Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
La guida-prezzario Le Franc è tra i principali riferimenti per i professionisti e i collezionisti di monete francesi moderne e nel 2016 ha celebrato il suo ventesimo anniversario. Il volume è dedicato alle coniazioni dalla Rivoluzione francese fino all’introduzione dell’euro (1795-2001) ma è anche un testo di numismatica a tutto tondo con informazioni sulla tipologia delle monete e sui prezzi, ricerche e analisi tipiche di un manuale di studio.
Questo lavoro è il frutto di vent’anni di ricerca e approfondimento compilato dal team di numismatici professionisti del CGB sotto la supervisione di Joël Cornu, presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda parigina. Il suo grande successo editoriale è testimoniato dalla vendita, tra tutte le successive edizioni, di quasi 240.000 copie.
Giovanni Pico fu una delle più importanti figure culturali dell’Italia di fine Quattrocento. Nato a Mirandola nel 1463, figlio di Gianfrancesco feudatario del luogo, ben presto si distinse per la sua intelligenza e per la vastità della sua erudizione. Nel 1484 giunse nella Firenze di Lorenzo de’ Medici dove incontrò altre eminenti personalità della cultura e dell’arte dell’epoca. In quella atmosfera estremamente feconda per la straordinaria presenza, nello stesso momento e nello stesso luogo, di personalità che in tante discipline cambiarono il modo di pensare e di concepire l’arte e la vita, Giovanni Pico seppe distinguersi diffondendo la sua fama di filosofo e teologo ben oltre i confini della Repubblica fiorentina. Non a caso proprio in quegli anni si stava affermando una nuova espressione artistica, la medaglia, un oggetto che per le sue dimensioni e caratteristiche poteva raggiungere ed essere alla portata di molte più persone rispetto alle consuete espressioni artistiche quali le statue o i quadri. La medaglia, infatti, era un oggetto facilmente replicabile, di basso costo e di dimensioni contenute ma, allo stesso tempo, un artista di valore riusciva a creare autentici capolavori.
A guardare le sei pagine di bibliografia riportata alla fine di questo volume non si può che rimanere sorpresi dall’interesse suscitato nel tempo e dalla qualità dei contributi dedicati alla zecca di Salerno. Di essa se ne sono occupati molti autori. Qui citeremo le monografie di Bellizia, uscita nel 1992, di Cagiati del 1925 e di Cappelli del 1972 ma vi sono altri autori che l’hanno trattata in opere più generali.
Tanto interesse è dovuto sicuramente al periodo di attività di questa zecca dell’Italia meridionale che si colloca nell’Alto Medioevo, epoca particolarmente studiata perché di passaggio dall’antichità all’età moderna nonché collocata geograficamente tra l’Oriente bizantino e l’Occidente carolingio prima e feudale poi. Nonostante una simile abbondanza, il giovane autore di questa monografia ha tentato di costruire un manuale della monetazione salernitana come mezzo di divulgazione.
Oggi seguire tutte le emissioni in euro è praticamente impossibile tanti sono i paesi emittenti e tanti i valori prodotti sia per la normale circolazione sia per i collezionisti. Nel corso del tempo però si è sempre più affermato il collezionismo in particolare di un solo valore, quello da 2 euro.
Questo valore ha diversi vantaggi: è comune a tutti gli stati, ha un valore facciale modesto, è attraente per essere bicolore e per avere un modulo abbastanza grande. Soprattutto, è stato utilizzato, pur mantenendo sempre inalterato il diritto con il valore e la cartina dell’Europa, per emissioni commemorative, quindi ve ne sono di molte tipologie e la sua produzione continuerà in futuro. Per la precisione, fu nel 2004 che la Grecia emise il primo pezzo commemorativo da 2 euro. L’occasione era data dai giochi olimpici organizzati appunto ad Atene. Dal 2004 è stato un crescendo per quantità e varietà e praticamente ogni stato ha fornito il suo valido contributo dando vita, come si è detto, ad una collezione aperta, interessante, bella e, cosa affatto non trascurabile, poco impegnativa dal punto di vista economico.
Dopo anni di costanti aumenti il mercato ha confernmato la tendenza degli ultimi tre anni, ossia un generale assestamento delle quotazioni relative a tutta la monetazione italiana, fatta eccezione per il FDC di alcune tipologie e per alcune monetazioni che continuano a mantenere il medesimo apprezzamento degli anni passati. In sostanza, i ridimensionamenti delle valutazioni apportati in questa edizione del catalogo erano oramai improcrastinabili e del tutto giustificati dal reale andamento del mercato, così come si è ripetutamente confermato in questi ultimissimi anni.» Così scrive Fabio Gigante nella sua prefazione alla 25esima edizione del catalogo che porta il suo nome e, in effetti, le sue valutazioni rispettano un carattere sicuramente prudenziale, non entusiastico ma neppure indice di un mercato in flessione. Per non poche monete si notano, tra l’altro, conservazioni in cui non sono indicate le quotazioni. Per queste ultime è opinione dell’autore che quella particolare qualità e quel millesimo siano praticamente introvabili per cui si è rinunciato a fornirne una valutazione.