Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
Il primo libro di Giuseppe Carucci, dedicato alle monete russe durante il periodo zarista, ci ha introdotto alla storia e alle particolarità di quegli anni, guidati dalle coniazioni di monete, medaglie e dalle emissioni di banconote come leitmotiv e principale forza trainante della narrazione.
In La Russia dei Soviet. Storia & Monete, Carucci prosegue nell’indagine e nell’approfondimento della storia russa e della sua monetazione partendo dagli ultimi anni di regno di Nicola II. Le vicissitudini economiche che la partecipazione dell’Impero russo alla Prima guerra mondiale causò al popolo russo, mobilitarono il tessuto sociale, facendo germogliare un malcontento che raggiunse il suo apice con la cosiddetta Rivoluzione di Febbraio. Le principali conseguenze di questi eventi furono il crollo della monarchia dei Romanov e la doppia presa di potere da parte del Governo provvisorio, espressione della media borghesia, e del Soviet di Pietrogrado, di ispirazione popolare. Questa doppia autorità, mai pienamente condivisa, portò alla Rivoluzione d’Ottobre con il prevalere dei Soviet, il che condusse a sua volta a quattro anni di guerra civile fino alla formazione dell’URSS.
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La collana “Materiali” del «Bollettino di Numismatica», cataloghi sistematici di materiali numismatici o affini custoditi in collezioni pubbliche, si è arricchita di nuove pubblicazioni.
Numero 58 – La zecca di Casale Monferrato, Parte I, Da Gian Giacomo Paleologo (1418-1445) a Guglielmo II Paleologo (1494-1518), di Luca Gianazza
Numero 59 – La zecca di Casale Monferrato, Parte II, Da Guglielmo II Paleologo (1494-1518) a Giovanni Giorgio Paleologo (1530-1533), di Luca Gianazza
Numero 60 – Il ripostiglio da Rio Marina (1901), III-I sec. a.C., di Simone Boccardi, Valentina Caffieri e Sara Guiati
Numero 61 – La zecca di Bologna (1724-1740), Parte X, Da Benedetto XIII (1724-1730) alla Sede Vacante 1740, di Michele Chimienti e Giovanni B. Vigna
Numero 62 – La zecca di Milano. Ludovico XII d’Orléans, re di Francia (1498-1515) e duca di Milano (1499; 1500-1512), di Alessandro Toffanin
Numero 63 – Le zecche dell’Italia Bizantina, Parte I, Ravenna-Roma, di Bruno Callegher
Numero 64 – La zecca di Piacenza. Da Alessandro Farnese (1586-1592) a Ranuccio I Farnese (1592-1622), di Giorgio Fusconi
Numero 65 – La zecca di Camerino. Da Giulia da Varano (1527-1534) a Paolo III (1534-1549), di Lorenzo Bellesia
Una nuova pubblicazione del CNORP (Corpus Numismatum Omnium Romanorum Pontificum) si va ad aggiungere ai precedenti volumi: I viaggi apostolici nella medaglia pontificia. Da Papa Paolo VI a Papa Francesco, 1963-2021, di Gian Franco Macri e Caterina Marinelli.
Il volume offre un’ampia panoramica sulle medaglie dei viaggi dei Pontefici da Paolo VI a Papa Francesco (1963-2021) ed è arricchito dalla Presentazione del prof. Bernardino Mirra, l’introduzione del dott. Roberto Ganganelli e un contributo del Maestro Loredana Pancotto.
Sono 315 le medaglie schedate e fotografate a colori. Ogni medaglia è riprodotta, nel diritto e nel rovescio, nel suo modulo originale ed è corredata, oltre che da tutti i dati tecnico-descrittivi, anche da un’accurata esposizione storica dell’avvenimento commemorato.
Completano il volume la bibliografia, l’indice tematico delle medaglie, un indice alfabetico delle leggende dei rovesci e un indice alfabetico degli artisti.
Il volume è di 486 pagine (carta da 120 g), con copertina in tela rossa completa di sovracopertina; il formato è di 31,5 x 23,5 cm.
