Monete e medaglie coniate dalla zecca di Bologna: articoli e studi sulla storia di Bologna attraverso le sue medaglie e monete.
Questo contributo giaceva da tempo in un cassetto. La remora a consegnarlo alle stampe derivava dalle perplessità, espresse in più occasioni da un gruppo di amici di esimio spessore numismatico, interessati allo stesso problema, sulla legittimità di diffonderlo finché non fosse esperita ogni ricerca tesa ad individuare e a documentare iconograficamente in modo esaustivo, ovunque fosse possibile, tutte le monete coniate di questa pertinenza.
di Michele Chimienti e Valerio Marchioni
Già nel Xll secolo i Visconti erano una nobile famiglia lombarda divisa in vari rami con feudi e beni sparsi in tutta la regione. Il primo ad impadronirsi del governo di Milano fu I’arcivescovo Ottone Visconti che nel 1277 riuscì a sconfiggere la famiglia rivale dei Della Torre, capi del partito popolare.
Per rafforzare il potere dei Visconti fece eleggere suo nipote Matteo capitano del popolo ed in seguito ottenne anche che fosse nominato Vicario imperiale. Ma nel 1302 il partito guelfo dei DelIa Torre tornò ad avere il sopravvento e Matteo fu esiliato. Dopo otto anni la situazione si capovolse di nuovo con la discesa dell’imperatore Enrico VII che rimise Matteo al governo della città. Quest’ultimo morì nel 1327 e gli successe il figlio Galeazzo I.
di Paolo Pini
CINQUE CONII A TESTIMONIANZA DI UN PERIODO TRAVAGLIATO DELLA CITTA’
Dalla cacciata di Bertrando del Poggetto alla Signoria di Taddeo Pepoli Il Pepolese
In ventitrè anni, a partire dal 1337, Bologna vede il susseguirsi di una signoria cittadina, di una signoria “straniera”, e infine il ripristino della supremazia pontificia. La Chiesa non aveva infatti mai rinunciato ai diritti temporali sulla città e sulle Romagne, pur avendo i Papi stabilito la propria corte ad Avignone (1309- 1377).
Le monete celebrative per l’arrivo e l’incoronazione di Carlo V a Bologna e la cronaca coeva dell’avvenimento redatta da Ugo Boncompagni, Futuro papa Gregorio XIlI
Nel 1530 Bologna conia alcune monete in occasione di un avvenimento di risonanza mondiale: l’arrivo in città, alla fine di febbraio, di Carlo V d’Asburgo, allora trentenne, imperatore del Sacro Romano Impero, re di Spagna e dei Paesi Bassi, e la sua solenne incoronazione in San Petronio da parte di Clemente VII de’ Medici. Furono emesse monete d’oro e d’argento in numero limitato, sì che questi pezzi sono di estrema rarità o addirittura unici oggi, oltreché molto particolari per tipi e denominazione, che si discostano totalmente da quelli precedenti e successivi della zecca bolognese.
di Michele Chimenti – da Panorama Numismatico nr.19 / Gennaio 1987 – Articolo richiesto da un ns. lettore
Lo scopo di quanto mi accingo a scrivere è di poter definire più esattamente l’epoca di coniazione di alcune monete anonime della Zecca bolognese. Cercherò di ottenere ciò dall’esame di alcune di esse ritrovate il 15 febbraio 1943 all’interno della tomba di S. Procolo che si trova nell’omonima chiesa bolognese. lnfatti in questa data fu trasferita l’arca, in cui erano conservati i resti mortali del Santo, dalla cappella Isolani al centro del coro dove si trova attualmente.