Studi a articoli numismatici sulle monete e medaglie italiane medioevali e moderne. Le zecche delle città italiane, le monete e le medaglie italiane negli studi di Panorama Numismatico.

Giovanni Battista Gaulli, detto il Baciccia, Ritratto del cardinale Giovan Battista Costaguti, Roma.
di Lorenzo Bellesia
LE PIASTRE DI CLEMENTE X CELEBRANTI IL GIUBILEO DEL 1675 SONO TRA LE PIÙ COMUNI DELL’INTERA SERIE PONTIFICIA. NE PRESENTIAMO UN PRIMO TENTATIVO DI STUDIO DEI CONII
Il 23 dicembre 1674, «ultima domenica de l’Avvento, andò sua Santità doppo pranzo, seguito da alcuni cardinali, molti prelati, e altra nobiltà romana dal Quirinale al Vaticano, per fare nel giorno seguente, vigilia del Santo Natale, la memorabile, e sacra cerimonia de l’aprire la Porta Santa.
Lunedì matina a l’alba, 24 di decembre, giorno de la vigilia del Santo Natale 1674 si ritrovarono per ordine di Sua Beatitudine serrate tutte le Porte de le sudette Basiliche… Giunse il Pontefice dentro il portico della medesima Basilica [Vaticana], ove erano alzati molti palchi vagamente ornati, e in particolare quello à l’incontro de la Porta Santa, preparato per la Maestà de la Regina di Svetia; un altro per la Serenissima Duchessa di Modana; e uno per le Prencipesse Nipoti di Nostro Signore…
Scarica l’articolo LE PIASTRE DEL GIUBILEO 1675 in formato PDF, Panorama Numismatico nr.314 di febbraio 2016,
di Lorenzo Bellesia
LA ZECCA DI MESSERANO SI È CONTRADDISTINTA PER LA PRODUZIONE DI MONETE FALSE E CONTRAFFATTE. ECCO UN’ALTRA SUA PROBABILE EMISSIONE.
Nel 1867 Camillo Brambilla pubblicò, tra le altre, una piccola monetina anonima (fig. 1) così descritta:
D/ (dal basso a sinistra) … ALIS · TEGIT – Busto drappeggiato a destra
R/ SI · ROSTRO · FERIT · – Aquila coronata stante di fronte con le ali aperte e la testa rivolta a sinistra
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.313 – Gennaio 2016

Veduta di Sora di G.B. Pacichelli, incisione, XVIII secolo.
SCOPERTA UNA NUOVA VARIANTE CONIATA NEL 1495, DURANTE LA CAMPAGNA IN ITALIA DI RE CARLO VIII DI FRANCIA
di Realino Santone
Sora, abitata in epoca antica dai Volsci, conquistata dai romani nel 345 a.C., in seguito divenne colonia e municipio romano. Nel 299 a.C. vi nacque Marco Attilio Regolo, console durante la prima guerra punica.
In epoca imperiale era considerata una città molto importante e sviluppata. Seguirono le dominazioni bizantine e longobarde: nell’870 era contea autonoma, seguì un periodo di dominazione normanna. Sotto Federico II venne distrutta a più riprese mentre Carlo I d’Angiò nominò, nel 1269, Jacopo Cantelmo conte di Sora, Alvito, Popoli e Ortona dei Marsi. Carlo II d’Angiò la conferma città regia.
di Sandrino Bruno
LA PRESENZA DELLA ROSA IN DUE MONETE CONIATE DA FILIPPO E NICOLA SPINOLA, NEL XVIII SECOLO, NELLA ZECCA PIEMONTESE DI TASSAROLO RIMANDANO A SIMBOLI TEMPLARI.
Lettori di questa rivista e amici appassionati di numismatica ricorderanno forse due miei interventi sulle monete coniate dai conti Spinola. Ritorno sullo stesso argomento, questa volta per esporre alcuni dati che potrebbero confermare la mia tesi su come, in alcuni conii, fossero celati elementi che indicassero l’appartenenza all’Ordine dei Cavalieri templari di quella nobile stirpe (si veda l’articolo su «Panorama Numismatico», n. 250, aprile 2010).
Come scrivevo in quell’occasione, l’ongaro della rosa di Filippo Spinola (1616-1688) è l’unica moneta di mia conoscenza, tra quelle di Tassarolo, nella quale è raffigurato un fiore (la rosa gallica o pendulina) anziché i soliti busti del conte, lo stemma, San Nicolao patrono di Tassarolo, la beatificazione di Carlo Spinola martire in Giappone.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr. 303 – febbraio 2015 (numero esaurito).

Orcagna (attr.), La cacciata del duca d’Atene Gualtieri di Brienne da Firenze, affresco staccato dal Carcere delle Stinche, Firenze, Palazzo Vecchio.
di Magdi A.M. Nassar
LA CRISI ECONOMICA FIORENTINA DELLA METÀ DEL XIV SECOLO PRESENTA ASPETTI INTERESSANTI PER GETTARE LUCE ANCHE SULLA SITUAZIONE ATTUALE.
Premessa
Dopo il periodo di grande crescita che aveva caratterizzato l’Europa del XIII secolo, il continente conobbe un’inversione di rotta, testimoniata dai racconti di molti cronisti, tra cui risulta rilevante quello del Villani, di cui ci avvarremo spesso nella trattazione.
Nel XIV secolo Firenze incarna perfettamente la situazione generale dell’Europa, con il suo ruolo di centro culturale ed economico, rappresentando un po’ la Wall Street medievale. Nel decennio successivo al 1339 si verificò la più grande crisi che la storia fiorentina possa ricordare, con la carestia nel ‘47, la peste nera del ‘48 e l’instabilità del rapporto tra oro e argento tra il ‘45 e il ‘47. A questi fatti eclatanti si sommarono altre innumerevoli vicissitudini, come la congiura dei Bardi del 1340 e la signoria tirannica di Gualtieri di Brienne.
La crisi economica che ebbe luogo in quegli anni tanto lontani, assume un aspetto sorprendentemente attuale, in grado di stupire riguardo l’antichità di alcuni concetti propri dell’economia e della finanza moderna. In questa ricerca si è reso indispensabile il testo di Carlo Maria Cipolla1, nel quale queste tematiche sono trattate in maniera approfondita.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr. 303 – febbraio 2015 (numero esaurito).