Abbiamo avuto l’opportunità di esaminare uno splendido esemplare del denario del Bellum sociale tipo Campana 174, che è stato proposto nell’asta Artemide XXXI del 18 dicembre 2010.
Bellum sociale. Denario, 87 a.C. Zecca itinerante (Campania?).
D/ Busto di Minerva a destra,con elmo crestato ed egida. A sinistra, una Vittoria la incorona. Bordo di puntini.
R/ Due guerrieri che si incontrano e si stringono la mano. Entrambi indossano una corta tunica, quello di sinistra tiene una lancia italica (saunion), quello di destra stringe un parazonium. A destra, la prua rostrata di una nave da guerra con vessillo lemniscato ed un fascio di giavellotti. In esergo: I.
Metallo: Ag; Peso: g 3,98; Diametro: mm 17,5; Orientamento dei coni: h 5
Bibliografia: Campana 174. Sydenham 632a.
Questo denario anepigrafe non è solo uno dei più celebri e rari della serie del bellum sociale (39 esemplari complessivamente censiti da Campana per l’intera serie 15, di cui 2 soli del tipo 174, con numerale I all’esergo del rovescio) ma è anche uno dei più discussi per l’attraente e controversa scena descritta nel rovescio, di cui numerosi autori hanno fornito nel tempo interpretazioni diverse. Il complesso contesto storico offre infatti almeno tre eventi giudicati in qualche modo compatibili con la scena.
Lo scoppio della guerra sociale nel 91 a.C. non fu che l’epilogo di più di un ventennio di gravi tensioni sociali, politiche ed economiche che agitavano il mondo romano urbano e peninsulare. Le popolazioni italiche, legate a Roma da un foedus che imponeva loro pesanti obblighi militari, aspiravano da molti anni ad acquisire la cittadinanza romana, che avrebbe garantito loro diritti e tutele pari agli alleati.
La scintilla che innescò la guerra fu l’assassinio, nel settembre del 91, del tribuno della plebe Marco Livio Druso il quale aveva proposto una legge che avrebbe soddisfatto le loro aspirazioni.
Gli insorti si associarono in una lega, la Confederazione italica, che elesse propria capitale Corfinium, una città peligna ribattezzata Italia. Tra le espressioni più significative della loro sfida all’autorità romana e del progetto di uno stato rivale in Italia, fu la tempestiva emissione di monete proprie, denari di titolo e peso identici a quelli romani, con legende latine ed osche, che si rivolgevano rispettivamente alle popolazioni di ceppo sabellico di lingua latina e a quelle di lingua osca come i Sanniti ed i Lucani. Quasi la metà delle emissioni sarebbero state prodotte nel primo anno di guerra, sia per soddisfare le esigenze belliche che per affermare con forza la sovranità della Confederazione.
I tipi, che in una prima fase imitano quelli romani ed in seguito diventano originali ed a più forte contenuto propagandistico, possono essere schematicamente raggruppati in 15 serie, secondo l’ordinamento di A. Campana:
90 a.C.
Serie 1 : Testa di Italia /VITELIV. Dioscuri al galoppo.
Serie 2 : MVTIL o ITALIA. Testa di Italia /C.PAAPI.C o ITALIA. Dioscuri impennati.
Serie 3 : ITALIA. Testa di Italia /Giuramento a otto.
Serie 4 : VITELIV. Busto di Marte /C.PAAPI.C. Giuramento a quattro.
Serie 5 : MVTIL EMBRATVR. Testa di Italia /C.PAAPI.C. Giuramento a due.
Serie 6 : MVTIL EMBRATVR. Testa di Bacco /C.PAAPI. Toro e lupa.
89 a.C.
Serie 7 : ITALIA. Testa di Italia /Italia seduta e coronata.
Serie 8 : Busto di Italia /ITALIA. Vittoria seduta.
Serie 9 : VITELIV. Testa di Italia /Guerriero e toro.
Serie 10 : C.PAAPI.MVTIL.Testa di Italia / VITELIV. Guerriero e toro.
89-88
Serie 11 : C.MVTIL. Testa di Italia /SAFINIM. Guerriero e toro.
88-87
Serie 12 : Busto di Dioscuro /Minerva su biga.
Serie 13 : Busto di Minerva /Ercole e toro.
Serie 14 : Busto di Minerva / Guerriero, toro e trofeo.
87 a.C.
Serie 15 : Busto di Minerva / Scena d’incontro.
Segue: Articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.256, novembre 2010