Studi a articoli numismatici sulle monete e medaglie italiane medioevali e moderne. Le zecche delle città italiane, le monete e le medaglie italiane negli studi di Panorama Numismatico.
di Lorenzo Bellesia
LA LIRA CONIATA A PARMA A NOME DI FERDINANDO DI BORBONE E’ UNA MONETA MOLTO COMUNE O ALMENO LO SONO ALCUNI MILLESIMI. ALTRI INVECE SONO DI ESTREMA RARITA’. ECCO UNA GUIDA PER CONOSCERLI.
In questo articolo intendo descrivere le principali varianti delle lire fatte coniare da Ferdinando di Borbone duca di Parma quasi ininterrottamente dal 1783 al 1797. Queste monete, che hanno sempre lo stemma al diritto e San Tommaso al rovescio, sono molto conosciute dai collezionisti specializzati perché, generalmente, abbastanza comuni ma ci sono alcuni millesimi di estrema rarità che qui si intendono evidenziare. Per completezza ho anche aggiunto alcune prove, o presunte tali.

Fig. l - Palazzo Pepoli in via Castiglione a Bologna prima del restauro di questo secolo che ha ripristinato le bifore gotiche. Si noti la grandiosità di impianto della costruzione, ricca di sottarchi e cortili interni.
di Paolo Pini
CINQUE CONII A TESTIMONIANZA DI UN PERIODO TRAVAGLIATO DELLA CITTA’
Dalla cacciata di Bertrando del Poggetto alla Signoria di Taddeo Pepoli Il Pepolese
In ventitrè anni, a partire dal 1337, Bologna vede il susseguirsi di una signoria cittadina, di una signoria “straniera”, e infine il ripristino della supremazia pontificia. La Chiesa non aveva infatti mai rinunciato ai diritti temporali sulla città e sulle Romagne, pur avendo i Papi stabilito la propria corte ad Avignone (1309- 1377).
Le monete celebrative per l’arrivo e l’incoronazione di Carlo V a Bologna e la cronaca coeva dell’avvenimento redatta da Ugo Boncompagni, Futuro papa Gregorio XIlI
Nel 1530 Bologna conia alcune monete in occasione di un avvenimento di risonanza mondiale: l’arrivo in città, alla fine di febbraio, di Carlo V d’Asburgo, allora trentenne, imperatore del Sacro Romano Impero, re di Spagna e dei Paesi Bassi, e la sua solenne incoronazione in San Petronio da parte di Clemente VII de’ Medici. Furono emesse monete d’oro e d’argento in numero limitato, sì che questi pezzi sono di estrema rarità o addirittura unici oggi, oltreché molto particolari per tipi e denominazione, che si discostano totalmente da quelli precedenti e successivi della zecca bolognese.
di Luigi Feruglio – da Panorama Numismatico nr.79/ottobre 1994 – articolo richiesto da un ns. lettore
Introduzione
Il nome di Enrico Dandolo occupa un posto di prim’ordine nell’elenco dci dogi di Venezia. Fu lui che, ormai 94enne quasi cieco, condusse i soldati cristiani nella IV Crociata alla presa di Costantinopoli. Eletto il 21 giugno del 1192 (o, secondo altre fonti, il 1° gennaio del 1193, oppure ancora nel 1194), uomo forte e deciso nonostante l’età e la cecità, nel 1202 partì da Venezia con l’ intento di raggiungere Bisanzio. Conquistata Zara, il 17 luglio dell’anno successivo, inseguito ad un breve assedio, Costantinopoli venne presa, derubata e distrutta.
di Michele Chimenti – da Panorama Numismatico nr.19 / Gennaio 1987 – Articolo richiesto da un ns. lettore
Lo scopo di quanto mi accingo a scrivere è di poter definire più esattamente l’epoca di coniazione di alcune monete anonime della Zecca bolognese. Cercherò di ottenere ciò dall’esame di alcune di esse ritrovate il 15 febbraio 1943 all’interno della tomba di S. Procolo che si trova nell’omonima chiesa bolognese. lnfatti in questa data fu trasferita l’arca, in cui erano conservati i resti mortali del Santo, dalla cappella Isolani al centro del coro dove si trova attualmente.