Monete e medaglie: monete antiche, monete greche, monete romane, monete celtiche. Articoli e notizie sulla monetazione antica.
di A. Castellotti
Il sistema romano delle zecche provinciali, molto vasto fino al III secolo, si era notevolmente contratto al tempo dell’ascesa al trono di Anastasio (491) quando solo Costantinopoli e Tessalonica erano rimaste operative.
Dopo la riforma del 498, Nicomedia tornò nuovamente ad affiancare la zecca metropolitana nell’emissione di nuovi nominali in bronzo. Successivamente fu la volta di Antiochia, cosicché, alla morte di Anastasio (518), erano in funzione quattro zecche.
Il regno successivo, quello di Giustiniano I (518-527), vide un’ulteriore espansione della rete di zecche con la riapertura di quelle di Cizico e di Alessandria e pure Tessalonica, per la prima volta nell’era bizantina, batté moneta di bronzo.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.83/febbraio 1995 – articolo richiesto da un ns. lettore

Foto 1. Aureo di 7,29 grammi coniato a Roma tra l’agosto e l’ottobre del 68. Al diritto testa nuda di Galba e legenda IMP SER GALBA AUG; al rovescio la legenda è S P Q R O B C S in corona, su due linee. Cohen 286, R.I.C. 164.
di Roberto Diegi
Servius Sulpicius Galba
Marcus Salvius Otho
Aulus Vitellius
Titus Flavius Vespasianus
L’anno 69 d.C. è comunemente chiamato l’anno dei quattro imperatori, perché in dodici mesi Roma vide alternarsi sul trono, in dura contrapposizione tra loro, i quattro di cui sopra, finchè Vespasiano sconfisse l’ultimo dei pretendenti, Vitellio, dando origine alla dinastia Flavia.
Galba
Il primo imperatore fu Servius Sulpicius Galba, nato nell’anno 3 d.C., di rango patrizio: figlio di Gaio Sulpicio Galba e di Mummia Acaica fu tenuto in grande considerazione da Augusto, Tiberio, Caligola e Claudio. Il suo personale cursus honorum era di tutto rispetto: governatore della Aquitania, console (nel 33), comandante militare della Germania Superiore, proconsole in Africa (nel 45) ed infine governatore della Hispania Tarraconensis.
Un lettore di Panorama Numismatico mi ha gentilmente segnalato il possesso di una strana moneta, precisamente un sesterzio di Filippo l’Arabo che non riusciva a catalogare.
Ho potuto in seguito esaminarla direttamente, questa é descrizione:
D/IMP M IVL PHILIPPVS AVG – Busto laureato e paludato a destra;
R/ PRINCIPI IVVENTVTIS – L’Imperatore in abito militare, in piedi a sinistra, che tiene una bacchetta nella mano destra ed una lancia con la punta rivolta verso il basso nella sinistra, alle sue spalle due insegne militari.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.116/febbraio 1997

Foto 1. Aureo di 7,54 grammi coniato a Roma tra il gennaio ed il settembre del 97. Al diritto testa laureata di Nerva e legenda IMP NERVA CAES AUG P M TR P COS III P P. Al rovescio personificazione della Fortuna con legenda FORTUNA AUGUST. Cohen 65, R.I.C. 16.
di Roberto Diegi
Marcus Cocceius Nerva
Marcus Cocceius Nerva nacque a Narnia (l’odierna Narni, in Umbria) nel mese di novembre dell’anno 30 d.C.
Suo nonno, che aveva il suo stesso nome, aveva ricoperto il consolato ed era stato grande amico di Tiberio. La famiglia non era di origine patrizia ma annoverava illustri personaggi, soprattutto consoli, giuristi e letterati.
Anche il futuro imperatore, che era pure un noto avvocato, godette dei favori sia di Nerone che di Vespasiano.
Quest’ultimo lo scelse anche come collega nel consolato, nell’anno 71. Nel 90 ricoprì una seconda volta la carica di console insieme a Domiziano, che per la verità lo mandò in esilio dorato a Taranto nel 93 richiamandolo però a Roma l’anno successivo.
Secondo molti studiosi Nerva partecipò attivamente al complotto per uccidere Domiziano e questa tesi non appare poi neanche molto peregrina, visto che proprio Nerva fu acclamato imperatore il giorno stesso dell’assassinio di Domiziano.
Era il 18 settembre dell’anno 96 e Nerva aveva quindi quasi 66 anni, una età ragguardevole per quei tempi e già un po’ avanzata per assumere il potere. Infatti il nuovo imperatore sarebbe morto di lì a non molto, il 25 gennaio 98, dopo solo diciassette mesi di regno.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.227/marzo 2008
Publius Aelius Hadrianus
Adriano nacque, probabilmente, a Roma nel gennaio del 76, ma la sua famiglia era originaria della Betica (Spagna) dove si era trasferita moltissimi anni prima dal Picenum, terra d’origine della Gens Aelia. Il padre, Publius Aelius Hadrianus Afrus era cugino di Traiano. Alcuni sostengono però che il futuro imperatore fosse nato proprio ad Italica, in Spagna, come il suo predecessore.
Una radicata tradizione tramanda che Traiano, sul letto di morte, abbia adottato Adriano designandolo come suo successore. Secondo una più recente tesi storica pare però che le cose non siano andate proprio così perché Adriano, alla morte del padre avvenuta nell’85, fu affidato a due tutori uno dei quali era proprio Traiano: quindi già da molti anni il giovane Adriano era entrato a far parte della famiglia dell’imperatore che, ricordiamolo, non aveva eredi. Adozione formale o no, sul letto di morte o prima, Adriano era comunque il successore designato di Traiano, come risulta del resto, lo vedremo più avanti, da alcune monete.










