Novità, segnalazioni, curiosità sulla numismatica, monete e medaglie. Anteprime di aste numismatiche e nuove pubblicazioni dedicate alla numismatica.
Anticipiamo le nuove pubblicazioni, presentate alla Fiera di Vicenza, che saranno recensite prossimamente su queste pagine.
Bandi monetari italiani, a cura di Michele Chimienti, Accademia Italiana di Studi Numismatici, 2012, pp. 84, s.i.p.
Alberto Campana, Antonio Morello, Samos, Zankle e la Samaina. La nave di Policrate tra Samo e Messina, Editrice Diana, Cassino 2012, pp. 64, 10,00 euro. Per informazioni: www.classicadiana.it
Gianluigi Esposito, Note sui “luigini” di Massa di Lunigiana. Tentativo di elenco delle monete da 8 bolognini di Alberico II Cybo Malaspina, nuova edizione, Associazione Culturale Italia Numismatica, 2012, pp. 128, 10 euro. Per informazioni: www.classicadiana.it
Giuseppe Ligabue, Giovanni Santelli, Il tesoro di Borzano, AlbineaLibri, 2012, pp. 54, s.i.p. Sull’argomento si veda l’articolo omonimo pubblicato su Panorama Numismatico, 277, ottobre 2012, pp. 15-30. Per informazioni: giuseppe.ligabue@libero.it
Eupremio Monetenegro, I dogi e le loro monete, Montenegro Editore, Novara 2012, pp. 927. In vendita sullo shop di Nomisma.
Guido Zavattoni, Coin Weights and Scales. Naples/Sicily, in Cd-Rom.
Con questo libro l’associazione Numismatici Italiani Professionisti (NIP), nata con lo scopo di tutelare il commercio e la cultura delle monete in Italia, dà un fondamentale contributo alla numismatica sabauda proponendo altresì un esempio da seguire per quel che riguarda futuri programmi di collaborazione tra pubblico e privato.
Questo libro presenta infatti una collezione di monete sabaude formata in larga parte negli anni Dieci e Venti del Novecento e donata nel 1951 dalla contessina Margherita Nugent al Gabinetto Numismatico del Museo Archeologico di Firenze. Il catalogo comprende 615 monete che coprono praticamente tutto l’arco della monetazione sabauda, cioè da Umberto II (1080-1103) a Vittorio Emanuele III. A questa produzione hanno partecipato diversi soci NIP: Luca Alagna, Andrea Cavicchi, Paolo e Silvana Crippa e Andrea Paolucci.
La presente raccolta non solo è particolarmente importante per la presenza di numerosi esemplari di grande rarità ed interesse numismatico, ma anche perché rappresenta un nucleo intatto che, grazie alle numerose provenienze conosciute, può costituire uno spaccato di ciò che era il collezionismo italiano all’inizio del secolo scorso. Paolo Crippa dedica infatti un capitolo al collezionismo ed al commercio numismatico durante il Regno d’Italia elencando i commercianti e le aste dove fecero incetta di monete il conte Laval Nugent e la figlia Margherita. Possiamo citare, tra le altre, le aste Santamaria (collezioni Martinori, Ellmann, Venturi Ginori), Ratto (collezioni Rossi, Foresti, duplicati di un museo straniero, Martini), Baranowski (collezioni Cuzzi e di antica e nobile famiglia).
Questo decadramma stato battuto a circa un milione e 900 mila euro (2.3 milioni di franchi svizzeri ) all’asta di Numismatica Ars Classica a Zurigo lo scorso 17 ottobre. Il decadramma agrigentino di Akragas è una moneta di 42,42 grammi in argento, datata 409-406 avanti Cristo. Il decadramma, che faceva parte della collezione del petroliere americano Nelson Bunker Hunt, raffigura al dritto una quadriga con sopra un’aquila con un serpente tra gli artigli e sotto un granchio e al rovescio due aquile che afferrano una lepre. Sarebbero solo 12 gli esemplari noti in tutto il mondo di questa splendida moneta di cui sei si trovano in musei.
