Monete e medaglie coniate dalla zecca di Bologna: articoli e studi sulla storia di Bologna attraverso le sue medaglie e monete.
di Lorenzo Bellesia
IN TUTTA LA MONETAZIONE DI BOLOGNA NON SI TROVA NESSUNA MONETA CHE PORTI IL TITOLO DI CIVITAS. È PROPRIO DI BOLOGNA, ALLORA, IL QUATTRINO CHE PRESENTIAMO?
Devo alla cortesia di un amico la segnalazione di un questa moneta:
D/ (tiara) (rosetta) DE · BONONIA · CI (rosetta) Chiavi decussate R/ · S · PETRO – NIVS
San Petronio seduto di fronte col pastorale nella mano destra e la città nella sinistra MI – g 0,65 – h 7 –
Segue articolo completo in formato pdf – Un enigmatico quattrino di Bologna con leggenda de bononia ci – tratto da Panorama Numismatico nr.345, dicembre 2018

Giovan Battista Gaulli, Ritratto di Clemente X (1670-1676), olio su tela, Firenze, Galleria degli Uffizi.
di Michele Chimienti e Guglielmo Cassanelli
LA COLLEZIONE DI MONETE PAPALI DI SAVERIO SCILLA, DISPERSA GIÀ IN ANTICO, SI PUÒ RICOSTRUIRE GRAZIE ALLE RIPRODUZIONI PUBBLICATE DA SERAFINI E ZANETTI
Le monete d’oro del XVII secolo emesse dalla zecca felsinea di cui non si conosce alcun esemplare
Alcuni autori (Scilla, Zanetti, Serafini) hanno pubblicato le immagini di monete d’oro emesse dalla zecca di Bologna a nome di Clemente X e di Innocenzo XI di cui oggi non si conosce nessun esemplare. Probabilmente quelle emissioni erano tanto scarse (si trattava di poche centinaia di esemplari ognuna) che non ne è sopravvissuta nessuna alle successive fusioni. In effetti, contrariamente a quanto accade oggi, il valore delle monete d’oro e d’argento da collezione era spesso di poco superiore, se non uguale, a quello del loro contenuto in metallo prezioso per cui poteva risultare semplice e conveniente consegnarle in zecca perché fossero fuse e averne in cambio delle nuove ben accette sui mercati. A conferma di ciò si può citare quanto accadde alla collezione di Saverio Scilla, che il 26 giugno 1746 fu ceduta al Medagliere Vaticano dal figlio Ponziano. Il figlio lamentò il fatto che il valore intrinseco delle monete d’oro e d’argento era superiore alla stima eseguita per la vendita (Archivio della Biblioteca Vaticana, vol. 11, f. 396).
Segue: articolo completo in formato PDF, anteprima del numero di giugno 2015 di Panorama Numismatico
I BANDI E LE TARIFFE MONETARIE SONO SEMPRE FONDAMENTALI PER COMPRENDERE I SISTEMI MONETARI ED I RAPPORTI DI VALORE TRA LE DIVERSE MONETE.
di Lorenzo Bellesia
Il bando del 21 febbraio 1554
Un bando bolognese del 21 febbraio 1554 poi reiterato il 23 successivo riguardante sesini e quattrini forestieri ben descrive e tariffa il circolante delle città emiliane vicine cioè Mirandola, Modena, Parma, Reggio Emilia e Massa Lombarda. Eccone il testo: Hora che in tutto cessano le cause, & rispetti per li quali si è tollerato, che li quattrini, sesini & altre monete forestiere si siano spesi fin qui contra la forma delle provisioni sopra ciò fatte, & publicate per il passato, il Reverendiss. Mons. S. Hieronimo Sauli Digniss. Arcivescovo de Genua & meritiss. Vicelegato della Città di Bologna, di consenso & volontà delli Magnifici & Excelsi Sig. li Sig. Antiani Consoli & Confaloniero di Giustitia, del popolo & comune della Città di Bologna & delli Illustri Sig. Quaranta Reformatori del istato della Libertà de detta Città, di novo a beneficio universale & particolare del popolo di quella, Ordina & espressamente comanda che li sesini tutti indiferentemente forestieri & battuti fuori di Bologna.

Fig. 1 Scudo 1797 in argento (29,0 g) emesso dal Governo Popolare di Bologna (1796-1797). La bella moneta presenta al rovescio l'immagine della Madonna col Bambino sulle nubi soprastanti la città: le mura sono orizzontali e la torre Garisenda è a sinistra della torre degli Asinelli (collezione dell'Autore)
TRA LE TANTE IMMAGINI DELLA MADONNA CHE SI POSSONO OSSERVARE NELLA MONETAZIONE ITALIANA UN POSTO DI RILIEVO MERITA SICURAMENTE LA MADONNA DI SAN LUCA DI BOLOGNA.
di Gianni Graziosi
Tra le numerose emissioni della zecca di Bologna esistono carlini, mezze lire, mezzi scudi, scudi che riportano, al verso, l’immagine della Vergine con il bambino. Questa immagine viene identificata nella Madonna di san Luca che, nella città di Bologna, è oggetto di una forte devozione popolare. La moneta più rappresentativa è certamente lo scudo in argento da 10 paoli (cento bolognini) sia per l’aspetto iconografico che per il momento storico in cui fu emessa: venne battuta dal governo popolare di Bologna (1796-1797). La bella moneta (fig. 1) presenta al dritto lo stemma della città e, dall’altro lato, la figura della madre di Gesù. Prima di illustrare le monete bolognesi con la raffigurazione della Vergine è opportuno fornire alcune notizie sulla tavola della Madonna con il Bambino, detta di san Luca, che è conservata nell’omonimo santuario sul colle della Guardia a Bologna. (altro…)
Questo contributo giaceva da tempo in un cassetto. La remora a consegnarlo alle stampe derivava dalle perplessità, espresse in più occasioni da un gruppo di amici di esimio spessore numismatico, interessati allo stesso problema, sulla legittimità di diffonderlo finché non fosse esperita ogni ricerca tesa ad individuare e a documentare iconograficamente in modo esaustivo, ovunque fosse possibile, tutte le monete coniate di questa pertinenza.