Fig. 1. Mappa della Tuscia Suburbicaria di Cornelio di Guglielmo Bleau – particolare (dal sito Web INTERNET CULTURALE - Cataloghi e Collezioni digitali delle Biblioteche Italiane – www.internetculturale.it).
di Adolfo Sissia e Alessandro Giarante
UN SINGOLARE RITRATTO MONETALE DI META’ XIII SECOLO NEL PATRIMONIO DI SAN PIETRO IN TUSCIA.
Agli inizi dell’XI secolo Viterbo iniziò il suo periodo di espansione e di splendore che la condusse, con il suo distretto nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia, ad essere protagonista nell’Alto Lazio, di cui divenne indiscussa capitale all’inizio del XIII secolo. La città fu sede vescovile dal 1192 (regnante Celestino III, 1191-98) e in seguito, a più riprese sede pontificia; ebbe anche una parte rilevante nei contrasti fra Papato, eretici, popolo romano e Impero. Sono poche le città che, dopo Roma, possono essere definite sedi pontificie, e “Viterbio” è una di queste. Giustamente pertanto è detta la “Città dei Papi”: a ricordarcelo c’è ancor oggi il bellissimo palazzo papale, uno dei più rilevanti monumenti dell’architettura medievale. Quarantanove furono i pontefici che per un millennio varcarono le sue porte, compresi sei antipapi. Se si può affermare che la storia della Chiesa è primariamente legata a Roma, nulla va tolto all’importanza che hanno avuto i soggiorni “extra Urbem” dei pontefici, in passato numerosi e spesso non brevi.
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