Articoli e studi di numismatica su cartamoneta e banconote.
È uscito il terzo numero di AIC Magazine, il primo periodico italiano interamente dedicato alla cartamoneta, pubblicato dall’Associazione Italiana Cartamoneta. La rivista, oltre che elegante nella forma, risulta particolarmente ricca di contenuti e di novità: gli articoli offrono interessanti approfondimenti sugli argomenti più diversi, dalla produzione della carta con filigrana alle banconote in polimero di plastica, tutti corredati da un ricco apparato iconografico.
Si troveranno, all’interno: La forma, dalla gestualità alla tecnica, di Livia Faggioni; Ciao lira!, di Giovanni Fina; La rivoluzione polimerica, di Stefano Poddi; Il 100 lire delle Regie Finanze del 1760, di Giovanni Ardimento; La stampa calcografica, di Luigi Lanfossi; Confronto fra i cataloghi, di Stefano Poddi; Convegni numismatici nel mondo, di Fabrizio Raponi.
Per informazioni: www.associazioneitalianacartamoneta.it
e-mail: info@associazioneitalianacartamoneta.it
LE FIRME CHE COMPAIONO SU UN BIGLIETTO DEL BANCO DI NAPOLI NON SONO LE STESSE RIPORTATE SOLITAMENTE SUI CATALOGHI.
di Giovanni Carannante
Nella metà dello scorso anno ho notato un biglietto del Banco di Napoli da 500 lire con data 1/04/1885 (fig. 1) e con sommo stupore ho constatato che alcune firme erano diverse da quelle riportate su alcuni cataloghi.
Devo dire che una banconota del 1885 non l’avevo mai vista nel corso dei miei quarant’anni di collezionismo. Subito pensai si trattasse di una variante di firme (ritenendo sempre esatte le firme dei cataloghi, che riportano Pignataro, Cannaveri e Giannini, le stesse dell’emissione precedente: 1881); la prima firma “il ragioniere”, “cat. Pignataro”, sono riuscito subito a decifrarla perché è la stessa dell’emissione del 1877 (Ascione).
Ci sono luoghi del pensiero in cui spesso un collezionista o un cultore monetario veleggia con sospirata nostalgia, attingendo allo scrigno dei ricordi e all’ardore dell’immaginazione per interpretare, con spirito nuovo, tempi e luoghi ormai lontani, da cui trae origine la sua storia. In Italia, dove la sensibilità artistica e la vena poetica hanno acquisito uno statuto particolare, questa forma del pensiero assume una conformazione precisa: un itinerarium mentis, che dalla severità barocca di Barbetti approda alla postmodernità policromatica di Capranesi, evolvendo verso sentieri tecnologici sempre più attuali e affascinanti.
Stiamo parlando del biglietto più conosciuto e nominato nella storia della cartamoneta italiana, un topos del pensiero e dell’azione: il simbolo della cartamoneta per antonomasia incarnato per secoli dal biglietto da Mille Lire. Questo “personaggio”, dal carisma magnetico, ha assunto fattezze e colori diversi nel corso della sua lunga storia. Compie il suo esordio a Torino, nel 1746 come cartamoneta di Stato con rendita annuale, per poi prendersi una “pausa tecnica” di circa un quarto di secolo. Infatti, a causa della Rivoluzione Francese nonché dell’invasione napoleonica, i “biglietti delle Regie Finanze” di Torino subirono una forte perdita del potere di acquisto e cessarono il loro corso con la loro ultima emissione del primo settembre 1799.
di Corrado Marino
L’INDIPENDENZA NAZIONALE DOPO LA FINE DEL COLONIALISMO FRANCESE. L’INIZIO DELLA GUERRA DEL VIETNAM. IL RITORNO IN PATRIA DI SIANUK E POI IL SUO ROVESCIAMENTO. LA TERRIBILE ESPERIENZA DEL REGIME COMUNISTA DI POL POT. IL RITORNO ALLA NORMALITÀ RAPPRESENTATA ANCORA UNA VOLTA DEL RE SIANUK E IL PASSAGGIO DEL TRONO AL FIGLIO.
Dalla fine del colonialisno francese all’ascesa al trono del figlio del “sovrano immortale” Norodom Sianuk
La complessa e a più riprese drammatica storia della Cambogia è descritta con attenzione nelle sue emissioni cartacee, a volte di modesta fattura, altre di ottimo livello sia tecnico che artistico, che vanno dall’ultimo periodo della colonizzazione francese fino a oggi. L’espansione francese nel Sud-Est Asiatico ebbe inizio già al tempo di Napoleone III e si rivolse verso i tre paesi dell’Indocina: Viet Nam, Laos e Cambogia. In quest’ultima si era sviluppata, a partire dal IX secolo, la grande civiltà Khmer, che ci ha lasciato complessi monumentali di straordinaria bellezza, giunti quasi intatti fino a noi.
Raggiunto l’apogeo della potenza nel XIII secolo, la Cambogia cominciò una lunga decadenza, durante la quale fu assoggettata a turno dai suoi potenti vicini, il Siam (oggi Thailandia) a nord-ovest e il Viet Nam a nord-est. Diversi monumenti di grande valore si trovano infatti in territorio thailandese, vietnamita e laotiano e testimoniano di quanto esteso fosse il territorio cambogiano. Per molti anni, quando il paese era precluso ai visitatori, gli unici monumenti khmer visibili dai turisti erano quelli di Prah Viehar situati appena al di qua del confine thailandese.
Segue: articolo completo Travagliata storia della Cambogia attraverso le sue emissioni cartacee tratto da Panorama Numismatico nr.347 Febbraio 2019
LA REPUBBLICA AZERA DURÒ SOLO DAL NOVEMBRE DEL 1945 AL DICEMBRE DELL’ANNO SUCCESSIVO ED EMISE BANCONOTE IN SEI TAGLI DIVERSI. PRIVE DI PARTICOLARE PREGIO ESTETICO, COSTITUISCONO PERÒ LA TESTIMONINZA DI UNA POCO NOTA PAGINA DI STORIA DEL SECOLO SCORSO.
La presenza sovietica nell’Iran settentrionale e la secessione Azera
Alcuni anni orsono abbiamo acquistato la banconota qui riprodotta da un commerciante di Istanbul, insieme ad alcune altre emesse durante gli ultimi anni dell’Impero Ottomano al tempo della Prima guerra mondiale e all’inizio abbiamo pensato che si trattasse di un biglietto dello stesso genere, di un tipo non noto (allora eravamo ancora alle prime armi come collezionista). Questa ipotesi era avvalorata dallo stesso venditore che di banconote evidentemente ne sapeva ancora meno di noi. La provenienza ottomana pareva essere confermata dalla datazione in caratteri arabi in piccolo, al centro in basso del recto del pezzo, cioè il 1324 dell’Egira corrispondente, in apparenza, al 1906.
Scarica articolo completo La presenza sovietica nell’Iran settentrionale e la secessione Azera tratto da Panorama Numismatico nr.341, luglio/agosto 2018