Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
È arrivato alla ventiseiesima edizione il catalogo Gigante, costantemente aggiornato e migliorato nella grafica e nelle valutazioni di mercato. Il continuo lavoro di revisione e di critica è riscontrabile nella approfondita introduzione al volume e nelle minuziose note che accompagnano la descrizione delle monete.
Come di consueto, l’autore per accreditare le sue valutazioni, cita spesso i riferimenti alle vendite all’asta. È lo stesso Fabio Gigante che, nella prefazione, sottolinea: «Nel comparare le valutazioni presenti in questo catalogo con le vendite che si realizzano nel mercato, occorre considerare diversi fattori, quali, ad esempio, l’effettivo stato di conservazione delle monete offerte e la regolarità della transazione commerciale; inoltre, molto importante è da considerare attentamente il valore medio delle transazioni commerciali, assieme alla loro evoluzione economica pregressa e la tendenza attuale, e non quello di campioni il cui valore si discosta sensibilmente dalla media, in quanto, questi ultimi, rappresentano delle eccezioni e non la regola».
SAVOIA (1730-1861)
REGNO D’ITALIA (1861-1946)
STATO PONTIFICIO (1800-1963)
La casa d’aste Nomisma ha dato alle stampe la seconda edizione 2017-2018 del catalogo dedicato principalmente alla monetazione dei Savoia, da Carlo Emanuele III re di Sardegna (1730-1773) fino ad arrivare al regno d’Italia con l’ultimo re, Vittorio Emanuele III (1900-1946). Probabilmente il periodo più amato e collezionato dai numismatici. Rispetto alla prima edizione è stata aggiunta la monetazione pontificia del XIX e XX secolo, da Pio VII (1800-1823) a Giovanni XXIII (1958-1963), riguardo alla zecca di Roma e Bologna. Anche in questo caso si tratta di una scelta azzeccata perché si tratta di un settore seguitissimo dai collezionisti, non solo italiani.
Enore Pezzetta nacque a Buja il 28 gennaio 1918. Di talento precoce, riuscì a completare gli studi nel 1941 ottenendo l’abilitazione all’insegnamento delle arti figurative a Venezia.
Dopo aver subito la deportazione in Polonia in un campo di lavoro, nel secondo dopoguerra, iniziò la sua carriera artistica dedicandosi in particolar modo alla scultura ottenendo lusinghieri risultati e ottimi apprezzamenti. Arrivò alla medaglia piuttosto tardi, nel 1976, con una produzione sul tema della rinascita dopo il terremoto che sconvolse il Friuli in quell’anno. Del resto egli non poteva non subire il fascino di questa forma d’arte in quella terra di Buja che ha dato i natali ad altri famosissimi medaglisti, come Pietro Giampaoli, che fu capo incisore della zecca italiana e amico di famiglia Pezzetta.
Ovvero: tramonto di un collezionista di monete antiche
Proviamo a fare un gioco. Chiedete ai vostri amici nome e descrizione di alcune monete del passato, naturalmente escludete i numismatici. Probabilmente ne emergerà un quadro abbastanza semplice, non più di cinque o sei tondelli, quasi tutti riferibili a vecchie lire repubblicane. Sorprendente vero? In effetti sì, considerando che le monete ci accompagnano da almeno 2.500 anni e, nel bene e nel male, hanno notevolmente contribuito alla storia e all’economia dell’umanità. Aurei, sesterzi, denari repubblicani e imperiali, zecchini veneziani, genovini di Genova, oppure la quadrupla della lupa di Piacenza, con il ritratto di Odoardo Farnese, la sovrana di Francesco Giuseppe, i franchi d’argento di Napoleone I, le civette di Atene, il Pegaso di Corinto, l’augustale di Federico II, lo statere di Egina con la superba immagine, ad altissimo rilevo, della tartaruga, gli ongari di Mattia Corvino, sono qualche esempio fra i tanti che si potrebbero fare. Sono proprio le monete l’elemento ricorrente, il filo conduttore, di tutta la vicenda, una sorta di filo rosso che unisce passioni e curiosità, ma anche divergenze.
Aggiornamento 2009-2015
Nel 2009 Bernardino Mirra ha dato alle stampe il volume Bibliografia Numismatica Italiana, una enorme raccolta di tutto, o quasi, ciò che è stato pubblicato sull’argomento in circa un secolo e mezzo. Il libro è diventato subito uno strumento utilissimo e praticamente indispensabile per intraprendere qualsiasi studio. Infatti, anche in questi anni in cui si può trovare di tutto in rete, non si può certo dire che una bibliografia ben fatta sia un semplice elenco di titoli. Prima di tutto, una bibliografia è un aiuto, uno strumento, una guida per formare una solida base di partenza.
È ovvio che un lavoro del genere diventi presto non tanto obsoleto quanto piuttosto incompleto e quindi, meritoriamente, l’autore ha già compilato un aggiornamento che si va ad affiancare all’opera precedente.