Monete e medaglie: monete antiche, monete greche, monete romane, monete celtiche. Articoli e notizie sulla monetazione antica.

Multiplo di aureo (4) di 21,39 grammi coniato probabilmente a Roma alla fine del 306-inizi del 307, per Massimiano Erculeo, nel suo secondo regno. Al diritto IMP C M AVR MAXIMIANVS P F AVG con la testa del Tetrarca coperta da una pelle di leone. Al rovescio Ercole con i suoi attributi e legenda HERCVLI COMITI AVGG ET CAES N; P R in esergo. Cohen -,R.I.C 170.
di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr.259 / febbraio 2011
Flavius Valerius Constantius
Marcus Galerius Valerius Maximianus
Flavius Valerius Severus
Caius Galerius Valerius Maximinus Daia
Marcus Aurelius Valerius Maxentius
Licinius Valerius Licinianus
Flavius Valerius Constantinus
Con l’abdicazione del vecchio augusto senior, Diocleziano, avvenuta nel 305, contemporaneamente a quella dell’altro augusto Massimiano (assai poco convinto per la verità), si aprì un periodo di forte crisi della Tetrarchia, che in poco tempo portò al disfacimento di questo sistema di governo, ottimo sulla carta ma che non aveva tenuto conto delle ambizioni umane.
di Pasquale Attianese – da Panorama Numismatico nr.258 / Gennaio 2011
NON POTREBBE, INVECE, TRATTARSI DELLA TESTA DELL’ATLETA MILONE, COMMEMORATO SU EMISSIONI SUCCESSIVE ALLA SUA MORTE?
Come tutti gli appassionati di mitologia classica ed i cultori di numismatica antica sanno molto bene, la raffigurazione del più grande eroe dell’antichità (figlio di Zeus e di Alcmena), ricorre con una frequenza davvero sorprendente sulle monete di tutte le popolazioni del mondo ellenico e non solo. Ci si potrebbe chiedere qual è il reale motivo perché la sua immagine sia presente così spesso su molti coni sia della madre-patria sia delle colonie. Anche i Romani lo effigiarono sulle loro monete, chiara testimonianza di un culto molto sentito per la divinità che, in pratica, sembra perpetrarsi da tempi remotissimi fino agli imperatori di Roma.
di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr.222 / ottobre 2007
Gaius Julius Caesar Germanicus
Biografia
Gaio nacque ad Antium il 31 agosto del 12 d.C. Era il terzogenito maschio di Germanico e di Agrippina Maggiore, scampato alla condanna all’esilio della madre e dei fratelli, Nerone Cesare e Druso Cesare, comminata dal Prefetto del Pretorio Seiano per una presunta congiura degli stessi, assieme ad altri personaggi illustri condannati a morte, diretta ad eliminare l’Imperatore Tiberio.
Le sue origini trovano importanti radici nell’albero genealogico della Gens Julia: Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto e padre di Agrippina Maggiore, era infatti suo nonno in linea materna, anche se Gaio non amava questa ascendenza, considerata di poco nobile lignaggio.
Da piccolo Gaio era stato praticamente allevato tra i legionari comandati dal padre Germanico alla frontiera del Reno ed aveva portato dei sandali militari (caligae) come quelli dei soldati: da qui il soprannome Caligola (piccolo sandalo) datogli dai legionari, che lo accompagnò poi per tutta la vita.
di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr. 224/Dicembre 2007
Lucius Domitius Ahenobarbus.
Poi Nero Claudius Caesar
Drusus Germanicus
Biografia
Nerone nacque ad Antium nel Dicembre del 37 da Cnaeus Domitius Ahenobarbus e da Agrippina Minore, sorella di Gaio-Caligola e successivamente quarta moglie dell’imperatore Claudio, che la aveva sposata nel 49.
Fu adottato da Claudio nel 51, su pressione di Agrippina, ed assunse il nome di Nero Claudius Caesar Drusus Germanicus, divenendo l’erede designato al trono, spodestando così il figlio naturale di Claudio, Britannicus, nato da Messalina e caduto in disgrazia dopo la morte di costei.
Nel 54, alla morte di Claudio, Nerone divenne quindi imperatore, ma avendo solo diciassette anni, la reggenza fu assunta dalla madre Agrippina, coadiuvata efficacemente dal tutore del giovane, Lucius Anneus Seneca e dal prefetto del pretorio Sextus Afranius Burrus.
di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr.238 / marzo 2009
Varius Avitus Bassianus, poi
Marcus Aurelius Antoninus (Elagabalus)
Il 16 maggio del 218, Julia Maesa, sorella di Julia Domna e madre di Julia Soemia, introdusse furtivamente nell’accampamento romano di Raphaneae, in Syria, il nipote quattordicenne, figlio appunto di Julia Soemia, che fece acclamare imperatore dalle truppe ostili a Macrino.
Il ragazzo si chiamava Vario Avito Bassiano, lo stesso cognomen di Caracalla, ed era sacerdote del tempio del dio Sole El-Gabal, letteralmente, in siriano, il dio della montagna, ma venne acclamato imperatore con il nome di Marco Aurelio Antonino: è peraltro molto più conosciuto con il nome di Elagabalo, derivante appunto dalla sua funzione di sacerdote del tempio di El-Gabal.
Pochi giorni dopo, l’8 giugno del 218, come è già stato annotato su questa rivista, Macrino fu sconfitto e messo a morte assieme al figlio Diadumeniano.