Studi a articoli numismatici sulle monete e medaglie italiane medioevali e moderne. Le zecche delle città italiane, le monete e le medaglie italiane negli studi di Panorama Numismatico.
Il volume Soldi e monete nel Vocabolario storico-etimologico del veneziano (VEV), a cura di Nicolò Magnani, è l’ottava pubblicazione della collana Parole veneziane. La serie, riguardante il Vocabolario storico-etimologico del veneziano (VEV), diretta da Lorenzo Tomasin e Luca d’Onghia, è un progetto finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca (Fns) svolto in collaborazione dall’Università di Losanna e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, con il sostegno dell’Opera del Vocabolario Italiano del Cnr di Firenze. Il progetto si fonda sulla ricognizione di diversi insiemi di fonti, è frutto della collaborazione di studiose e studiosi di varie università europee e si giova della consulenza scientifica di un gruppo di esperti lessicografi e dialettologi attivi in Italia, Germania e Svizzera.
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Martedì 24 settembre alle ore 20.30, presso il Circolo Culturale Numismatico Milanese, si terrà la conferenza Le monete milanesi di Carlo V, di Antonio Rimoldi.
Il relatore, studioso, collezionista e autore di una recente monografia su Carlo V, parlerà della zecca milanese e degli incisori che vi operarono, tra cui due grandi artisti: Gian Giacomo Nizzola e Leone Leoni.
Presso: Circolo Culturale Numismatico Milanese, via A. Kramer 32 (citofono Percorsi), Milano, aula grande, in fondo al cortile a destra.
La conferenza sarà trasmessa anche in streaming.
Per informazioni contattare il CCNM all’indirizzo circolonumismaticomilanese@gmail.com.
Pio IX, l’ultimo papa-re: la parabola di un “parroco di campagna”
Seconda parte
di Giovanni B. Vigna, Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli
Zecca e monetazione: 1849-1859
Dopo la caduta della Repubblica Romana, Roma e lo Stato Pontificio risultavano inondati di moneta erosa e di cartamoneta: circa sette milioni di scudi erano stati emessi dai diversi governi del biennio rivoluzionario, e oltre un milione e mezzo erano i Buoni della Banca Romana che circolavano a corso forzoso. Con il ripristino del Governo Pontificio, cessarono immediatamente le monetazioni rivoluzionarie: i conii relativi furono raccolti e sigillati in un baule mentre le monete plateali presenti nelle Pubbliche Casse furono deformate e vendute come bassa lega d’argento ad altre zecche. Il ritiro della moneta di rame avvenne invece successivamente. Si trattò dunque di riprendere le coniazioni metalliche ordinarie, in particolare quelle del rame, al fine di far ripartire l’economia locale e poter ritirare l’eccesso di Boni cartacei e cartamoneta repubblicana che si erano diffusi nelle Legazioni. La Zecca di Bologna non era più in grado di gestire in autonomia l’intero processo produttivo, quantomeno per tirature monetarie elevate: andavano stipulati appalti specifici per garantire l’approvvigionamento di tondelli di rame in grande quantità…
Scarica l’articolo completo Pio IX parte 2.
Il volume Signorie pontificie dell’Emilia Romagna. Storia, numismatica, araldica, pubblicato dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici (AISN) è composto, secondo la consuetudine della Nuova Collana di Numismatica, da una serie d’interventi di diversi autori col proposito di analizzare le vicende storiche e numismatiche dei governi signorili dell’area emiliano-romagnola, in dipendenza feudale dallo Stato della Chiesa.
Il saggio introduttivo di Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni è un’ampia premessa a partire dall’alto medioevo sulla nascita e sull’organizzazione dello Stato Pontifico, per comprendere l’origine dei complessi rapporti tra esso e i governi signorili nati dall’evoluzione dei comuni dell’area.