Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
La moneta può essere vista sotto molteplici punti di vista. L’economista la vede come un mezzo di scambio o come riserva di valore e lo storico può vederla come espressione politica. La moneta è un semplice pezzo di metallo oppure di carta senza alcun valore intrinseco, oggi può anche essere pura convenzione, semplicemente dematerializzata. La moneta è però anche un simbolo.
Il simbolo di un’epoca, di una ideologia, di una ribellione, di una passione, e di mille altri aspetti. E proprio per cercare di vedere come questo simbolo sia stato percepito attraverso i secoli sono stati organizzati due incontri dal titolo Valori e disvalori simbolici delle monete grazie all’iniziativa di Lucia Travaini e Grado Giovanni Merlo e con questo libro a farne da cassa di risonanza.
Con questa dedicata a Traiano l’autore D.Leoni ha iniziato una collana di monografie sugli imperatori romani e le loro monete. Ciascuna monografia esaminerà la vita, l’ascesa al potere, i successi e le sconfitte degli imperatori. Insieme saranno descritte le trasformazioni della società romana, i monumenti dell’impero, gli dei, il tutto attraverso quell’eccezionale documento storico costituito dalle monete. Non per niente l’autore ha proposto come sottotitolo: percorso storico-culturale svolto tra le immagini più significative delle monete battute durante il regno dei più importanti imperatori romani.
Dopo una biografia di Traiano, inizia subito la rassegna delle emissioni, in particolare di quelle, molto famose, con le opere pubbliche intraprese da questo imperatore: il porto, l’Aqua Traiana, l’arco di trionfo, la via Traiana, il Circo massimo, il Foro, la Basilica Ulpia, la Colonna Traiana, l’Ara maxima Herculis invicto, il ponte sul Danubio ed il tempio di Giove. Seguono aspetti della storia romana evidenziati nella monetazione di Traiano, per esempio, le campagne dacica e partica. Un capitolo riguarda alcune monete provinciali proposte senza un ordine particolare.
Il libro è strutturato a schede. Accanto alla moneta, descritta con riferimento al RIC, troviamo un ampio commento storico.
di Gianni Graziosi
Il volume raccoglie tutti gli elaborati che hanno partecipato al concorso proposto, nel 2009, dalla NIA (Numismatici italiani associati) per opere inedite di argomento numismatico. La dott.sa Luisa Valle, vicepresidente della NIA, nell’introduzione scrive:
È l’amore per la storia che muove questo mondo, che stimola studi e ricerche, e che va indirettamente a tutelare quell’immenso patrimonio storico che l’Italia possiede, che andrebbe difeso e promosso con il contributo di tutti, certi che rendere visibili le testimonianze del proprio passato renda un popolo consapevole di ciò che è stato, di ciò che è diventato e di qual è la strada giusta da percorrere: in poche parole un popolo culturalmente forte.. Non si può far altro che essere d’accordo e condividere queste parole. Il risultato è questo volume che sicuramente offre un contributo allo studio della nostra storia e, nello stesso tempo, promuove lo sviluppo della cultura numismatica. I lavori presentati sono 12 e spaziano su argomenti numismatici molto differenti.
Dovrebbe essere questo il punto d’arrivo di ogni serio collezionista numismatico. Dopo una “vita” passata a comprare e scambiare monete di un certo ambito (monete greche o romane, una certa zecca italiana, un settore trasversale a più zecche, per esempio, i grossi medievali), ecco che si arriva ad un punto in cui si dovrebbe presentare il frutto dei propri sforzi. Insomma, fare il catalogo della propria raccolta. C’è chi lo propone in occasione della vendita, c’è chi lo stampa a proprio uso e consumo, come ricordo, e chi invece stampa un vero e proprio libro.
E’ il caso di Nicola Rossi e del suo libro-catalogo, come lo chiama egli stesso, sui quattrini di Lucca, quelli, per intenderci, con la L ed il Volto Santo cui si è aggiunto il cosiddetto quattrino panterino coniato dal 1682 al 1735 pur con molti vuoti tra i millesimi. Una sola moneta quindi e per giunta “povera”, una di quelle monete cioè, che sono apparentemente comuni tanto che non appaiono quasi mai nei cataloghi d’asta e che si può trovare in lotti oppure per poche decine di euro. Ma anche una di quelle monete per cui alcune varianti non si trovano mai, ma proprio mai e che sono quindi davvero rare.
Questo piccolo manualetto presenta le monete d’oro fatte coniare da Vittorio Emanuele I (1802-1821), Carlo Felice (1821-1831), Carlo Alberto (1831-1849), Vittorio Emanuele II (1849-1878) come re di Sardegna, re eletto e re d’Italia, Umberto I (1878-1900) e Vittorio Emanuele III (1900-1943). Sono 236 i pezzi di cui vengono riportate le seguenti informazioni: nominale, data, zecca varianti, rarità. A margine di ognuno è stato lasciato un piccolo spazio per eventuali note. Tutti i nominali sono illustrati da immagini a colori, in totale sono 42. Ma il volume è decisamente particolare; è infatti inutile cercare pagine scritte, notizie, curiosità, non è presente nessun testo, di nessun tipo, non una parola.