Scrivere sulle banconote oggi non è considerato illegale a meno che il contenuto sia ritenuto offensivo e/o osceno e si configuri qualche reato (razzismo, apologia del fascismo ecc.). Viceversa, durante il periodo monarchico, esisteva una legge che puniva l’oltraggio alla figura del sovrano e, di conseguenza, era vietato deturparne l’immagine anche sulla cartamoneta.
Ricordo che, negli anni Novanta, numerose banconote recavano frasi, messaggi, slogan politici, ingiurie, citazioni letterarie, frasi d’amore, poesie, banalità ed altro ancora. Sembrava che molte persone fossero state prese da un impeto irrefrenabile di comunicare agli altri il proprio pensiero, la propria rabbia, le proprie fantasie. Su questo fenomeno, decisamente curioso ed affascinante, sono anche stati pubblicati libri, ad esempio, Cara “mille lire” ti scrivo di Sira Sebastianelli e Ivan Battista, oppure Le mille lire scritte di Claudio Pisani. Quest’ultimo fu pubblicato da Stampa Alternativa, nella nota collana Millelire (veramente ironico); oggi è possibile scaricare la scansione di tutte le pagine (32) direttamente dal sito www.pedro.it/webs/millelireonline.it. Le scritte apparivano particolarmente sulle mille lire, soprattutto il tipo Montessori, mentre diminuivano, fino a sparire, man mano che la banconota aumentava di valore. Insomma si scarabocchiavano principalmente le banconote che, per effetto dell’inflazione, avevano ormai raggiunto uno scarso valore. Probabilmente, proprio per questo motivo, non c’erano timori a rovinarle scrivendoci sopra, si puntava sul presupposto che tutti le avrebbero comunque accettate in pagamento senza troppe storie considerando il loro basso potere d’acquisto.
Oggi, con i nuovi mezzi per comunicare (posta elettronica, community, blog, sms), questa “mania” è in parte scomparsa. Difficile, se non impossibile, scoprire la causa o le cause che spingono gli adolescenti, ma anche le persone mature, a scrivere sui biglietti di banca. Messaggi che vengono affidati al fato. Si può trovare di tutto: “Ti voglio bene”, “Ciao Valentina”, “Dedicato solo a te: stronza”, “Soldi di zonzorella”, “Luchino ti t.v.t.r.b.”, “Se solo te ne accorgessi ti amo. Fabrizio”, solo per fare qualche esempio. La maggioranza delle frasi sono battute a sfondo erotico-sessuale, seguono confessioni amorose, catene di sant’Antonio, slogan di ispirazione politica, messaggi esistenziali ed altro ancora. Un esempio emblematico è sicuramente il seguente: “Come fare impazzire un cretino? Gira la banconota …”, ovviamente sull’altro lato si legge “Come fare impazzire un cretino? Gira la banconota”. Chi non si è ritrovato a rigirare fra le mani un simile messaggio oppure un aforisma analogo?
I tempi sono cambiati e le banconote con scritte o disegni sono più rare, però attenzione perché se queste banconote vengono portate in banca possono essere considerate danneggiate e potrebbero essere trattenute senza venir sostituite con altre. Questa norma, che forse pochi conoscono, è stata stabilita dalla decisione della Banca centrale europea del 20 marzo 2003 (BCE/2003/4) relativa a tagli, specifiche, riproduzioni, sostituzioni e ritiro delle banconote in euro.
Nella normativa si può leggere, all’articolo 3, sostituzione di banconote mutilate o danneggiate: (…) Nei casi in cui le BCN (banche centrali nazionali degli Stati membri) abbiano la certezza o motivo sufficiente di ritenere che le banconote in euro siano state intenzionalmente mutilate o danneggiate, le BCN stesse rifiutano la sostituzione e le trattengono al fine di evitare il loro rientro in circolazione o che il richiedente le presenti per la sostituzione ad altra BCN. Tuttavia, le BCN sostituiscono le banconote in euro mutilate o danneggiate se hanno la certezza o motivo sufficiente di ritenere che i richiedenti siano in buona fede, ovvero se i richiedenti stessi possano provare di essere in buona fede. Le banconote in euro che riportino un grado di mutilazione o danneggiamento modesto, perché recano ad esempio annotazioni, numeri o brevi frasi, non saranno in linea di principio considerate intenzionalmente mutilate o danneggiate (…). Quindi le banche possono, in teoria, rifiutare il cambio ed operare il ritiro delle banconote scritte, disegnate o deturpate, mentre sono disposte a sostituirle se il danno è modesto e se ritengono che chi ne richiede il cambio sia in buona fede. La direttiva dispone inoltre che le banconote in euro originali possono essere sostituite nel caso in cui sia presentato più del 50% della banconota in euro, qualora sia invece presentato il 50% o meno della banconota in euro il richiedente deve dimostrare che le parti mancanti siano andate distrutte.
Chi fosse interessato alle banconote con scritte di vario genere, scarabocchi o disegni può visitare il sito www.eurobilltrackerforum.com dove sono raccolte banconote di tutto il mondo. Infine segnalo che al Salty Dawg Saloon di Homer in Alaska (Usa) c’è l’usanza di scrivere il proprio nome su una delle banconote lasciate per pagare il conto.