Articoli e saggi di numismatica sugli stati italiani prima del Regno d’Italia. Le monete e le medaglie della repubblica di San Marino e della Città del Vaticano.
di Paolo Pini
PARTE I: Genova, Piemonte, Venezia
In un articolo precedente (Panorama Numismatico n.62) è stata esaminata, sulla scorta della monetazione della zecca locale, la situazione politica nella città di Bologna dopo la presa di possesso nell’Italia padana da parte delle forze napoleoniche e l’istaurazione del governo popolare a regime repubblicano e le successive incorporazioni nelle Repubbliche Cispadania e Cisalpina.
Con questo ulteriore contributo allarghiamo il discorso per tracciare, sempre col presidio numismatico, una panoramica sugli altri stati italiani che abbracciarono il nuovo corso all’insegna dell’albero della libertà.
Si tratta di un periodo storico sconvolgente, per le sue ripercussioni sui governi locali, dal punto di vista istituzionale e sociale. Prenderemo in esame, nell’ordine, la situazione a Genova, in Piemonte, a Venezia, a Lucca e Firenze, a Roma, a Napoli, avendo già nella nota precedente, alla cui rilettura rimandiamo, considerati gli sviluppi della conquista napoleonica di parte dell’Italia settentrionale, sfociati nella costituzione delle Repubbliche Cispadania e Cisalpina, di cui saremo qui soltanto riproduzione alcune monete, esclusa la già trattata zecca di Bologna. (altro…)
di Luciano Giannoni
SONO ESAMINATE NEL DETTAGLIO TUTTE LE VARIANTI DELLA MONETAZIONE PER LUCCA DEI CONIUGI BACIOCCHI.
Nel novembre 2000 uscì sulla rivista Numismatique et Change un articolo di Frédéric Droulers dal titolo emblematico Les monnaies méconnues de Lucques et Piombino. Non vi è dubbio che la monetazione del Principato di Lucca e Piombino oltre che essere stata poco studiata presenti aspetti ancora incerti ed indeterminati, a partire dal numero effettivo dei pezzi coniati. Un primo tentativo di mettere a fuoco le tematiche relative alla monetazione di Elisa trovò spazio nel catalogo della mostra Le monete di Piombino dagli etruschi ad Elisa Baiocchi cui seguì, dopo alcuni anni, uno studio di R. Melillo.
Quello su cui vogliamo porre l’accento in questa nota è l’aspetto più strettamente legato alla tipologia delle coniazioni; pur essendo queste limitate a soli quattro anni nominali (1805, 1806, 1807 e 1808) presentano infatti una gamma notevole di varianti relative sia al dritto che al rovescio. Questo vale essenzialmente per i pezzi da 5 franchi, poiché le monete da 5 e 3 centesimi non presentano alcuna variante mentre quelle da 1 franco differiscono tra loro solo per la dimensione del corpo della data (decisamente più piccolo nel franco del 1808); inoltre, sempre per il 1808, abbiamo due varianti legate alla distanza maggiore o minore della leggenda rispetto ai busti dei due principi (fig. 1a, b); cosa analoga è presente anche nei 5 franchi 1805 ed è causa, come vedremo in seguito, di equivoco.
Segue: articolo completo in formato pdf, da Panorama Numismatcio nr.249/marzo 2010
Uno degli aspetti più curiosi di questa tipoìogia monetaria è la presenza di innumerevoli varietà iconografiche, più o meno importanti, osservando le quali ho formulato alcune considerazioni, che con l’ausilio di quanto già pubblicato e di alcuni documenti d’archivio, mi accingo a esporre.
Articolo completo in formato pdf richiesto da un ns. lettore: Alcune considerazioni sugli scudi da dieci paoli battuti nella zecca di Bologna durante il Governo provvisorio (R. Bruni) da Panorama Numismatico nr.97/maggio 1996
DALL’OCCUPAZIONE FRANCESE DEL 1796 ALLA RIFORMA MONETARIA DEL 1807
LA SITUAZIONE POLITICA
ll 1796 è una data molto importante per Bologna e per l’Italia. Segna infatti l’inizio di un periodo estremamente confuso e sofferto, ma destinato a gettare le basi dell’Italia moderna. L’esercito rivoluzionario francese, al comando del generale Napoleone, occupa o, come preferiva dire, libera buona parte del nord-Italia. A Bologna i Francesi giungono il 19 giugno 1976.
Con la fusione della Repubblica Cispadana, formata dalle città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, e della Repubblica Transpadana, corrispondente all’ex Lombardia austriaca, venne costituita, dopo la firma del trattato di Tolentino del 19 febbraio 1797, la Repubblica Cisalpina. Nel 1799, dopo la conquista austriaca, fu soppressa per essere però ricostituita dopo la battaglia di Marengo del 14 giugno 1800.
Durante la Repubblica Cisalpina furono battute soltanto due monete in argento tra il 1800 ed il 1801, più precisamente, come indicato nelle monete stesse, negli anni VIII e IX della Repubblica Francese.
Entrambe presentano alcune leggere varianti che fino ad ora non sono state
segnalate, credo, nella letteratura specializzata e che non devono essere trascurate in quanto furono prodotte in un periodo nel quale la produzione meccanica delle monete consentiva una precisa riproduzione dei coni, evitando tutta le varianti che nascevano quando i coni erano formati manualmente ed in modo talvolta trascurato.
Segue: articolo completo in formato pdf, richiesto da un ns. lettore, da Panorama Numismatico nr.106/marzo 1997