Medaglie, decorazioni, ordini militari, gettoni, tessere monetarie, medaglie napoletane, medaglie degli stati italiani preunitari, medaglie pontificie, medaglie napoleoniche: articoli e studi di numismatica.
di Alberto Castellotti
LA CONIAZIONE PUÒ ESSERE DATATA AL 1670, IN OCCASIONE DEL MATRIMONIO TRA ANNA MARIA ALTIERI ED EGIDIO COLONNA.
Incominciamo con la scheda tecnico-descrittiva di questo magnifico e suggestivo esemplare:
Argento; s.d.; diametro mm 52; peso gr. 33,2 circa.Aspetto simile alle piastre pontificie coeve tranne che il peso, un po’ eccedente.
SONO DUE LE MEDAGLIE ANNUALI DI GIOVANNI PAOLO II CONIATE PER RICORDARE GLI ANNIVERSARI DI ALCUNI TRA I PIÙ IMPORTANTI CONCILI DELLA STORIA: COSTANTINOPOLI, EFESO E VATICANO II.
Tra le medaglie che, in occasione della festa dei Santissimi Pietro e Paolo, sono state emesse dallo Stato della Chiesa e, successivamente, dallo Stato della Città del Vaticano per ricordare gli accadimenti e le vicende del precedente anno di regno del Pontefice, esclusivamente due celebrano i concili ecumenici.
Solo recentemente, regnante il papa San Giovanni Paolo II (Karol Josef Wojtyla, 1978-2005), nel 1982 (anno quarto di pontificato) e nel 1986 (anno ottavo di pontificato), sono stati ricordati gli anniversari rispettivamente dei concili di Costantinopoli ed Efeso e il ventennale della chiusura del concilio Vaticano II.
Segue: articolo completo in formato pdf, anteprima da Panorama Numismatico nr. 324 di gennaio 2017.
TRA ALCUNE PRESTIGIOSE MEDAGLIE BORBONICHE DEDICATE ALLE INCORONAZIONI MARIANE SI RISCONTRA UNA NOTEVOLE AFFINITÀ. CIÒ PERMETTE DI ATTRIBUIRE A SCIPIONE CATENACCI UNA MEDAGLIA RIMASTA FINORA ANONIMA
di Francesco Di Rauso
Desidero iniziare questa pubblicazione con una breve introduzione storica proveniente dal volume del compianto Franco Bartolotti, Medaglie e decorazioni di Pio IX, che tratta di come la presenza del nome del Capitolo Vaticano e del pontefice sulle medaglie per le incoronazioni mariane coniate in varie città italiane sia da considerarsi ufficiale.
L’uso di incoronare con solenni e pubbliche funzioni immagini mariane trae origine dalla consuetudine antica di rappresentare le croci e le immagini sacre sormontate da una corona e di adornare, con oggetti preziosi, simulacri di santi. Alla fine del XVI secolo, Clemente VIII aveva donato una corona di gemme alla immagine della B.V. in S. Maria Maggiore e questa usanza si diffuse particolarmente per l’opera di due frati cappuccini, Girolamo Paolucci di Calboli da Forlì e padre Fedele da S. Germano Vercellese. Questi due religiosi, nei luoghi dove predicavano, incitavano i fedeli a raccogliere oro, argento e gemme per confezionare corone da apporre sulle immagini della Madonna localmente venerata. Si possono ricordare tra le tante solenni incoronazioni dovute alla loro opera quelle fatte a Cremona (1596), Parma (1600), Comacchio (1619) e Oropa (1620). Questa forma di culto fu poi favorita dal nobile Alessandro Pallavicino, conte di Borgonuovo (Piacenza) che donò l’oro per la corona con cui il Capitolo Vaticano adornò nel 1631 l’immagine di S. Maria della Febbre nella sacrestia dei beneficiati della Basilica di S. Pietro. Dopo aver promosso l’incoronazione di altre immagini mariane a Roma questo conte volle dare stabilità a tale devozione lasciando nel 1636, per testamento, un legato al Capitolo Vaticano che consentiva di incoronare, nel tempo, le Madonne che godevano di particolare venerazione nei vari santuari. Perciò la concessione di tali incoronazioni divenne da allora privilegio del Capitolo di S. Pietro il quale ne stabilì le condizioni ed il cerimoniale.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.298 – Settembre 2014
LA LAVORAZIONE DEL TABACCO VENNE INTRAPRESA A ROMA ALLA METÀ DEL XVIII SECOLO. VARIE FURONO LE MANIFATTURE PAPALI. NEL 1863 PAPA PIO IX NE INAUGURÒ LA SEDE STABILE A TRASTEVERE, EVENTO RICORDATO IN UNA MEDAGLIA.
di Fabio Robotti
L’uso del tabacco venne introdotto nella Roma pontificia dal cardinale Prospero Publicola de Santa Croce (1514-1589) che, in qualità di Nunzio Apostolico in Portogallo, ebbe l’occasione di incontrare, alla corte di re Sebastiano I, l’accademico di Francia Jean Nicot (1530-1600) e di sperimentare il fiuto del tabacco. Il celebre erudito francese, che in quel periodo ricopriva l’incarico di ambasciatore aveva, infatti, impiantato una coltivazione di tabacco nei giardini reali di Lisbona.
L’uso del tabacco si diffuse rapidamente a larghe fasce della società poiché era diffusa la credenza che la sua assunzione, fiutandolo ovvero fumandolo in pipa, giovasse alla salute per le sue virtù medicali.
Segue: LA MANIFATTURA DEL TABACCO NELLA ROMA PONTIFICIA, articolo completo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.318 – Giugno 2016
LIBIA
Mussolini nominò Italo Balbo governatore della Libia con lettera datata 31 ottobre 1933, togliendogli contemporaneamente il ministero dell’aeronautica, che fu riunito con tutte le restanti forze armate in un unico comando nelle mani del Duce.
Balbo considerò inizialmente la nomina come una punizione, come una volontà di Mussolini di allontanarlo il più possibile dalla scena italiana, ma poi, passati i primi giorni di disagio e delusione, il suo stato d’animo si risollevò notevolmente in quanto era sostanzialmente in una situazione di assoluta libertà di fare e disporre a suo piacimento.
Quando Balbo giunse in Libia la penetrazione italiana era modesta e limitata alla zona costiera, le aree abitate erano lontane fra loro con comunicazioni molto difficoltose. Però il territorio, le città, con Tripoli in testa, e le genti, esercitavano sugli italiani un grande fascino.
Posta la residenza in un castello cinquecentesco costruito dai Cavalieri di Malta tra la città vecchia e il porto, cercò di creare attorno a se una cerchia di validi collaboratori attingendoli in prevalenza tra il folto gruppo di amici.