Prezzo di copertina: 150 euro, comprese le spese postali.
Per informazioni: giano1979@hotmail.com
di Jakub Jan Groborz
da Panorama Numismatico n. 381, marzo 2022
La numismatica in quanto tale non è soltanto una forma di collezionismo bensì una vera e propria disciplina, all’interno della quale confluiscono e si legano tanti altri settori. La moneta è un prodotto culturale, una delle maggiori invenzioni umane che produsse un cambiamento della vita sociale dei popoli. Fin dalla sua nascita1 ha fatto sentire le sue potenzialità, anzitutto come strumento economico: massimizzazione della produzione e del reddito, semplificazione e sviluppo dei commerci tra le popolazioni, diminuzione dei tempi e costi di transazione. Nella sua funzione sociale la moneta si è sviluppata e perfezionata di generazione in generazione, come la navigazione e la scrittura, a tal punto da diventare un oggetto quotidiano e fondamentale. Va ricordato il suo ruolo rappresentativo, con i numerosi simboli ed iconografie che danno vita al passato di una nazione, di un popolo, di una civiltà, alla sua storia più profonda e radicale, alla sua tradizione.
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La storia della Società di Ponte Molle e della colonia artistica tedesca che la costituì, svolse una ruolo importante nel contesto romano del XIX secolo. Nonostante ciò, l’argomento non è stato mai trattato in maniera organica. Molti degli artisti provenienti dal Nord Europa, giunti a Roma per il Grand Tour, tra fine Settecento e inizi Ottocento, si erano stabiliti nei pressi di Piazza di Spagna e di Piazza Barberini. Tra questi, alcuni artisti tedeschi, i Nazareni, si trasferirono definitivamente nell’Urbe formando una comunità basata sull’etica delle corporazioni medievali, che chiamarono Confraternita di San Luca. Il loro interesse principale era rivolto all’arte antica e pre-raffaellita, e il paesaggio ebbe una parte significativa nelle loro opere, in particolare la campagna romana e i Colli Albani, un’idea che certo risentì dell’influenza di Winckelmann, il primo studioso dell’arte classica che, alla fine del Settecento, indicò il clima e l’ambiente come fattori fondamentali per il progresso delle arti.
Il libro di Cristiano Maniscalco PRAESES POPULUSQUE PONTEMOLLICUS. La colonia artistica tedesca, il loro Carnevale ed i Cavalieri di Ponte Molle a Roma nel XIX secolo, con vocazione analitica e approccio interdisciplinare, riconduce alla conoscenza storica la narrazione della vita di quel cenacolo di artisti, dei loro luoghi e riti. Compendiando documentazione storica e cronache del tempo, l’autore racconta di un gruppo di amici, che scrissero pagine importanti della Storia dell’arte Neoclassica e Romantica, colti negli aspetti più quotidiani: il loro modo di vivere, i luoghi frequentati nei momenti di svago e il loro amore per il divertimento che divenne un punto di riferimento per la mondanità romana del tempo. Fulcro della comunità era la Ponte Molle Gesellschaft (Società di Ponte Molle) che organizzava la celebre Festa del Cervaro, detta anche Carnevale dei Tedeschi e che, in quelle occasioni, conferiva titoli onorifici e premi di grande prestigio. La più importante era la medaglia dell’Ordine del Baiocco di Ponte Molle, che fu assegnata anche allo scultore Bertel Thorvaldsen, il quale la portava con tale orgoglio da presentarsi con essa alla Corte di Danimarca, e al principe Ludwig di Baviera, strettamente legato alla colonia di artisti tedeschi tanto da fare della sua residenza, Villa Malta, il cuore della cultura tedesca a Roma. «Il Cavalierato di Ponte Molle – scrive l’autore – veniva conferito con grande attenzione e parsimonia. Oltre al ridottissimo numero di esemplari giunti fino a noi ne è testimone il fatto che l’assegnazione della medaglia avveniva con grandi onori ed era accompagnata da un diploma».
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