Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
di Gianni Graziosi
Il volume raccoglie tutti gli elaborati che hanno partecipato al concorso proposto, nel 2009, dalla NIA (Numismatici italiani associati) per opere inedite di argomento numismatico. La dott.sa Luisa Valle, vicepresidente della NIA, nell’introduzione scrive:
È l’amore per la storia che muove questo mondo, che stimola studi e ricerche, e che va indirettamente a tutelare quell’immenso patrimonio storico che l’Italia possiede, che andrebbe difeso e promosso con il contributo di tutti, certi che rendere visibili le testimonianze del proprio passato renda un popolo consapevole di ciò che è stato, di ciò che è diventato e di qual è la strada giusta da percorrere: in poche parole un popolo culturalmente forte.. Non si può far altro che essere d’accordo e condividere queste parole. Il risultato è questo volume che sicuramente offre un contributo allo studio della nostra storia e, nello stesso tempo, promuove lo sviluppo della cultura numismatica. I lavori presentati sono 12 e spaziano su argomenti numismatici molto differenti.
Dovrebbe essere questo il punto d’arrivo di ogni serio collezionista numismatico. Dopo una “vita” passata a comprare e scambiare monete di un certo ambito (monete greche o romane, una certa zecca italiana, un settore trasversale a più zecche, per esempio, i grossi medievali), ecco che si arriva ad un punto in cui si dovrebbe presentare il frutto dei propri sforzi. Insomma, fare il catalogo della propria raccolta. C’è chi lo propone in occasione della vendita, c’è chi lo stampa a proprio uso e consumo, come ricordo, e chi invece stampa un vero e proprio libro.
E’ il caso di Nicola Rossi e del suo libro-catalogo, come lo chiama egli stesso, sui quattrini di Lucca, quelli, per intenderci, con la L ed il Volto Santo cui si è aggiunto il cosiddetto quattrino panterino coniato dal 1682 al 1735 pur con molti vuoti tra i millesimi. Una sola moneta quindi e per giunta “povera”, una di quelle monete cioè, che sono apparentemente comuni tanto che non appaiono quasi mai nei cataloghi d’asta e che si può trovare in lotti oppure per poche decine di euro. Ma anche una di quelle monete per cui alcune varianti non si trovano mai, ma proprio mai e che sono quindi davvero rare.
Questo piccolo manualetto presenta le monete d’oro fatte coniare da Vittorio Emanuele I (1802-1821), Carlo Felice (1821-1831), Carlo Alberto (1831-1849), Vittorio Emanuele II (1849-1878) come re di Sardegna, re eletto e re d’Italia, Umberto I (1878-1900) e Vittorio Emanuele III (1900-1943). Sono 236 i pezzi di cui vengono riportate le seguenti informazioni: nominale, data, zecca varianti, rarità. A margine di ognuno è stato lasciato un piccolo spazio per eventuali note. Tutti i nominali sono illustrati da immagini a colori, in totale sono 42. Ma il volume è decisamente particolare; è infatti inutile cercare pagine scritte, notizie, curiosità, non è presente nessun testo, di nessun tipo, non una parola.
Da qualche anno è in corso di pubblicazione una collana, chiamata Antiche monete dedicata alle monete di alcune zone dell’Italia centrale. Finora hanno visto la luce le seguenti monografie: Teramano, Pescarese e Teatino, Aquilano, Tiati, Puglia, Molise, Daunia, Peucezia, Messapia. Oltre al libro che qui recensiamo, sono previste due altre monografie dedicate alle monete napoletane da Filippo II a Carlo III ed alla monetazione di Taranto in età greca.
Questo libro descrive tutta la produzione della zecca dell’Aquila da Ludovico I d’Angiò (1382-1384) a Carlo V (1519-1556). La città rappresentò infatti un punto importante per il rifornimento di circolante per tutta l’Italia centro meridionale in particolare come supporto della zecca di Napoli dalla quale riprende moltissime tipologie. Proprio per questa sinergia tra le zecche dell’Aquila e di Napoli, la corretta identificazione del centro di emissione rappresenta uno dei punti di maggior interesse e di più accesa discussione tra gli studiosi ed i collezionisti di monete del Regno di Napoli.
Questa ricerca tenta perciò di fare il punto sugli studi riguardanti la zecca e di formare un catalogo delle tantissime varianti note delle emissioni aquilane, in particolare quelle di rame.
Dopo alcuni brevi capitoli introduttivi, riguardanti le tipologie monetali battute nella città, gli zecchieri qui attivi e la morfologia delle emissioni, si passa ai capitoli dedicati ai vari regnanti.
Ogni capitolo si apre con una breve biografia, quindi si affrontano i problemi strettamente numismatici facendo i dovuti confronti con le opere precedenti, in particolare quelle del Lazari, del Cagiati e di Pannuti e Riccio. Davvero tanti i problemi affrontati quali le datazioni e le differenziazioni rispetto alla zecca di Napoli.