Monete e medaglie: monete antiche, monete greche, monete romane, monete celtiche. Articoli e notizie sulla monetazione antica.

Carausio Foto 1. Aureo di 4,20 grammi coniato a Londinium tra l’ottobre 286 ed il marzo 287. Al diritto busto laureato e corazzato e legenda IMP CARAVSIVS P F AVG. Al rovescio la Pace stante e legenda PAX CARAVSI AVG. Cohen -, R.I.C. 5.
di Roberto Diegi
Marcus Aurelius Mauseus Carausius – Carausio
Lucius Domitius Domitianus – Domizio Domiziano
Allectus – Alletto
Anzitutto una precisazione: dell’imperatore secessionista Allecto non si conosce il nome per esteso e non si tratta quindi di una omissione in sede di digitazione o di stampa di questo articolo.
Carausio
Marco Aurelio Mauseo Carausio nacque, non si sa quando ma probabilmente attorno al 250, nella Gallia Belgica in una zona marittima situata tra i fiumi Reno e Schelda da una famiglia di umili origini e, come molti altri imperatori di questo periodo, fece una rapida carriera nell’esercito.
Dopo aver svolto un importante incarico nella campagna militare di Massimiano, il futuro Augusto Erculeo, contro alcune tribù ribelli della Gallia, fu nominato comandante in capo della flotta romana della Manica, con lo scopo preciso di debellare i pirati franchi e sassoni che avevano a più riprese attaccato le coste meridionali del Canale.
Segue: articolo completo in formato pdf
di Alberto Campana
Da più parti ho ricevuto alcune contestazioni relativamente alla corrispondenza tra l’emilitra greca e il sentisse onciale romano o, più in generale, sulla possibile correlazione tra le monete emesse da città siceliore e le monete coniate da Roma durante e dopo la seconda guerra punica.
La risposta a tale quesito comporta la necessità di illustrare previamente la complessa situazione monetaria in Sicilia che precedette l’avvento del denario romano, anche se in maniera semplificata in questa sede.
Scarica l’articolo completo in formato pdf tratto da nr. 114 di dicembre 1997, articolo richiesto da un nostro lettore.
di Roberto Diegi
L’ALTRA META’ DELLA NUMISMATICA: LE DONNE NELLA SOCIETA’ ROMANA GODEVANO DI UNA SIGNIFICATIVA EMANCIPAZIONE, AL PUNTO CHE MOLTE MONETE FURONO CONIATE A LORO NOME
Un’interessante galleria di ritratti – Seconda Parte
Negli anni convulsi che videro affermarsi la dinastia dei Severi, uno degli effimeri imperatori fu Marcus Didius Severus Julianus, appartenente a una delle famiglie più in vista di Mediolanum, notevolmente ricco, cosa questa che ebbe una decisiva importanza per la sua nomina: Didio Giuliano offrì una forte somma ai pretoriani se lo avessero eletto imperaore. E così fu. Il modo in cui era avvenuta l’elezione di Giuliano non piacque per nulla al popolo né a una gran parte delle legioni: alla fine, i due potenti governatori della Syria e della Pannonia – rispettivamente Caius Pescennius Niger e il futuro fondatore della dinastia dei Severi, Lucius Septimius Severus – furono proclamati entrambi imperatori in antitesi a Didio Giuliano.
Settimio Severo, accordatosi facilmente con Clodio Albino, suo conterraneo, allora governatore della Britannia e suo possibile rivale, marciò subito sull’Italia e sulla capitale Roma, trovando ovunque accoglienze favorevoli, specie da parte delle armate che avrebbero dovuto contrastarlo. Didio Giuliano, abbandonato anche dai pretoriani, finì con l’essere assassinato il primo giugno del 193: il suo regno era durato poco più di due mesi, ma durante questo brevissimo lasso di tempo fece coniare splendidi aurei a nome della moglie Manlia Scantilla e della figlia Didia Clara.
Segue: Diegi Le donne II parte tratto da Panorama Numismatico nr.290 – Dicembre 2013
Vedi prima parte dell’articolo
di Roberto Diegi
L’ALTRA META’ DELLA NUMISMATICA: LE DONNE NELLA SOCIETA’ ROMANA GODEVANO DI UNA SIGNIFICATIVA EMANCIPAZIONE, AL PUNTO CHE MOLTE MONETE FURONO CONIATE A LORO NOME.
Un’interessante galleria di ritratti – Prima Parte
Èopinione concorde tra i numismatici che la monetazione di Roma imperiale ci abbia tramandato, specie sui nominali di più largo modulo, come i sesterzi, stupendi ritratti degli imperatori di turno. Verissimo, chi non ha presente, tanto per fare un paio di nomi a titolo di esempio, i ritratti di Nerone o di Adriano?
Le madri, le mogli e le varie parenti di molti imperatori hanno avuto anch’esse l’onore di essere effigiate su molte monete, ma spesso ci si limita a ricordare questo fatto, senza peraltro attribuire ad esso soverchia attenzione.
Con questo mio articolo (anzi, piuttosto, rassegna fotografica), mi sono proposto di dare più spazio ai ritratti di quelle donne che hanno vissuto all’ombra di importanti regnanti –come madri e mogli, soprattutto – alcune delle quali sono state peraltro le vere detentrici del potere.
Non vi è nel mondo antico una situazione della società analoga a quella di Roma, nella quale la donna abbia sempre goduto di una grande emancipazione ai livelli più alti e, in alcuni casi, anche di poteri paragonabili a quelli degli uomini. È questo il caso di molte imperatrici – mogli, madri e sorelle di imperatori, Auguste esse stesse – sui ritratti delle quali vale la pena di soffermarsi.
Livia, moglie di Augusto e madre di Tiberio: molte sono state le monete dedicate da Tiberio a Livia.
Al nome di Iulia Augusta, come era stata chiamata Livia, dopo che era entrata a far parte, per adozione, della Gens Julia, l’imperatore Tiberio fece coniare anche lo splendido sesterzio che riporto a fianco. Per la cronaca si annota che alcuni autori attribuiscono invece questa moneta a Giulia, seconda moglie di Tiberio e figlia di Augusto.
Segue: articolo completo in pdf: Diegi Le donne I parte tratto da Panorama Numismatico nr.289 / Novembre 2013
di A. Campana
UBICAZIONE E CENNI STORICI
Carsioli (o Carseoli) era situata sulla Via Valeria, a circa 3 km dall’attuale centro di Carsoli. Fu città degli Equi e divenne colonia di diritto latino tra il 302 ed il 298 a.C.. Le antiche fonti storiche riportano notizie molto frammentarie: durante la seconda guerra punica rifiutò uomini e denaro a Roma e fu punita nel 204 a.C.. Durante la guerra sociale rimase invece fedele a Roma e fu distrutta dai Marsi. Ricostruita. divenne municipium: vi soggiornò Ovidio. che ricorda la frigida Carseoltis.
Attualmente rimangono modesti resti di antiche costruzioni. Nel 1950 a Carsoli fu rinvenuto un deposito votivo, contenente numerose monete romane e di varie zecche italiche. risalenti al III secolo a.C. fino ai primi anni della seconda guerra punica.
MONETAZIONE
Segue articolo completo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.73 del marzo 1994, articolo richiesto da un ns. lettore.