Studi a articoli numismatici sulle monete e medaglie italiane medioevali e moderne. Le zecche delle città italiane, le monete e le medaglie italiane negli studi di Panorama Numismatico.
di Lorenzo Bellesia
LA ZECCA DI MESSERANO SI È CONTRADDISTINTA PER LA PRODUZIONE DI MONETE FALSE E CONTRAFFATTE. ECCO UN’ALTRA SUA PROBABILE EMISSIONE.
Nel 1867 Camillo Brambilla pubblicò, tra le altre, una piccola monetina anonima (fig. 1) così descritta:
D/ (dal basso a sinistra) … ALIS · TEGIT – Busto drappeggiato a destra
R/ SI · ROSTRO · FERIT · – Aquila coronata stante di fronte con le ali aperte e la testa rivolta a sinistra
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.313 – Gennaio 2016
SCOPERTA UNA NUOVA VARIANTE CONIATA NEL 1495, DURANTE LA CAMPAGNA IN ITALIA DI RE CARLO VIII DI FRANCIA
di Realino Santone
Sora, abitata in epoca antica dai Volsci, conquistata dai romani nel 345 a.C., in seguito divenne colonia e municipio romano. Nel 299 a.C. vi nacque Marco Attilio Regolo, console durante la prima guerra punica.
In epoca imperiale era considerata una città molto importante e sviluppata. Seguirono le dominazioni bizantine e longobarde: nell’870 era contea autonoma, seguì un periodo di dominazione normanna. Sotto Federico II venne distrutta a più riprese mentre Carlo I d’Angiò nominò, nel 1269, Jacopo Cantelmo conte di Sora, Alvito, Popoli e Ortona dei Marsi. Carlo II d’Angiò la conferma città regia.
di Sandrino Bruno
LA PRESENZA DELLA ROSA IN DUE MONETE CONIATE DA FILIPPO E NICOLA SPINOLA, NEL XVIII SECOLO, NELLA ZECCA PIEMONTESE DI TASSAROLO RIMANDANO A SIMBOLI TEMPLARI.
Lettori di questa rivista e amici appassionati di numismatica ricorderanno forse due miei interventi sulle monete coniate dai conti Spinola. Ritorno sullo stesso argomento, questa volta per esporre alcuni dati che potrebbero confermare la mia tesi su come, in alcuni conii, fossero celati elementi che indicassero l’appartenenza all’Ordine dei Cavalieri templari di quella nobile stirpe (si veda l’articolo su «Panorama Numismatico», n. 250, aprile 2010).
Come scrivevo in quell’occasione, l’ongaro della rosa di Filippo Spinola (1616-1688) è l’unica moneta di mia conoscenza, tra quelle di Tassarolo, nella quale è raffigurato un fiore (la rosa gallica o pendulina) anziché i soliti busti del conte, lo stemma, San Nicolao patrono di Tassarolo, la beatificazione di Carlo Spinola martire in Giappone.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr. 303 – febbraio 2015 (numero esaurito).
di Magdi A.M. Nassar
LA CRISI ECONOMICA FIORENTINA DELLA METÀ DEL XIV SECOLO PRESENTA ASPETTI INTERESSANTI PER GETTARE LUCE ANCHE SULLA SITUAZIONE ATTUALE.
Premessa
Dopo il periodo di grande crescita che aveva caratterizzato l’Europa del XIII secolo, il continente conobbe un’inversione di rotta, testimoniata dai racconti di molti cronisti, tra cui risulta rilevante quello del Villani, di cui ci avvarremo spesso nella trattazione.
Nel XIV secolo Firenze incarna perfettamente la situazione generale dell’Europa, con il suo ruolo di centro culturale ed economico, rappresentando un po’ la Wall Street medievale. Nel decennio successivo al 1339 si verificò la più grande crisi che la storia fiorentina possa ricordare, con la carestia nel ‘47, la peste nera del ‘48 e l’instabilità del rapporto tra oro e argento tra il ‘45 e il ‘47. A questi fatti eclatanti si sommarono altre innumerevoli vicissitudini, come la congiura dei Bardi del 1340 e la signoria tirannica di Gualtieri di Brienne.
La crisi economica che ebbe luogo in quegli anni tanto lontani, assume un aspetto sorprendentemente attuale, in grado di stupire riguardo l’antichità di alcuni concetti propri dell’economia e della finanza moderna. In questa ricerca si è reso indispensabile il testo di Carlo Maria Cipolla1, nel quale queste tematiche sono trattate in maniera approfondita.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr. 303 – febbraio 2015 (numero esaurito).
GLI STUDI HANNO RILEVATO LA GRANDE VARIETÀ DEI CONII E DELLE VARIANTI NELLE EMISSIONI DELLA ZECCA DI SALERNO, SPECIE SOTTO IL DUCA GUGLIELMO, INDICE DI UN CONTESTO ECONOMICO RICCO E VIVACE
Mi accingo, in punta di piedi e con estrema umiltà, per la prima volta, ad una pubblicazione su una importante rivista di numismatica e lo faccio con l’animo e lo spirito dello studioso discreto, dell’appassionato di storia, amante della propria città e, soprattutto, della numismatica, conscio della mia piccolezza al cospetto di grandi di questo mondo che hanno lasciato importante traccia del loro passaggio su queste pagine e speranzoso di poter dare anch’io un seppur minimo contributo a questa eccezionale disciplina e allo studio di una zecca medievale italiana di straordinario interesse quale quella di Salerno, che sempre riserba nuove sorprese.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).