Novità, segnalazioni, curiosità sulla numismatica, monete e medaglie. Anteprime di aste numismatiche e nuove pubblicazioni dedicate alla numismatica.
Alla fine di questo mese la casa d’asta londinese Baldwin’s metterà all’asta una collezione di gettoni del XVIII secolo. I gettoni provengono dagli archivi, o meglio dal loro seminterrato – basement, dove sono stati custoditi per oltre mezzo secolo.
L’asta British 18th Century Tokens From the “Baldwin Basement” Part One si svolgerà il prossimo 30 settembre a Londra, il catalogo é online.
E’ appena uscito il nuovo volume di Lorenzo Bellesia: Le monete di Rimini.
Rimini ha avuto una zecca in piena età medievale (dalla metà del Duecento alla metà del Trecento) e successivamente in età Malatestiana agli inizi del Quattrocento.
Il libro ricostruisce la storia delle poche monete battute proponendo nuove ed interessanti attribuzioni rispetto alla scarsa letteratura in materia. In particolare, è stata proposta una nuova datazione della moneta riminese più abbondante e famosa, l’agontano d’argento.
128 pp, 40 euro (per i possessori di Nomisma Card 35 euro), il libro è disponibile sullo shop online di Nomisma.
Quattro generazioni di numismatica e arte
Nel 1878, Otto Helbig, bisnonno dell’attuale proprietaria della società Gerhard Hirsch Nachfolger, Dr.Francisca Bernheimer, fondò l’azienda Otto Helbig dedicata alla numismatica. Partecipando alle prime aste di monete e medaglie, l’azienda crebbe rapidamente acquisendo molte collezioni ben note. I nipoti di Otto Helbig, Heinrich e Moritz Hirsch, il nonno della attuale proprietaria, si unirono al loro zio nel 1900. A causa della morte improvvisa di Moritz Hirsch, Heinrich fu poi l’unico proprietario della società Otto Helbig fino al 1932. In quell’anno il figlio di Moritz, Gerhard Hirsch, divenne socio dell’azienda dopo essere entrato in azienda nel 1922. Gli anni seguenti si rivelarono invece molto difficili per l’azienda e per la famiglia Hirsch a causa del terrore instaurato del regime nazista. Le realtà politiche e sociali resero impossibile a Gerhard Hirsch la prosecuzione dell’attività, che egli non fu in grado di riprendere fino al 1953. Il 6 ottobre del 1953 si tenne la prima asta, la prima di 131 fino alla scomparsa del signor Hirsch nel 1982. Dopo la sua scomparsa, la titolarità dell’azienda è nelle mani di sua nipote, la dottoressa Francisca Bernheimer.
Da anni mancava a Napoli il Convegno Numismatico. E l’assenza si sentiva. Il sud è sempre stato un grande serbatoio di collezionismo: per tutto il corso Novecento è persistita una vivacità di collezioni numismatiche di carattere generale e tematico che ha pochi eguali altrove. Noti a tutti sono i nomi di grandi collezionisti e studiosi napoletani come Trota, Cagiati, Fusco.
Organizzato dal nascente Circolo cittadino, torna quest’anno il Convegno Numismatico Partenopeo che ha tutti i requisiti per costituire una fondamentale premessa al futuro collezionismo. L’evento si terrà da venerdì 26 a domenica 28 settembre presso l’Hotel Terme di Agnano e ospiterà circa 35 espositori tra numismatici, editori del settore e case d’aste.
Non mancheranno importanti novità, come la concomitante visita guidata alla sezione numismatica del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si terrà il 26 settembre alle 10,30. Tra le maggiori raccolte numismatiche, il più antico nucleo del Medagliere si formò grazie alla collezione Farnese e si arricchì in seguito con le raccolte Borgia, Poli, Monteoliveto e con quella donata da Francesco I di Borbone, oltre che con le migliaia di monete provenienti dagli scavi archeologici delle città vesuviane e da tutta l’Italia meridionale. Oggi la sezione conta oltre 150.000 esemplari che coprono un arco cronologico vastissimo, dalle monete greche a coniazioni e punzoni della zecca borbonica, fino alle collezioni dello Stevens e del senatore Fortunato, acquisite nel corso del XX secolo.
È uscito il numero di settembre (a. XXXI, n. 298) di Panorama Numismatico, dedicato al Convegno Numismatico Partenopeo che si terrà a Napoli dal 26 al 28 settembre.
L’articolo di copertina, a firma di Francesco Di Rauso, intitolato Un coronato inedito di Ferdinando I d’Aragona. E sulla classificazione dei primi coronati della zecca di Napoli, è dedicato alle monete con la rappresentazione dell’incoronazione del sovrano coniate nella città partenopea tra 1459 e 1472.
Alla numismatica meridionale sono dedicati anche:
- Ortona, storia e monete, di Realino Santone: la cittadina adriatica ebbe licenza di battere moneta nel corso del XV secolo. Dei conii a noi noti fa parte il rarissimo denaro di Renato I d’Angiò.
- Pietro Magliocca firma due articoli, Le quadrupe e le doppie d’oro di Carlo V per i tumulti napoletani del 1547, un approfondito esame delle vicende storiche e delle monete coniate a Napoli in seguito agli avvenimenti di quell’anno cruciale, e Un inedito carlino napoletano di Filippo II re di Spagna (1556-1598), sulla moneta che porta inciso il motto “Fidei defensor”, dal quale si originarono numerose varianti.
- Fabrizio Arpaia tratta della Misteriosa iconografia di un rarissimo mezzo carlino napoletano di Filippo III di Spagna e di come le monete, straordinari mezzi di propaganda politica, abbiano veicolato anche immagini che traggono origine da complesse vicende storiche.
- Il tarì dimezzato nella zecca di Napoli. Osservazioni su un tarì con il nominale di un carlino, di Mauro Persico, va alla ricerca di esemplari appartenenti a questa tipologia “inattesa”.
- Varianti inedite nella medaglia napoletana del 1853, a firma anch’esso di Francesco Di Rauso, rintracciando affinità tra alcune prestigiose medaglie borboniche dedicate all’Incoronazione mariana, attribuisce a Scipione Catenacci un esemplare rimasto finora inedito.