La casa d’asta Münzen & Medaillen GmbH terrà la sua 37a Asta Numismatica il prossimo 23 novembre a Stoccarda con monete che vanno dalle antiche alle moderne oltre ad una vasta selezione di lotti di letteratura numismatica.
In particolare evidenza tra le monete antiche c’é una serie di 52 denari di Roma repubblica del magistrato L.Papius: tutti dello stesso tipo, si differenziano attraverso un’ampia varietà di contrassegni di zecca posti sia sul fronte che sul rovescio delle monete. C’é sempre una relazione tra i simboli scelti per fronte e rovescio: un paio secchi e otre, martello e scalpello, coccodrillo e ippopotamo, lampada ad olio e fiasco d’olio, serratura e chiave compaiono assieme sulla stessa moneta. La serie di denari rappresenta un tentativo di capire come funzionassero i segni di zecca e sono presenti solo denari in cui i simboli siano chiaramente identificabili.
L’Imperatore Adriano è messo in risalto da una serie di denari che commemorano i suoi viaggi attraverso la rappresentazione nei rovesci di personificazioni di Egitto, Africa, Spagna, Italia e Germania. Nell’asta ci sono inoltre un certo numero di rare raffigurazioni di imperatrici romane su denari in buona conservazione, incluso Giulia, la figlia di Tito, Paolina, la moglie di Massimino, e Tranquillina, la moglie di Gordiano III. Infine é presente una selezione di monete d’argento poco comuni del tardo impero come silique e quinari.
Nel ricco panorama delle aste autunnali merita un approfondimento la 61a vendita della Numismatica Varesi che si terrà il 22 novembre 2012 nella nuova sede, la settecentesca Villa Botta Adorno, a pochi chilometri da Pavia.
La vendita si presenta un’occasione speciale anzitutto per il contenuto di monete italiane, davvero di elevato livello. I lotti che verranno esitati saranno 990, a partire dai quaranta esemplari di varie provenienze, tra i quali compare un gruppo di monete modenesi proveniente da una raccolta di antiche origini, pezzi di notevole pregio come lo scudo d’oro di Alfonso II d’Este (lotto 13), la splendida doppia di Francesco I (lotto 14) e un eccezionale doppio ducatone del medesimo regnante (lotto 16). Tra le monete papali si può trovare, invece, un eccellente doppio carlino di Clemente VII, opera di Benvenuto Cellini (lotto 30) e una notevole serie bolognese di Pio VI composta da 4 aurei (lotti 33, 34, 35 e 36).
Il resto del catalogo è formato da tre distinte collezioni: una di monete e medaglie del sud Italia composta da circa ottanta esemplari di buona qualità dove spiccano alcuni pezzi pregiati come il sesquiducato d’oro di Alfonso I d’Aragona (lotto 58) o il ducato, anch’esso in oro, di Alfonso II d’Aragona (lotto 63) mentre tra le medaglie, di certa rilevanza sono quella di Murat del 1809 per la distribuzione delle bandiere alle legioni provinciali (argento, lotto 178) e quella ben più grande e rara di Francesco I del 1825 commemorante la sua assunzione al trono (argento, lotto 188)
Merita una menzione particolare la collezione del Cavalier Felice Di Loreto, composta da circa 140 monete d’argento italiane di varie epoche e zecche. Le splendide patine, a volte cariche, a volte iridescenti, ma sempre affascinanti, testimoniano dell’antichità della collezione. Il grosso da 6 denari di Bergamo (lotto 247, SPL), il testone di Cosimo I de’ Medici per Firenze (lotto 249, SPL) o la rappresentazione del Battesimo di Gesù sulle piastre fiorentine (lotti 253, 254 e 255) sono solo alcuni dei pezzi eccelsi di questa raccolta.