Monete e medaglie: monete antiche, monete greche, monete romane, monete celtiche. Articoli e notizie sulla monetazione antica.
Decimus Caelius Calvinus Balbinus,
poi Marcus Clodius Pupienus Maximus
Il Senato di Roma, che aveva pubblicamente appoggiato, contro Massimino, la rivolta dei due Gordiani, si rese conto che dopo la disfatta e la morte dei due imperatori in Africa, non avrebbe più potuto tornare indietro.
In occasione della elevazione al trono dei Gordiani era comunque già stata istituita una commissione di venti illustri personaggi con lo scopo di provvedere alla difesa dell’Italia. Dopo il disastroso risultato della campagna contro Capelliano e, di fatto, contro Massimino, furono nominati augusti, con pari dignità e poteri, due dei componenti la commissione: Balbino e Pupieno.
Entrambi appartenevano alla classe superiore; entrambi erano stati governatori di provincia, in Asia e Germania; entrambi avevano rivestito importanti cariche nella amministrazione ed erano stati consoli per due volte (nel 210 e nel 234 Pupieno, nel 210 e nel 213 Balbino). Pupieno, era stato anche prefetto della città di Roma, carica per la quale non aveva incontrato le simpatie dei cittadini a causa della sua eccessiva severità.
di Roberto Diegi
L’abilita’ degli incisori numismatici romani si evidenzia soprattutto nella ritrattistica imperiale. Da Augusto a Nerva, sono qui presentati alcuni degli esempi piu’ significativi in questo ambito.
Seconda parte
Elagabalo (Varius Avitus Bassianus, poi Marcus Aurelius Antoninus) era a dir poco stravagante: amava lo sfarzo eccessivo e si circondava di personaggi poco raccomandabili. Ciò che lo rese presto inviso alla cittadinanza di Roma fu la sua pretesa di sostituire il culto siriaco del dio Sole allo stesso culto di Giove e al tradizionale Pantheon romano: la famosa pietra nera a forma conica, portata a Roma dalla Syria, fu venerata con sfarzo mai visto prima.
Elagabalo era omosessuale conclamato e la cosa non avrebbe destato scandalo perché il bisessualismo era considerato all’epoca una cosa abbastanza normale: ma un imperatore solo omosessuale e per giunta passivo non piaceva ai Romani; i pubblici atteggiamenti lascivi del giovane principe e il suo trucco vistoso e molto femminile gli alienarono presto l’appoggio della cittadinanza. Fu assassinato dai pretoriani nel 222, istigati dalla nonna Julia Maesa.
La ritrattistica di Elagabalo sulle monete, così come quella di Macrino e Diadumeniano è, a mio avviso, piuttosto monotona e non meritevole di particolare attenzione. Fa però eccezione, anche per la evidente rilevanza data al culto del sole, la monetazione provinciale e, in particolare, alcuni pesanti pezzi qui coniati.
Ecco un affascinante “medaglione” di 46,30 grammi coniato tra il 218 e il 222 a Thyatira in Lydia. Al diritto un bellissimo busto laureato di Elagabalo volto a destra. Al rovescio Apollo, visto come il dio Sole, brandisce un ramo d’ulivo guidando una quadriga al galoppo: sotto le zampe dei cavalli una cornucopia. Le legende sono in lingua greca.
Articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr. 294, Aprile 2014
Parte I – Splendidi ritratti sui bronzi di largo modulo di molti imperatori romani
L’abilita’ degli incisori numismatici romani si evidenzia soprattutto nella ritrattistica imperiale. Da Augusto a Nerva, sono qui presentati alcuni degli esempi piu’ significativi in questo ambito.
Prima parte
È cosa nota, anzi notissima, che la bravura degli incisori romani dei coni monetali ebbe modo di emergere soprattutto nelle monete di più largo modulo, appunto perché il maggior spazio a disposizione facilitava ed esaltava la loro vena creativa.
Assi, dupondi e, soprattutto, sesterzi, ne sono la prova tangibile, anche se su molti aurei, di modulo assai più ristretto, la bravura di questi incisori ebbe modo di mettersi in mostra: ma gli aurei erano destinati ad una circolazione elitaria ed è ovvio che la loro produzione fosse molto curata e, addirittura, come alcuni sostengono, affidata ad incisori diversi e più esperti di quelli normalmente addetti alla produzione delle monete destinate ad una maggiore circolazione.
In questo quadro di eccellenza incisoria, è particolarmente curata la realizzazione del ritratto dell’imperatore.
Bene, queste considerazioni sono note tra gli studiosi della monetazione romana imperiale e queste mie parole possono sembrare decisamente ovvie. E lo sono. Ma, mi sono chiesto, dato per scontato quanto ho sopra scritto, perché non evidenziare la straordinaria abilità di questi incisori proponendo la visione di alcune delle loro più belle realizzazioni? E, come spesso accade, un fatto contingente mi ha spinto a scrivere queste righe.
Articolo completo in formato PDF – tratto da Panorama Numismatico nr. 293, marzo 2014
SI ANALIZZA UN CAMPIONE DI 800 DEI PRIMI DENARI ANONIMI CR 44 (TIPOLOGIE, PESI, TITOLO, DENOMINAZIONI) E SE NE PROPONE UNA CLASSIFICAZIONE DIVERSA TRAENDONE CONSEGUENZE SULLA CRONOLOGIA E SULLE ORIGINI DEL DENARIO.
Cr 44 è la prima serie monetale in cui appaiono le nuove denominazioni del denario, dei suoi sottomultipli argentei (quinario e sesterzio) e multipli aurei (oro marziale da XX, XXXX e LX assi). Capire meglio questa serie significa avere più possibilità di penetrare nel campo, ancora piuttosto brumoso, della nascita del sistema denariale.
In questo articolo si prendono in esame principalmente gli argenti (esclusi i vittoriati) e si cercherà di darne il quadro più completo possibile, sia dal punto di vista stilistico che metrologico. Dagli elementi e considerazioni che ne derivano si prospetta un panorama diverso da quello finora proposto da RRC, con varie e rilevanti implicazioni nell’organizzazione delle serie datate fra il 215 e il 210 a.C.
Segue: articolo completo in formato pdf, l’articolo di ben 31 pagine é disponibile anche su Issuu come pdf sfogliabile.
di Roberto Diegi
Caius Aurelius Valerius Diocletianus (Iovius)
Marcus Aurelius Valerius Maximianus (Herculius)
Flavius Valerius Constantius (Chlorus)
Marcus Galerius Valerius Maximianus (Armentarius)
Diocleziano si chiamava originariamente Diocles ed era nato in Dalmazia nel 240 da una famiglia di umilissime origini, facendo peraltro una splendida carriera militare: solo quando fu eletto imperatore, dopo l’assassinio di Numeriano, e rimase unico reggente dell’Impero dopo la morte di Carino, trasformò il suo nome in quello di Caius Aurelius Valerius Diocletianus.
Era il 285 e Diocleziano, come suo primo atto da imperatore, nominò cesare il suo camerata Massimiano, anch’esso di umilissime origini, nato a Sirmum in Pannonia nel 240 e importante ufficiale dell’esercito. L’anno successivo, nel 286 quindi, Massimiano fu elevato al rango di augusto, formalmente a parità di poteri con Diocleziano, anche se quest’ultimo manteneva di fatto una certa supremazia.