In due brevi note apparse in precedenti numeri di Panorama Numismatico avevo sottoposto all’attenzione dei collezionisti alcune considerazioni riguardo a monete papali deI 1700.
Più in particolare, nel numero 45, descrivevo la mezza piastra di Clemente XI ( 1700 – 172 1) con al rovescio la veduta del porto di Ripetta, notando come tutti i numerosi esemplari osservati, in cataloghi e raccolte, presentassero dei difetti di conio nell’esergo del diritto, proprio in corrispondenza del nome dell’incisore. Inoltre avevo individuato una variante notevole nella rappresentazione del rovescio.
Nel numero 46 invece, descrivevo un diritto, comune a due testoni di Clemente XII ( 1730- 1740), che presentava una vistosa frattura del conio che correva lungo tutta la lunghezza dello stemma.
Vorrei ora aggiungere questa terza nota riguardante sempre una imperfezione riscontrata in una moneta papale dovuta alla rottura di un punto del conio. Si tratta infatti di un testone battuto nell’anno XVII del lungo pontificato di Papa Clemente XI, cioè tra il 1717 e il 1718.
Troviamo al diritto:
CLEMENS * XI – *P*M*AN*XVII ,
stemma Albani sotto tiara e chiavi decussate;
al rovescio:
“S*PETRVS* – *PRINC*APOST, San Pietro stante a sinistra, con aureola di raggi, benedicente con la mano destra mentre con la sinistra tiene le chiavi; in esergo, armetta Fallinelli.
Il CNI riporta questa moneta al numero 217 e Muntoni al numero 81.
Riguardo questo testone ho notato come, in molti esemplari, al diritto, in corrispondenza della lettera P. si trova un grumo di metallo che copre quasi per intero la lettera stessa. Questo difetto è evidentemente dovuto ad una screpolatura nel conio in quel punto che ha consumato il metallo e impedito una chiara definizione della lettera.
Sia l’esemplare illustrato nel CNI alla tavola 7 numero 10, che quello nell’opera di Muntoni, alla tavola 131, presentano questa imperfezione.
Articolo tratto da Panorama Numismatico nr.50/febbraio 1992, richiesto da un ns. lettore.