Studi a articoli numismatici sulle monete e medaglie italiane medioevali e moderne. Le zecche delle città italiane, le monete e le medaglie italiane negli studi di Panorama Numismatico.
di Antonio Pesaresi – da Panorama Numismatico nr.99 / Luglio 1996 – articolo richiesto da un ns. lettore
La caduta dell’impero romano costituì la fine di un’epoca. Non dobbiamo ovviamente prendere come riferimento puntuale la tradizionale data del 476 d.C. e la deposizione di Romolo Augustolo per un cambiamento completo del mondo e della vita. Il giorno dopo quella deposizione la gran parte dei cittadini romani non sapeva nemmeno quel che era successo e forse non lo avrebbe saputo ancora per tantissimo tempo.
La vita scorreva come sempre. tra i sacrifici quotidiani della povera gente ed il lusso e l’ozio della gente ricca, tra la sopportazione dei più umili ed indifesi ed i soprusi e le angherie dei più forti. In realtà la crisi, che si diramava in tutti i settori deI vivere umano, economico, sociale, civile e politico, era già iniziata da tanto tempo e sarebbe progredita sempre di più.
di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr.248/Febbraio 2010
IL NOMINALE DI DUE MONETE DI CASTRO NON E’ COERENTE COL LORO PESO E DELLO SCUDO D’ORO VIENE DATA UNA NUOVA INTERPRETAZIONE DEL ROVESCIO.
Giaceva Castro sopra un luogo erto, ed aprico all’Occidente della Toscana, all’Oriente del fiume Marta in distanza di circa tredici mila passi dal Mar Tirreno a mezzodì, e poco meno da Soana verso Borea, in quel tratto di Paese appunto che da Falisci, e da Volcentini, o Volsiniensi era anticamente abitato.
Così inizia quella che è ancora oggi l’unica monografia sulla zecca di Castro. Non firmata, ma datata da Parma, 30 maggio 1788, era contenuta nel volume V dell’antologia curata dal bolognese Guid’Antonio Zanetti che porta la data d’edizione di due anni prima.
di Michele Chimienti e Franco Malavasi – da Panorama Numismatico nr.146 / Novembre 2000 – articolo richiesto da un ns. lettore
Il ‘700 è chiamato il secolo dell’Illuminismo per i progressi che in quel periodo furono fatti sia in campo filosofico che scientifico; tra i ceti più elevati si diffuse uno spiccato interesse per tutte le scienze. Sino a quel momento individui dalle ampie disponibiIità economiche avevano creato raccolte degli oggetti più disparati che pomposamente chiamavano musei, in cui, accanto ad alcuni di rilevante valore scientifico, ne erano posti altri solo perché strani ed insoliti, come uova o penne di struzzo (fig. I). Ma con la nuova visione del settecento queste raccolte iniziarono a trasformarsi secondo concetti scientifici e seguendo principii più razionali. Inoltre iniziò a farsi strada il concetto che esse dovessero superare lo scopo di suscitare stupore e divertirnento, per assumere un significato di studio e di ricerca.
da Panorama Numismatico nr.6/novembre 1984 (I parte) e nr. 7/ febbraio 1985 (II parte) – articolo richiesto da un ns. lettore
Dizionario dei motti e leggende monetarie figuranti nei rovesci delle monete di Savoia (1056-1815)
Rovistando tra le cartelle di un amico, vecchio collezionista di monete dei Savoia, abbiamo trovato alcuni fogli, preparati anni fa, che riportano i motti e le leggende figuranti sui rovesci delle monete sabaude battute dal 1056 al 1815 . Conoscendo la sua competenza e preparazione specifica, pensiamo di fare cosa gradita ai lettori pubblicando integralmente.
di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr.257/Dicembre 2010
L’AMBROSINO MILANESE FU CONIATO PER TUTTA LA SECONDA META’ DEL DUECENTO CON DIVERSI SIMBOLI. IN QUESTO ARTICOLO NE VIENE PROPOSTA UNA CRONOLOGIA E INDICATA UNA RARITA’.
Terza parte
Pubblichiamo qui la versione completa in formato pdf della terza e ultima parte dello studio di Lorenzo Bellesia sull’ambrosino milanese:
L’ambrosino milanese – parte 3 (1,9 MB)