Monete greche, monete celtiche, monete della Magna Grecia: studi e articoli sulle monete antiche antecedenti a Roma.
Martedì 27 maggio 2025, alle ore 17,30, presso la sala Sant’Ansano del Complesso museale Santa Maria della Scala di Siena, verrà presentato il volume di Debora Barbagli e Massimo De Benetti, La collezione di monete etrusche del Museo Archeologico Nazionale di Siena.
Frutto di un accurato lavoro di documentazione, catalogazione e riordino, il catalogo permette di ripercorrere le vicende che hanno condotto alla formazione della collezione di monete del Museo Archeologico Nazionale senese, evidenziando i vari nuclei di provenienza, a partire dalle collezioni dell’Accademia dei Fisiocritici e della Biblioteca Comunale di Siena. Le ricerche hanno inoltre permesso di recuperare importanti informazioni sui luoghi di ritrovamento relativi al territorio senese e alle zone limitrofe.
Il volume I tetradrammi di Leontinoi. Dinamiche produttive e storico-artistiche, di Sebastiano Paolo Maltese, edito da EUT-Edizioni Università di Trieste, rappresenta un significativo contributo allo studio della numismatica e dell’arte siceliote. È una (breve) tappa del progetto di ricerca che l’autore sta portando avanti sulle monetazioni della Sicilia sud-orientale presso l’università Ca’ Foscari di Venezia e la Eberhard-Karls Universität di Tübingen.
Si tratta del primo studio sistematico sulla produzione di tetradrammi da parte di Leontinoi le cui emissioni, tra le maggiori testimonianze dell’arte incisoria siceliota, si concentrano tra gli anni Settanta e Venti del V secolo a.C. La ricerca affronta la coniazione di centosessantadue serie di tetradrammi, commentate attraverso la ricostruzione delle sequenze dei conii, l’analisi stilistico-formale dei tipi monetali, il confronto con i nominali minori, nonché lo spoglio dei ripostigli noti, offrendo nuovi elementi e considerazioni nell’ambito degli studi di numismatica e archeologia greca in Sicilia. (altro…)
di Vincenzo La Notte
L’AUTORE REPLICA AD UN ARTICOLO USCITO SU QUESTA RIVISTA NEL DICEMBRE SCORSO
Una doverosa risposta e una precisazione scientifica
In merito all’articolo dei fratelli Rapposelli apparso su «Panorama Numismatico» n. 323 di dicembre 2016 (Ndr: disponibile qui), nel quale si accusa chi scrive, neanche tanto velatamente, di plagio, è utile fare dovute precisazioni per determinare la verità dei fatti, che appare molto differente da quanto riportato nel loro scritto.
di Franco e Vincenzo Rapposelli
LA DRAMMA CHE DOMENICO SPINELLI PENSÒ FOSSE STATA CONIATA NELLA ZECCA DI TEATE, IN REALTÀ DEV’ESSERE ATTRIBUITA A VELIA. GLI AUTORI PORTANO QUI ALCUNE PROVE A SOSTEGNO DI QUESTA IPOTESI.
Come soci della Società Numismatica Italiana abbiamo ricevuto il volume 117 edito nel 2016 dalla «Rivista Italiana di Numismatica». Fra i vari studi pubblicati ci ha meravigliato non poco un lavoro di Vincenzo La Notte che parla dell’inesistenza della dramma di Teate Apulum. Argomento molto interessante ma purtroppo non originale in quanto fu da noi già trattato, in maniera esaustiva, circa 5 anni fa!
Su questo specifico argomento abbiamo scritto nel tempo due articoli: uno nel 2009 dal titolo La prima e più antica moneta della zecca di Teate, alla ricerca di una rarissima dramma d’argento 1, l’altro, due anni dopo, con il quale concludevamo tutta la nostra indagine sulla “supposta” dramma della zecca di Teate 2.
- «Monete Antiche», a. VIII, n. 44, marzo/aprile 2009, pp. 7-8 ↩
- Franco e Vincenzo Rapposelli, Ancora sulla supposta prima monetazione di Teate. La dramma, in «Panorama Numismatico», n. 268, dicembre 2011, pp. 7-10. ↩
Uno zoo in miniatura nella monetazione greca antica
DIFFUSE IN TUTTO IL MONDO ANTICO ERANO LE MONETE CON RAFFIGURAZIONI DI ANIMALI, SIA REALI CHE FANTASTICI E MITOLOGICI.
Le monete più antiche – tanto per capirci quelle coniate in Grecia, in Magna Grecia e in Sicilia, nei numerosi Regni asiatici prima della conquista romana – riportano molto spesso, al rovescio, raffigurazioni di animali. Ho già trattato in modo più specifico della raffigurazione del toro e mi è venuto spontaneo di fare qui una rapida carrellata di monete sulle quali gli animali hanno una parte importante.
E il primo caso che mi viene in mente (è abbastanza ovvio), anche se non è il primo in ordine cronologico, è quello degli splendidi tetradrammi ateniesi con la raffigurazione della civetta, animale sacro a Minerva. Non per niente, tra i numismatici queste belle monete sono chiamate semplicemente “civette”. Eccone quattro esemplari: due cosiddetti “arcaici”, per lo stile e l’epoca, e due più curati e coniati anni dopo.
Decisamente più curata e raffinata la tetradracma ateniese coniata anni dopo ma con la civetta sempre protagonista.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.315 – Marzo 2016