Recensioni e schede di libri del mondo numismatico: libri su monete e medaglie, monete antiche e moderne, monetazione italiana e world coins.
Venerdì 24 marzo 2023, alle ore 18.00, verrà inaugurata, presso l’Ateneo Veneto, la mostra Attila è tornato a Venezia, a cura di Alessandro Ubertazzi. Nel corso dell’evento verrà presentato il volume Dall’immagine esoterica di Lorenzo il Magnifico a quella animalesca di Attila… e non solo. A proposito di alcune placchette e medaglie antiche poco approfondite, di Alessandro Ubertazzi con interventi di Silvia Blason Scarel, Manuel Vecchina e Alberto D’Amico.
Le Terre del Tallero, di Giuseppe Carucci è un libro affascinante che esplora la storia e l’importanza del tallero, una popolare moneta d’argento che ha avuto origine durante il Rinascimento per diffondersi in tutta Europa e, soprattutto, negli stati di lingua tedesca per più di quattro secoli con una grande varietà di tipologie.
Il libro si apre con un’approfondita introduzione che traccia l’evoluzione della coniazione di monete dai primordi all’epoca moderna, e mette in evidenza alcune delle monete più importanti per il commercio, tra cui il tetradramma, l’aureo romano e il solido bizantino. Il tallero, infatti, fu molto importante per gli scambi commerciali, in particolare con l’Oriente.
Il Rinascimento, come è noto, fu un periodo di grande fermento anche sul versante monetario: l’economia europea cercava nuove valute forti e furono fatti vari esperimenti politici e monetari. Leopoldo d’Asburgo, anche conosciuto come Tascavuota, fu tra i primi a coniare, nel 1486 in Tirolo, una moneta di grosso calibro del peso di 31,83 grammi (29,23 in argento). La moneta aveva un valore pari a un fiorino (in tedesco gulden) d’oro, per cui fu chiamato guldiner o guldengroschen. Già nel (altro…)
I primi progetti di una moneta cartacea nella Repubblica di San Marino risalgono alla fine dell’Ottocento e vennero proposti tra le varie soluzioni per cercare di ovviare alle difficoltà economiche del paese. La convenzione sulla libera circolazione della moneta metallica, stipulata tra San Marino e Italia nel 1862, non prevedeva, però, che venissero emessi anche biglietti cartacei e tale proposito fu ben presto bloccato. Come questo, altri progetti governativi non ebbero miglior fortuna nei decenni successivi finché, con l’esplosione del fenomeno dei miniassegni in Italia, fu grazie soprattutto all’iniziativa privata che videro la luce le prime forme di cartamoneta sammarinese.
Il volume La cartamoneta mai nata di San Marino, di Claudio Bugani, edito da Nomisma, è un percorso tra numismatica e storia che approfondisce le vicende inerenti la produzione di cartamoneta sammarinese alla luce delle parallele circostanze storiche e finanziarie.
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La banconota simbolo dell’identità nazionale
È stato pubblicato da M.M. Straziota il libro La globalizzazione, crimine contro l’umanità, libera circolazione di beni, persone e virus, edito da Bastogilibri di Roma. Il testo vuole analizzare i pro e i contro di un certo tipo di globalizzazione senza regole che ha causato negli ultimi tempi più danni che vantaggi.
Rileviamo un interessante capitolo intitolato Denaro elettronico o contante? che fa riferimento alla importante presenza delle banconote nelle transazioni poiché esse, oltre ad essere un sistema di pagamento, rappresentano un fattore di identità culturale e sociale di un popolo e di una nazione. La totale abolizione del denaro contante, propugnata da alcuni governi scandinavi, rappresenterebbe la cancellazione della propria identità nazionale. Leggiamo da questo capitolo alcune interessanti osservazioni. (altro…)
Il primo libro di Giuseppe Carucci, dedicato alle monete russe durante il periodo zarista, ci ha introdotto alla storia e alle particolarità di quegli anni, guidati dalle coniazioni di monete, medaglie e dalle emissioni di banconote come leitmotiv e principale forza trainante della narrazione.
In La Russia dei Soviet. Storia & Monete, Carucci prosegue nell’indagine e nell’approfondimento della storia russa e della sua monetazione partendo dagli ultimi anni di regno di Nicola II. Le vicissitudini economiche che la partecipazione dell’Impero russo alla Prima guerra mondiale causò al popolo russo, mobilitarono il tessuto sociale, facendo germogliare un malcontento che raggiunse il suo apice con la cosiddetta Rivoluzione di Febbraio. Le principali conseguenze di questi eventi furono il crollo della monarchia dei Romanov e la doppia presa di potere da parte del Governo provvisorio, espressione della media borghesia, e del Soviet di Pietrogrado, di ispirazione popolare. Questa doppia autorità, mai pienamente condivisa, portò alla Rivoluzione d’Ottobre con il prevalere dei Soviet, il che condusse a sua volta a quattro anni di guerra civile fino alla formazione dell’URSS.
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