Articoli e studi sulle monete estere e sulle zecche di tutto il mondo, world coins.
di Giuseppe Carucci
La figura 1 presenta il diritto di una moneta del tradizionale pezzo aureo da 5 sterline coniato nel 1998 a nome di Elisabetta II.
La scritta circolare recita: ELISABETH II DEI GRA(TIA) REGINA FID(EI) DEF(ENSTRIX). Ecco, la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è difensore della fede! Come mai questo titolo e cosa esso significa? Bisogna risalire agli anni di Enrico VIII (anni di regno 1509-1547). (altro…)
di Gianni Graziosi
Tra le monete della Gran Bretagna, i multipli in oro da 5 ghinee sono particolarmente popolari e ricercati dal mercato numismatico. In mezzo agli esemplari di monete di alto livello che saranno proposti all’incanto il 14 novembre 2019 all’hotel Métropole a Monaco, in avenue de la Madone 4, da MDC Monnaies de collection sarl, il lotto 768 è particolarmente interessante e intrigante. Si tratta della rarissima moneta d’oro da 5 ghinee di Giorgio II di Gran Bretagna (1727-1760) datata 1746, il pezzo è inoltre impreziosito da un’altissima conservazione certificata PCGS MS 62.
LE IMMAGINI DEI DUE ASTRONAUTI RUSSI COMPARVERO IN PIù OCCASIONI SU MONETE RUSSE E NON SOLO
Avevo tredici anni quando si avverò uno dei sogni dell’uomo: il volo nello spazio cosmico. Il 12 aprile 1961, dal cosmodromo di Bajkonur nel Kazakistan, la navicella spaziale Vostok (Oriente) portò nello spazio il primo cosmonauta della storia, il tenente dell’Unione Sovietica Juri Alekseevic Gagarin.
Gagarin nacque nel 1934 da padre falegname e madre contadina, terzogenito di quattro figli. Passò la fanciullezza nel villaggio natale di Klushino, occupato peraltro nel settembre 1941 dall’esercito tedesco. Finita la guerra e dopo aver terminato la scuola professionale e conseguito nel 1954 il diploma di fonditore, Gagarin si iscrisse all’aeroclub di Saratov e, l’anno seguente, compì il suo primo volo a bordo di uno Jak-18, aereo monomotore da addestramento.
Scarica articolo completo LE MONETE DI GAGARIN E TERESHKOVA anteprima da Panorama Numismatico nr.340 di Giugno 2018.
di Corrado Marino
Messaggi politici e religiosi, ma anche auguri di felice matrimonio con banconote iraniane il cui valore è stato praticamente azzerato dall’inflazione galoppante.
Allah è grande, gloria ad Alì… e viva gli sposi
In diversi paesi del mondo si fa uso di banconote, o meglio di facsimili della carta moneta, come strumento di propaganda politica, oltre che per fini augurali in occasione di matrimoni, anniversari, e anche di funerali. Il caso più conosciuto è probabilmente quello delle “Hell Banknotes” (letteralmente “banconote degli Inferi”) in uso in tutta la Cina e soprattutto nelle China Town sparse per il mondo, che vengono bruciate nel corso delle esequie per augurare ai defunti, anche quelli che vivevano in ristrettezze, la prosperità nell’oltretomba. Naturalmente si tratta di biglietti finti, stampati su carta comune, assai colorati e con soggetti di fantasia e numerali astronomici, di centinaia di milioni di dollari o yuan. Si possono acquistare per pochi centesimi come fanno i parenti del defunto, nonché come souvenir da parte di turisti di passaggio. Non si tratta mai di biglietti autentici, salvo nel caso di famiglie di magnati che per evidenziare il successo economico che avevano raggiunto sono disposte a bruciare qualche vera banconota, ovviamente di piccolo taglio. Del tutto diversa è la situazione in Iran.
Segue: articolo completo BANCONOTE AUGURALI in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.330, luglio-agosto 2017
di Maurizio Carsetti
È QUELLO CHE I CONFEDERATE STATES OF AMERICA, I SUDISTI DELLA GUERRA CIVILE AMERICANA, CONIARONO, IN SOLI QUATTRO ESEMPLARI, PER POI RENDERSI CONTO CHE TROPPI ERANO I PROBLEMI PER POTER GARANTIRE UNA PRODUZIONE ADEGUATA ALLA CIRCOLAZIONE. MA L’ONORE, ALMENO QUELLO, ERA SALVO… ANCHE IL VECCHIO SUD AVEVA AVUTO LA SUA MONETA.
A non essere salvi, oggi, sono i portafogli dei collezionisti, che se volessero togliersi lo sfizio di mettere una di queste quattro monete in collezione, dovrebbero prepararsi a sborsare oltre 800.000 dollari: tale è stato il realizzo dell’ultima apparizione in asta di un mezzo dollaro Confederato, nel gennaio 2015. Con questa cifra, però, non si entrerebbe in possesso di una semplice moneta, poiché, come scriveva il collezionista L.L. Wilson nel 1915, questo tondello d’argento rappresenta L’unica testimonianza numismatica di una nazione di nove milioni di abitanti, che ha mantenuto un’esistenza precaria per lo spazio di quasi quattro anni e mezzo. Ben poche monete, oggi, possono classificarsi di pari interesse di questo mezzo dollaro, con il suo autorevole dritto degli Stati Uniti, e lo stemma degli Stati Confederati al rovescio. Una tale combinazione, unica nelle emissioni ufficiali di due grandi potenze nemiche, probabilmente non ha un altro parallelo nella storia.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.319 – luglio e agosto 2016