Medaglie, decorazioni, ordini militari, gettoni, tessere monetarie, medaglie napoletane, medaglie degli stati italiani preunitari, medaglie pontificie, medaglie napoleoniche: articoli e studi di numismatica.
Premessa dell’autore Renzo Bruni
Perché un’opera su Balbo?
Immediatamente mi viene da rispondere: perché, essendo ferrarese, rientra nell’orbita dei miei studi. Questa risposta è assolutamente giusta ma non sufficiente, in quanto molti sono i ferraresi che meriterebbero di essere ricordati. La motivazione più profonda è forse nella seguente frase, rubata al Guerri 1: La storia di Balbo è la favola realizzata dell’uomo della strada che dice “se comandassi io” e arriva davvero a comandare, autore, vittima e complice del sistema in cui opera e di cui non si sa liberare. Queste righe evidenzieranno il Balbo alpino, squadrista, rivoluzionario, giornalista, aviatore, governatore. Ma nessuno degli aspetti che hanno caratterizzare l’esistenza di Balbo sarà esaltalo, né saranno espressi giudizi sul suo operato o sulle sue idee, perché questo non rientra nello scopo di questo studio. Una cosa sola sarà esaltata: l’arte della medaglia.
Renzo Bruni
- Giordano Bruno Guerri, ltalo Balbo. Milano 1998, p. 13. A quest’opera mi sono riferito per raccontare le vicende che hanno caratterizzato la vita di questo personaggio. ↩
GIOVANNI PIETRO CAVAZZONI ZANOTTI FU UN POLIEDRICO ARTISTA E SCRITTORE BOLOGNESE DEL SETTECENTO. ECCO LA SUA MEDAGLIA.
a, oppresso da un parruccone che gli scende fin sulle spalle e con una vistosa cravatta a sciarpa annodata sul collo, ha il volto statico, il naso pronunciato e gli zigomi in rilievo. Nel giro si legge: IO. PETRVS CAVAZZONVS ZANOTTVS. Nel rovescio è raffigurata una figura femminile, volta a destra, con vesti classiche, seduta su una sedia, in atto di dipingere su una tela poggiata sopra un cavalletto. E’ la rappresentazione allegorica della Pittura realizzata in stile classico. E’ la Pittura che copia il creato. Nel margine vi è la frase: IMITATIO RERVM NATVRAE (imitazione delle cose della natura). Non vi sono, sigle né simboli. Purtroppo nella medaglia non si scorgono neppure elementi originali di forza espressiva, probabilmente perché la lavorazione non era ancora perfezionata e, per questo non lascia vedere, nella sua funzione di prova, quale noi la consideriamo, quel realismo che dovrebbe coincidere con lo spirito emergente del suo tempo. Se questo esemplare, posto all’interesse dei lettori, fosse stato prodotto con un metallo nobile, avrebbe certamente mostrato una suggestiva e vibrante morbidezza. Si sa che Bologna, specie nel Settecento, era una città dedita alla cultura e alle arti che per altro testimoniavano l’intenso rapporto esistente tra la città stessa e gli artisti di talento, che numerosi vi vivevano e vi operavano. Giovanni Pietro Cavazzoni Zanotti era uno di questi.
Nel sito web del Comitato Olimpico Internazionale é stato pubblicato un documento che ripercorre la storia delle medaglie olimpiche da Chamonix 1924 a Sochi 2014.
Vengono presentate le foto di diritto e rovescio di tutte le medaglie e le relative descrizioni tecniche. Ripercorrere la storia delle olimpiadi attraverso le sue medaglie é una esperienza culturale ed artistica affascinante:
La storia delle medaglie olimpiche
di Francesco di Rauso
Giovanni Battista di Vico è oramai noto a tutti i cultori e collezionisti di medaglie italiane per la sua imponente presenza al dritto della medaglia. Il suo vero nome non fu Giovanni Battista Vico ma Giovanni Battista di Vico.
Qui di seguito, alcune ricerche d’archivio di Camillo Miniero Riccio (Napoli 1813-1882), storico archivista autore della scoperta del vero nome e della data di nascita e di morte del di Vico: Giovanni Battista di Vico, autore della Scienza Nuova nacque in Napoli il giorno 23 di giugno 1668 da Antonio di Vico e da Candida Masullo, ed il giorno dappoi fu battezzato nella chiesa parrocchiale di S. Gennaro all’Olmo dal curato D. Giuseppe Andrea Campanile […] al fol. 756 del libro 8 de’ battezzati si conserva nella parrocchia di S. Gennaro dell’Olmo si legge: A dì 24 di giugno milleseicentosessant’otto 1668 […] Gio. Battista fig.° d’Antonio di Vico e di Candida Masullo coniugi…
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.289 / Novembre 2013
di Francesco di Rauso
LA MEDAGLIA NAPOLETANA DEL SETTECENTO DIMOSTRA ANCORA UNA VOLTA DI ESSERE UN ECCEZIONALE TESTIMONE DELLA STORIA DELLA FAMIGLIA REALE DEI BORBONE.
Una misteriosa acquaforte di una medaglia di Ferdinando IV di Borbone
Ferdinando IV di Borbone e la consorte Maria Carolina d’Austria sono raffigurati su medaglie che commemorano i più lieti eventi dei loro regni, in particolare le nascite. In questo articolo vengono illustrate quelle per la nascita del principe ereditario Carlo Tito (1775) e del Principe Francesco (1777), quest’ultimo divenuto duca di Calabria (1778-1825) e re delle Due Sicilie (1825-1830) in seguito alla morte prematura di Carlo Tito nel 1778.
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