Studi a articoli numismatici sulle monete e medaglie italiane medioevali e moderne. Le zecche delle città italiane, le monete e le medaglie italiane negli studi di Panorama Numismatico.
In due brevi note apparse in precedenti numeri di Panorama Numismatico avevo sottoposto all’attenzione dei collezionisti alcune considerazioni riguardo a monete papali deI 1700.
Più in particolare, nel numero 45, descrivevo la mezza piastra di Clemente XI ( 1700 – 172 1) con al rovescio la veduta del porto di Ripetta, notando come tutti i numerosi esemplari osservati, in cataloghi e raccolte, presentassero dei difetti di conio nell’esergo del diritto, proprio in corrispondenza del nome dell’incisore. Inoltre avevo individuato una variante notevole nella rappresentazione del rovescio.
di Lorenzo Bellesia
Nel 1761 Vincenzo Bellini pubblicò il suo fondamentale libro dedicato alla monetazione ferrarese. Tra le centinaia di monete illustrate, furono descritti anche due quattrini del marchese Leonello (1441-1450): entrambi avevano al diritto lo stemma del comune di Ferrara e al rovescio San Maurelio ma in uno era presente il solo busto di fronte mentre nell’altro era in piedi col pastorale e benedicente2. Descrivendo quest’ultimo quattrino il Bellini scrisse che nel rovescio vi stà scolpita l’immagine stante di S. Maurelio, intorno alla quale corre la seguente iscrizione: S. MAVRELIVS. È anch’essa di rame mischiato con poco argento…3
Quando fu pubblicato, oltre un secolo e mezzo dopo, il volume X del CNI dove era compresa anche Ferrara, del primo quattrino, quello col busto del Santo, erano riportate ben sei varianti e citati numerosi esemplari (CNI 22-27) mentre del secondo, quello col Santo in piedi, era riportata la sola descrizione tratta dal Bellini (CNI 28).
Segue: articolo completo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.282 – marzo 2013
Nel 1478 muore Lodovico II e gli succede il figlio Federico, ma il suo governo è breve anche se fa in tempo a coprirsi di gloria in battaglia contro gli Svizzeri a Lugano. Prende poi parte alla guerra contro Venezia ed il Papato e a fianco degli Estensi, Milano, Urbino e Napoli per la difesa di Ferrara. Mori quarantatreenne dopo appena 6 anni di governo.
Al periodo del suo governo è generalmente assegnata una abbondante emissione di quattrini anonimi con la lesta di Virgilio al diritto e la scritta EPO nel campo del rovescio, ma del resto la sua produzione monetale è scarsissima, anzi è rappresentata da un unico tipo monetale e per giunta di eccezionale rarità.
Si tratta di un ducato in oro di grande bellezza compositiva con al diritto il busto corazzato a s. con lunghi capelli e al rovescio la Pisside con il Sangue di Gesù Cristo.
Segue: articolo completo in formato PDF, Panorama Numismatico nr.50/febbraio 1992
di Luigi Feruglio
Situazione storica
Tutta la storia dell’Europa degli anni anteriori al 1000 si fonde con la leggenda. La caduta dell’Impero r0mano nel 472 causò una grande confusione in ogni parte del mondo allora conosciuto, e numerose orde di barbari, che fino ad allora erano state trattenute al di là dei confini, si introdussero in Italia saccheggiando le città e devastando i campi. Molti abitanti delle ormai inabitabili città di Padova, Verona, Aquileia ed Altino, nonché i poveri contadini delle terre dell’ex X regio Venetia et Histria, cercarono rifugio nelle numerose isole della laguna, fondando la città di Grado, Eraclea, Murano, Torcello, Rialto, Malamocco, Chioggia e Pellestrina, che per molti decenni vissero con la pesca ed il mercato del sale. Ben presto, tra queste, le comunità sorte a Rivoalto (l’odierna Rialto, a Venezia) iniziarono ad avere il predominio economico e politico sulle altre. Era nata la città di Venezia. Quello che seguì è cosa nota: l’ascesa del commercio in Oriente, i contatti con i’Impero d’Occidente e di Bisanzio, il raggiungimento dell’autonomia ed il primato nel Mediterraneo, primato che Venezia manterrà fino al 1300 – 1400. Ma i primi momenti della vita di queste città non furono affatto gloriosi, anzi si può dire che nessun popolo ebbe mai tante difficoltà per stabilirsi in un luogo.
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Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.84/marzo 1995 – articolo richiesto da un ns. lettore.
Breve nota sopra due eccezionali multipli d’oro dei Ferrero Fieschi di Messerano
di Stefano di Virigilio
Le monete di ostentazione
Tra le piccole e grandi corti italiane del Seicento si cominciò a diffondere, già dalla fine del secolo precedente, la moda delle coniazioni di grossi multipli in oro e argento per motivi di cosiddetta “ostentazione”, sulla scia di quanto stava avvenendo con particolare frequenza nelle numerose zecche del Sacro Romano Impero.
Il principe o duca che fosse. ostentava la propria condizione profittando del diritto di zecca, simbolo del suo status di per sé, facendo battere nelle proprie officine grossi multipli in argento e oro destinali non alla circolazione (cosa che avvenne comunque, in molli casi) ma ad essere donati. Le visite presso le principali corti europee dei signori stessi, o. di contro, le visite degli ambasciatori imperiali comportavano queste forme di omaggio che divennero peculiari di quel periodo.
Questa moda poté diffondersi anche per motivi puramente economici, legati cioè alla grande abbondanza di oro e argento proveniente dagli enormi giacimenti del nuovo mondo.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.119/maggio 1998, articolo richiesto da un ns.lettore.