Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
Questo interessante libro ripercorre la storia del Cristianesimo a partire dalla sua definitiva accettazione come religione di stato sotto Costantino attraverso l’immagine di Cristo e del simbolo cristiano per eccellenza, il monogramma chi-ro, sulle monete. Questo percorso inizia appunto abbastanza timidamente sotto l’imperatore Costantino il quale, dopo secoli di feroci persecuzioni da parte di alcuni suoi predecessori, tra cui vi è da annoverare anche Diocleziano, spianò definitivamente la strada al riconoscimento di quella religione. Memore di quanto era accaduto nella battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio nel 312, quando disse di aver avuto il sostegno dal Dio cristiano, Costantino non solo riconobbe la liceità del Cristianesimo ma cominciò a favorirlo anche se lo considerava un mezzo per regnare utilizzando i Cristiani al servizio dell’Impero. Tuttavia accanto alla nuova religione ora tollerata persistevano i culti tradizionali tanto che Costantino continuò ad essere il pontefice massimo della religione pagana ed accettando a sua volta che rimanessero i culti tradizionali nelle città e nell’esercito. Anche nelle monete non ci fu un passaggio repentino dai simboli pagani a quelli cristiani. Fu solo verso il 320 che, delineandosi ormai la lotta con Licinio, il quale aveva ripreso le persecuzioni contro i Cristiani, al contrario Costantino improntò la sua azione politica alla ricerca di più larghi consensi cristiani tanto che nella battaglia di Crisopoli sugli stendardi della sua cavalleria comparve ancora, come a Ponte Milvio, il signum dei Cristiani in un cerchio dorato. Da quella vittoria in poi fu un crescendo lento, molto lento, ma inarrestabile di simboli cristiani per poi arrivare all’immagine di Cristo seguita anche da quella della Vergine e poi dai Santi.
La moneta di Roma è il titolo del catalogo della mostra numismatica allestita in Novara, dal 18 al 26 settembre 2010, presso il Salone d’Onore del Palazzo della Prefettura. L’esposizione è stata possibile grazie alla collaborazione fra il direttore del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Prof. Fiorenzo Catalli, la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, la Prefettura di Novara, l’Associazione Culturale Phalantos, la delegazione F.A.I. di Novara, la Circoscrizione Centro di Novara, la Provincia e il Comune di Novara.
Sotto l’encomiabile direzione di Fiorenzo Catalli il Museo Archeologico Nazionale di Firenze sta pubblicando tutte le sue collezioni. Ricordiamo i cinque volumi dedicati alla splendida raccolta di monete italiane, i quattro dedicati alle medaglie ed i numerosi fascicoli che hanno documentato alcuni ripostigli in possesso del Museo.
Presentato alla recente manifestazione in quel di Vicenza, ecco ora fresco di stampa il volume dedicato alla corposa collezione di medaglioni romani. L’opera è frutto del lavoro di diversi specialisti. Il catalogo vero e proprio è stato redatto da Stefano Bani, Mauro Benci e Alessandro Vanni, le biografie introduttive ai diversi imperatori sono state scritte da Giuliano Catalli mentre la parte introduttiva sulla formazione della collezione è stata scritta dal responsabile del medagliere, Fiorenzo Catalli.
Copertina azzurra con scritte in nero; questo è l’aspetto con cui si presenta l’ottava edizione 2010-2011 del catalogo dei marenghi edito dal noto professionista numismatico Alberto Varesi. Nel volume sono censite, come nelle precedenti edizioni, tutte le emissioni sul piede della famosissima moneta d’oro coniata nel 1800, anno IX del calendario rivoluzionario francese, a Torino, dalla repubblica subalpina per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte sugli austriaci nella battaglia di Marengo (Spinetta Marengo in provincia di Alessandria) del 14 giugno. La stupenda moneta, opera di Amedeo Lavy, incisore della zecca di Torino, del valore di 20 franchi fu la prima ad avere nuove caratteristiche metrologiche (6,45 g, 900 millesimi); il sistema monetale decimale fu inizialmente introdotto in Francia e stabilito con decreto del 28 termidoro anno III (15 agosto 1795). Il nome di marengo successivamente venne esteso a tutti i nominali coniati con le stesse caratteristiche indipendentemente dalla valuta (franchi, lire, pesetas ecc.), o quantomeno con parametri molto simili.
Volume I – 1831-1900
Volume II – VITTORIO EMANUELE III
I numismatici sanno bene che, accanto alle monete vere e proprie, cioè quelle ufficialmente emesse per essere destinate ad agevolare gli scambi commerciali, ce ne sono altre non meno affascinanti:per esempio proprio quelle che sono elencate nel titolo dei due volumi che qui presentiamo: le varianti, gli errori ed i falsi, tutte fanno parte della storia della moneta.