Articoli e saggi di numismatica sugli stati italiani prima del Regno d’Italia. Le monete e le medaglie della repubblica di San Marino e della Città del Vaticano.
Nel 1848 a Roma si faceva sempre più aperto il conflitto tra i liberali, che volevano l’effettiva trasformazione costituzionale dello Stato Pontificio e il Pontefice, che non intendeva rinunciare alla propria autorità. Un tentativo di ricondurre l’ordine fu compiuto da un ministero moderato, presieduto dal giurista carrarese Pellegrino Rossi. Ma il 15 novembre del 1848 il Rossi veniva pugnalato da elementi di estrema sinistra e il pontefice che ormai aveva perduto la popolarità di un tempo, si vide costretto da furiose dimostrazioni, a chiamare al potere i democratici Sterbini e Galletti. Subito dopo, però, Pio IX fuggiva da Roma e riparava a Gaeta, mentre nella città veniva proclamata la REPUBBLICA ROMANA (9 febbraio 1849) ed annunziata la decadenza del potere temporale de i Papi, pur garantendo al pontefice ogni indipendenza per l’esercizio del suo potere spirituale.
di Francesco di Rauso
E’ strano come si possano passare ore o interi giorni ad osservare le proprie monete nell’intento di scorgere un nuovo particolare involontariamente trascurato a prima vista. In genere ci soffermiamo ad osservare parti di una moneta che ci fanno stabilire lo stato di conservazione o il grado di rarità, eppure… quando meno te lo aspetti ti capita di scoprire, talvolta in maniera fortuita, una variante o un particolare inconsueto per quel determinato tipo di moneta.
In questo articolo studieremo la presenza delle lettere A. C., iniziali dell’incisore Andrea Cariello, su alcuni 10 tornesi napoletani datati 1847 del tipo Testa Grande.
di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr. 111 / Settembre 1997
Questo contributo tende a mettere in luce alcune picco le varianti di conio riscontrate nelle monetazioni del Governo Provvisorio di Venezia in carica tra gli anni 1797 e 1798 e della Repubblica Napoletana del 1799. Non si tratta certo di varianti importanti e di grande interesse, per così dire, collezionistico. Derivano semplicemente dall’attenta osservazione di numerosi esemplari comparsi nelle vendite pubbliche degli ultimi quindici anni mettendo così a nudo alcune differenze nella predisposizione dei coni. L’elenco che ne deriva di certo è ben lontano dall’essere completo, tuttavia si spera di aver puntualizzato come, anche nella monetazione contemporanea, specie per certe zecche ed in alcuni periodi, si possano trovare coni sensibilmente diversi gli uni dagli altri.
di Renzo Bruni – da Panorama Numismatico nr.88 / Luglio 1995 – articolo richiesto da un ns. lettore
Tra le innumerevoli monete battute dalla zecca di Bologna figurano alcuni nominali la cui storia è alquanto lacunosa, ma, forse anche per questo affascinante.
Un esempio può essere il pezzo, poco conosciuto, da mezzo quattrino emesso sul finire del XVIII secolo, con le seguenti caratteristiche:
D/ Leone rampante volto a sinistra; attorno: .BONON. – DOCET.;
R/ Su sei righe: Stella / MEZZO / QVAT. RINO / – / 1796 / tre stelle, di cui la centrale stilisticamente diversa e di maggior modulo.
Diametro: mm 15, CU, 1,20 gr.