Articoli e studi sulle monete estere e sulle zecche di tutto il mondo, world coins.
Nella rubrica “Scaffale” del n. 85 (Aprile 1997) di CRONACA NUMISMATICA è apparsa la recensione di un articolo sulle presunte prove di Napoleone II, da noi prodotto e che è stato pubblicato sul n. 104 (anche su questo sito) della rivista PANORAMA NUMISMATICO. Il recensore, che ringraziamo per la sua attenzione al nostro lavoro, fa una analisi critica interessante e, come ogni recensione che si rispetti, anche la sua fornisce dati complementari, nuove notizie sull’argomento. suggerisce considerazioni e indica alcuni elementi per diverse valutazioni. Però, in questi casi c’è sempre un però, il recensore non ci trova consenzienti su tutto e ribadiamo che le suddette “prove” potevano essere prodotte solo nei periodi in cui Napoleone I era esautorato militarmente e politicamente.
Quindi crediamo di non aver esposto tesi improbabili e neppure di aver commesso errori sui tempi in cui i fatti che abbiamo riferito sarebbero potuti avvenire. E poiché ogni produzione di zecca statale doveva esser preceduta da disposizioni ufficiali, abbiamo indicato anche i momenti favorevoli in cui queste potevano essere state emanate, pertanto abbiamo inserito le nostre supposizioni in un quadro politico incerto, di debolezza sociale e militare della Francia in preda allo smarrimento dovuto ad una drammatica transizione in cui Napoleone non aveva più alcun potere. Nel 1814, dopo la disgraziata campagna di Russia, l’imperatore firma l’atto di abdicazione a favore del figlio, ma il documento viene respinto dagli alleati vincitori.
Segue: articolo completo in formato PDF da Panorama Numismatico nr.110/luglio 1997, articolo richiesto da un nostro lettore.
di Elio Concetti
Di Napoleone II, ovvero Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte, figlio di Napoleone I e di Maria Luisa, Arciduchessa d’Austria. si conoscono solamente prove da 1, 3, 5 e 10 centesimi in bronzo, inoltre da un quarto di franco, da mezzo franco da 1, 2 e 5 franchi in argento e in bronzo. E di quest’ultima anche in oro.
Tutte recano la data 1816 e l’indicazione “Essai”. Come si sa, queste sono prove per monete che non furono mai emesse in Francia sul cui trono allora erano ritornati i Borbone, già esuli al tempo della rivoluzione, della repubblica e dell’impero.
Sotto l’Impero di Napoleone Bonaparte, alle ore 9 del 20 marzo 1811, i parigini furono svegliati da 101 colpi di cannone e dal suono delle campane delle chiese che annunciavano la nascita dell’erede al trono imperiale che veniva alla luce già con il titolo di re di Roma.
Segue: articolo completo in formato PDF da Panorama Numismatico nr.104/gennaio 1997, articolo richiesto da un nostro lettore.
DUE RARISSIMI 100 PERPERA DI NICOLA I DEL MONTENEGRO CONIATI NEL 1910.
L’asta Nomisma n. 44 del 29 e 30 ottobre 2011 ha presentato, ai lotti 299 (fig. 1) e 300 (fig. 2), due pezzi d’oro di grande valore e rarità, vale a dire il 100 perpera, ambedue coniati a nome di Nicola I e con uguale millesimo, l’anno 1910. Le monete sono somiglianti ma non uguali; certo, in una il viso del sovrano è rivolto a destra e nell’altra a sinistra, in una sotto il collo del sovrano c’è un ramoscello d’ulivo mentre nell’altra compare la data 1860-1910 ma, a ben vedere, la differenza sostanziale risiede nelle leggende che stabiliscono il titolo del sovrano e la forma istituzionale dello stato. Ma perché nello stesso anno sorse la necessità di coniare lo stesso nominale in due varianti?

Fig. 1. Grande medaglia in argento coniata in occasione dell’incoronazione a Mosca. Opus Vazhenin. Al diritto teste accollate di Alessandro III e Maria Fiodorovna.
GRAZIE A NOTIZIE DI PRIMA MANO OTTENUTE A SAN PIETROBURGO VENGONO RIVISTE LA TIRATURE E LA RARITA’ DI UNA FAMOSA MONETA RUSSA DI FINE OTTOCENTO
Due sono i parametri che determinano il valore di una moneta: la qualità, intesa come grado di conservazione, e la tiratura. Quest’ultima però non è un valore assoluto poiché ci sono casi di monete coniate in numero relativamente alto di pezzi ma di rara apparizione e difficile reperimento sul mercato numismatico.
Di converso ci sono monete a bassa tiratura ma che compaiono spesso nelle aste numismatiche come ad esempio il 5 lire coniato da Vittorio Emanuele III nel 1911 in occasione del cinquantenario dell’unità d’Italia.
di Elio Concetti – da Panorama Numismatico nr.235, luglio/agosto 2010
CARLO MAGNO INTRODUSSE IL DENARO D’ARGENTO, UNA MONETA CHE SARA’ ALLA BASE DI TUTTI I SISTEMI MONETARI EUROPEI E PARTICOLARMENTE ITALIANI.
Con qualche delusione, con non pochi mugugni, tante imprecazioni, ma con molte speranze: così noi italiani abbiamo accolto l’ euro ovvero la tanto sospirata moneta unica europea che oggi circola in quasi tutte le terre del vecchio continente dove ha soppiantato la moneta tradizionale.
Alla fine l’euro si è piazzato con prepotenza e con la pretesa di umiliare persino il dollaro. E’ accaduto. Per gli italiani sembra che non sia proprio la moneta ideale, per lo meno per coloro che hanno un reddito fisso e che sono costretti a fare quotidianamente la spesa.