Medaglie, decorazioni, ordini militari, gettoni, tessere monetarie, medaglie napoletane, medaglie degli stati italiani preunitari, medaglie pontificie, medaglie napoleoniche: articoli e studi di numismatica.
di Giampiero Bettinetti
LE TESSERE DI BENEFICENZA RAPPRESENTANO UNA VERA NICCHIA DEL COLLEZIONISMO NUMISMATICO. INTERPRETARLE E’ OGGI MOLTO DIFFICILE. QUESTO ARTICOLO CERCA DI SPIEGARNE ALCUNE MILANESI.
In un articolo precedente (Panorama Numismatico, n. 229, pag. 41) si è parlato delle tessere (o segni) di beneficenza distribuite ai poveri dal consorzio della Misericordia di Milano, l’ente benefico fondato nel 1368 dai ricchi mercanti della città che vollero mettere la loro esperienza nella gestione dei patrimoni al servizio dei meno abbienti curando i lasciti elargiti in loro favore da tantissimi cittadini. La tessera poteva riportare su un lato il motto del consorzio (Per misericordiam salvi sumus) o il monogramma del consorzio (MS coronato e in cartiglio in cerchio di virgolette) e sull’altro lato il tipo di elemosina alla quale essa era destinata oppure la festività in relazione alla quale era distribuita (Fig. 1).
Questa miniatura di scuola lombarda del sec. XV tratta da M. G. Bascapè, P. M. Galimberti, S. Rebora, Il tesoro dei poveri. Il patrimonio artistico delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (ex ECA) di Milano, Silvana Editoriale, Milano, 2001, p. 81, illustra la distribuzione delle elemosine in natura al consorzio della Misericordia. La descrizione della scena è presa da I. Riboli, M. G. Bascapè, Statuti miniati dei luoghi pii elemosinieri, Milano, Amministrazione delle II.PP.A.B. (ex E.C.A.), 1990, vol. II.
ALLA MEMORIA DELLA PRINCIPESSA LIVIA DORIA CARAFA FU DEDICATA UNA SPLENDIDA MEDAGLIA, VERO CAPOLAVORO DELL’ARTE SETTECENTESCA. ECCONE LA STORIA.
La splendida medagliache presentiamo è l’unica, nella serie di medaglie del Regno delle Due Sicilie del periodo borbonico, a raffigurare una principessa del Sacro Romano Impero. Venne coniata nel 1784, in memoria della giovane principessa Livia Doria Carafa di Roccella, morta nel 1779 all’età di 33 anni. La sua creazione è dovuta all’opera del maestro incisore Bernardo Perger, di origine tedesca, attivo alla zecca di Napoli dal 1767 al 1789.
di Fabio Robotti
LE VICENDE DELLA PIU’ ANTICA CARICA DELLA CORTE PONTIFICIA ED I COMPITI SVOLTI IN TEMPO DI SEDE VACANTE.
Il maggiordomo è il titolo più antico tra tutte le cariche delle corti, in quanto fin dagli albori della storia presso ogni regno fu necessario individuare un soggetto deputato all’amministrazione e al governo della casa del “principe”.

Foto tratta da P. Voltolina, La storia di Venezia attraverso le medaglie, Volume II, Venezia 1998 pag. 188, n. 1017.
di Elio Concetti
DA UN VECCHISSIMO LISTINO DELLA DITTA MORCHIO & MAJER ECCO UNA ECCEZIONALE DECORAZIONE A NOME DEL DOGE VENEZIANO NICOLO’ SAGREDO.
Per numerosi collezionisti numismatici il periodo attuale è colmo di incertezze, di delusioni e di amare sorprese causate da molti fattori che hanno sconvolto il mercato, anche se qualcuno afferma che il mercato è cambiato perché si è adeguato ai tempi, ma ciò ha provocato l’isolamento di molti collezionisti e noi, pur continuando ad avere un occhio rivolto verso il pianeta numismatico, ci siamo posti “in sonno” e ci dedichiamo a rivedere vecchi listini e cataloghi d’asta di un tempo ed a ripassare alcuni testi che avevamo accantonato. È stato come ritornare alle origini.
di Francesco di Rauso
La medaglia qui illustrata è tra le prime emesse nel Regno delle Due Sicilie durante il periodo borbonico (1734-1861). Venne fusa per immortalare Giuseppe Carillo de Albornoz y Montiel duca di Montemar che ebbe un ruolo fondamentale nell’intera storia del Regno.
Verso il terzo decennio del Settecento Filippo V di Spagna era alleato con la Francia, tramite la quadruplice alleanza. Il suo obiettivo era quello di rientrare di nuovo in possesso del Sud Italia che dal 1707 costituiva un vicereame austriaco. Per riconquistare il Regno fu incaricato il generale Giuseppe Carillo de Albornoz y Montiel conte di Montemar e capitano generale degli eserciti di Sua Maestà, e della spedizione d’Italia, sotto gli ordini di S.M e suo vicerè, e capitano generale del Regno di Sicilia (1671-1747) per conto del giovane figlio Carlo. L’esercito spagnolo sbarcò prima a Genova e successivamente si unì in Toscana con le truppe del giovane Carlo.