Studi ed articoli su medaglie estere da Panorama Numismatico.
Margherita di Parma é un personaggio storicamente troppo noto perché vi sia bisogno di una presentazione. Il suo nome non è solo conservato attraverso i documenti e le immagini ma è anche legato alla memoria storica delle pietre: il palazzo del Senato a Roma e la villa raffaellesca di Monte Mario – oggi sede della rappresentanza del presidente del Consiglio – ricordano, tramite l’appellativo con cui era indicata (“Madama”), i suoi soggiorni e lo stesso vale per il paese tiburtino di Castel Madama, già Castello degli Orsini.
Segue: articolo completo Le due immagini di Margherita di Parma tratto da Panorama Numismatico nr.116 febbraio 1997, articolo richiesta da un nostro lettore.
di Roberto Costanzo
Alla morte di Carlo II d’Asburgo (1700) salì al trono di Spagna Filippo V di Borbone, nipote di Luigi XIV, secondo il testamento di Carlo II. Gli Asburgo d’Austria, forti del loro diritto dinastico, si opposero. La Francia di Luigi XIV, alleata con la Spagna del nipote Filippo V, occupò i Paesi Bassi spagnoli (1701) e mosse contro il Ducato di Savoia, assediando Torino; suscitò così la controffensiva austriaca in Italia al comando del duca Eugenio di Savoia. I gallo-ispani furono sconfitti e l’Austria ottenne il Ducato di Milano.
A Napoli, il partito austriaco si rivoltò contro il re spagnolo Filippo V, che dopo sette anni (1700-1707), dovette cedere il Regno al secondogenito dell’imperatore Leopoldo, l’arciduca Carlo d’Asburgo, intanto sbarcato a Barcellona (1705), quale pretendente al trono spagnolo (come Carlo III di Spagna).
La medaglia qui presentata celebra l’“Italia Austriaca”, mostrando i possessi asburgici di Milano e Napoli nell’anno 1707. A parere dello scrivente, è di qualche interesse per i collezionisti italiani.
GIOVANNI PIETRO CAVAZZONI ZANOTTI FU UN POLIEDRICO ARTISTA E SCRITTORE BOLOGNESE DEL SETTECENTO. ECCO LA SUA MEDAGLIA.
a, oppresso da un parruccone che gli scende fin sulle spalle e con una vistosa cravatta a sciarpa annodata sul collo, ha il volto statico, il naso pronunciato e gli zigomi in rilievo. Nel giro si legge: IO. PETRVS CAVAZZONVS ZANOTTVS. Nel rovescio è raffigurata una figura femminile, volta a destra, con vesti classiche, seduta su una sedia, in atto di dipingere su una tela poggiata sopra un cavalletto. E’ la rappresentazione allegorica della Pittura realizzata in stile classico. E’ la Pittura che copia il creato. Nel margine vi è la frase: IMITATIO RERVM NATVRAE (imitazione delle cose della natura). Non vi sono, sigle né simboli. Purtroppo nella medaglia non si scorgono neppure elementi originali di forza espressiva, probabilmente perché la lavorazione non era ancora perfezionata e, per questo non lascia vedere, nella sua funzione di prova, quale noi la consideriamo, quel realismo che dovrebbe coincidere con lo spirito emergente del suo tempo. Se questo esemplare, posto all’interesse dei lettori, fosse stato prodotto con un metallo nobile, avrebbe certamente mostrato una suggestiva e vibrante morbidezza. Si sa che Bologna, specie nel Settecento, era una città dedita alla cultura e alle arti che per altro testimoniavano l’intenso rapporto esistente tra la città stessa e gli artisti di talento, che numerosi vi vivevano e vi operavano. Giovanni Pietro Cavazzoni Zanotti era uno di questi.
Nel sito web del Comitato Olimpico Internazionale é stato pubblicato un documento che ripercorre la storia delle medaglie olimpiche da Chamonix 1924 a Sochi 2014.
Vengono presentate le foto di diritto e rovescio di tutte le medaglie e le relative descrizioni tecniche. Ripercorrere la storia delle olimpiadi attraverso le sue medaglie é una esperienza culturale ed artistica affascinante:
La storia delle medaglie olimpiche

Leonardo da Vinci. Ritratto di Isabella d'Este Gonzaga (disegno a carboncino su carta bianca con tratti a sanguigna)
“Farai le figure, in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell’anima; altrimenti la tu a arte non sarà sufficiente.”
Leonardo da Vinci.
di Franco Saetti
Accompagnato dall’attuale proprietario, il principe polacco Adam Czartoryski, il celebre dipinto di Leonardo da Vinci “La Dama con l’ermellino” si trova in Italia da alcuni mesi; proveniente da Eoma e da Milano, il dipinto è ora esposto a Palazzo Pitti a Firenze.
L’opera di Leonardo ritrae, com’è noto, Cecilia Gallerani, amante del Duca di Milano Ludovico il Moro, al cui servizio egli lavorò per circa diciotto anni, a partire all’incirca dalla fine del 1482 fino al 1499, quando Milano fu occupata per la prima volta dall’esercito del re di Francia Luigi XII.