Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
L’autore di questo libro è uno tra i massimi storici del Medioevo, non ha mai cessato di esplorare la mentalità di questo periodo di cui ha modificato e rinnovato l’interpretazione. Molte sono le opere che ha pubblicato sull’argomento, tra esse: La borsa e la vita. Dall’usuraio al banchiere; Eroi & meraviglie del Medioevo; I riti, il tempo, il riso. Cinque saggi di storia medievale; San Francesco d’Assisi. In questa opera Le Goff affronta lo studio del posto occupato dal denaro nel corso del Medioevo. L’età cosi chiamata dura dieci secoli, dalla caduta dell’impero romano d’Occidente, nel 476, alla scoperta dell’America, nel 1492. Molti continuano a considerare il Medioevo come un periodo buio, barbarico, pieno di ferocia, una zona di oscurità collocata fra i fermenti artistici e culturali della classicità e del Rinascimento. Ma non è così, basta ricordare che Dante, Petrarca, Boccaccio, Tommaso d’Aquino appartengono a questo periodo. Secondo l’autore il Medioevo, dal punto di vista del denaro, si può considerare in una fase di regressione; meno importante e meno presente di quanto non lo fosse nell’impero romano e decisamente meno essenziale rispetto a quello che diventerà nei secoli successivi, Cinquecento, Seicento. I temi trattati in questo saggio sono principalmente due: il destino delle monete nell’economia, nella vita e nella mentalità medioevali; in che modo il pensiero cristiano, in questa società dominata dalla religione, ha condizionato l’atteggiamento dei fedeli verso il denaro e l’uso che se ne sarebbe dovuto fare.
E’ l’undicesimo libro che Andrea Pucci ha dedicato alla monetazione fiorentina. Partito alcuni anni fa dal periodo lorenese, l’autore ha ripercorso all’indietro la produzione della zecca di Firenze arrivando con questo volume al periodo di Cosimo I. Ormai manca soltanto il periodo di Alessandro I per completare l’intero ciclo anche se nella sua premessa l’autore stesso afferma che la sua fatica risulta ora completata: evidentemente egli ritiene che il periodo di Alessandro sia ancora intermedio tra quello repubblicano a tutti gli effetti e quello granducale a pieno titolo di Cosimo.
Questo interessante libro ripercorre la storia del Cristianesimo a partire dalla sua definitiva accettazione come religione di stato sotto Costantino attraverso l’immagine di Cristo e del simbolo cristiano per eccellenza, il monogramma chi-ro, sulle monete. Questo percorso inizia appunto abbastanza timidamente sotto l’imperatore Costantino il quale, dopo secoli di feroci persecuzioni da parte di alcuni suoi predecessori, tra cui vi è da annoverare anche Diocleziano, spianò definitivamente la strada al riconoscimento di quella religione. Memore di quanto era accaduto nella battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio nel 312, quando disse di aver avuto il sostegno dal Dio cristiano, Costantino non solo riconobbe la liceità del Cristianesimo ma cominciò a favorirlo anche se lo considerava un mezzo per regnare utilizzando i Cristiani al servizio dell’Impero. Tuttavia accanto alla nuova religione ora tollerata persistevano i culti tradizionali tanto che Costantino continuò ad essere il pontefice massimo della religione pagana ed accettando a sua volta che rimanessero i culti tradizionali nelle città e nell’esercito. Anche nelle monete non ci fu un passaggio repentino dai simboli pagani a quelli cristiani. Fu solo verso il 320 che, delineandosi ormai la lotta con Licinio, il quale aveva ripreso le persecuzioni contro i Cristiani, al contrario Costantino improntò la sua azione politica alla ricerca di più larghi consensi cristiani tanto che nella battaglia di Crisopoli sugli stendardi della sua cavalleria comparve ancora, come a Ponte Milvio, il signum dei Cristiani in un cerchio dorato. Da quella vittoria in poi fu un crescendo lento, molto lento, ma inarrestabile di simboli cristiani per poi arrivare all’immagine di Cristo seguita anche da quella della Vergine e poi dai Santi.
La moneta di Roma è il titolo del catalogo della mostra numismatica allestita in Novara, dal 18 al 26 settembre 2010, presso il Salone d’Onore del Palazzo della Prefettura. L’esposizione è stata possibile grazie alla collaborazione fra il direttore del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Prof. Fiorenzo Catalli, la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, la Prefettura di Novara, l’Associazione Culturale Phalantos, la delegazione F.A.I. di Novara, la Circoscrizione Centro di Novara, la Provincia e il Comune di Novara.
Sotto l’encomiabile direzione di Fiorenzo Catalli il Museo Archeologico Nazionale di Firenze sta pubblicando tutte le sue collezioni. Ricordiamo i cinque volumi dedicati alla splendida raccolta di monete italiane, i quattro dedicati alle medaglie ed i numerosi fascicoli che hanno documentato alcuni ripostigli in possesso del Museo.
Presentato alla recente manifestazione in quel di Vicenza, ecco ora fresco di stampa il volume dedicato alla corposa collezione di medaglioni romani. L’opera è frutto del lavoro di diversi specialisti. Il catalogo vero e proprio è stato redatto da Stefano Bani, Mauro Benci e Alessandro Vanni, le biografie introduttive ai diversi imperatori sono state scritte da Giuliano Catalli mentre la parte introduttiva sulla formazione della collezione è stata scritta dal responsabile del medagliere, Fiorenzo Catalli.