno.
La storia dei trenta denari dovrebbe chiudersi con quella compravendita immobiliare ma, imprevedibilmente, molti (presunti) esemplari furono venerati tra gli strumenti della Passione in chiese e monasteri di tutta Europa nel tardo medioevo e nell’età moderna. Erano parte del “corredo” di reliquie che permetteva di ricreare la Terrasanta in Occidente, e in gran parte furono dispersi quando se ne riconobbe la falsità. La storia dei trenta denari divenuti reliquia tocca molti temi di riflessione: il contatto con il sacro, il bisogno di vedere per immaginare e pregare, la storia dell’antigiudaismo tramite la progressiva demonizzazione di Giuda e, non ultimo, la storia della moneta. Pellegrini e leggende agiografiche, reliquie vere e false, immagini della Passione e indulgenze, antigiudaismo e devozione, ricerca antiquaria e pensiero economico: molti argomenti sono qui uniti dal filo d’argento della riflessione sulla moneta come misura in tutte le società.
Lucia Travaini
I Trenta denari di Giuda. Storia di reliquie impreviste nell’Europa medievale e moderna
Viella Libreria editrice, 2020
15×21 cm, pp. 352, 16 illustrazioni a colori, brossura
ISBN: 9788833133188