AREZZO, ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “PIERO DELLA FRANCESCA”
Presentazione
Sabato 28 maggio 2011 si svolgeva, presso l’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Piero della Francesca”di Arezzo, la Giornata di Studii Numismatici su “Le monete commemorative dell’Unità d’Italia”, ideata dal prof. Andrea Andanti, docente presso l’Istituto, e promossa dal Dirigente Scolastico, prof. Luciano Tagliaferri.
Con l’iniziativa l’Istituto ha inteso celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia attraverso un’attenta e ricca ricognizione delle monete commemorative dell’Unità nazionale, dalla prima, le 5 lire battute presso la Zecca fiorentina nel marzo 1861 all’indomani della proclamazione di Vittorio Emanuele II a “Re d’Italia”, fino alle 500 lire firmate da Guido Veroi per i festeggiamenti del Centenario nel 1961, passando per la serie del 1911 realizzata su modelli dello scultore Domenico Trentacoste in occasione del primo Cinquantenario.
Un percorso tra numismatica, storia, arte, didattica, poesia e mito, che tuttavia non si è fermato al passato, ma che anzi sarà consegnato al futuro da una medaglia celebrativa dell’evento appositamente elaborata in questi mesi dai professori della Sezione Metalli dell’Istituto, e prossima alla presentazione ufficiale.
L’evento, distintosi per l’ampia e interessatissima partecipazione del pubblico, soprattutto quello giovanile e studentesco, ha registrato anche prestigiose presenze del mondo istituzionale e produttivo, come quella del consigliere Marco Manneschi, Presidente della Commissione Affari Istituzionali della Regione Toscana, e quella dei principali rappresentanti della UnoAerre, storica azienda orafa aretina.
In occasione del Convegno, le vetrine della stessa Aula Magna hanno momentaneamente ospitato ed esibito al pubblico un nutrito nucleo di gessi e medaglie di Guido Veroi, provenienti dalle raccolte aziendali della UnoAerre, ed eccellenti espressioni dell’attività plastica svolta dal grande medaglista negli scorsi decenni per la committenza aretina.
Grazie alla fiducia e alla stima accordateci da questa rivista, offriamo all’attenzione dei lettori la pubblicazione integrale degli Atti del Convegno, che si apre di seguito con i saluti introduttivi del preside Tagliaferri e con il contributo del primo relatore, dott. Michele Tocchi; a seguire, nei successivi numeri mensili, le comunicazioni degli altri relatori.
Scuola e Numismatica.
Educare alla Cittadinanza, alla Storia e al Bello.
Saluto del Preside dell’Istituto, prof. Luciano Tagliaferri
L’Istituto d’Arte-Liceo Artistico “Piero della Francesca” promuove questa giornata grazie all’idea e dedizione del prof. Andrea Andanti, docente di questa scuola, e alla pazienza e professionalità dello storico dell’Arte Michele Tocchi.
Vorrei iniziare però cercando di focalizzare un aspetto che mi sta molto a cuore e che fa comprendere come questa giornata non sia un semplice evento, seppure straordinario (e ne converrete con me) ma una iniziativa che rientra in un progetto più complessivo di questa scuola.
“Arte e scuola”, oppure “fare arte è fare scuola” (o viceversa): è questa una delle intenzioni del nostro Liceo, istituto indirizzato a formare alunni preparati ma anche professionalità capaci, specializzate e riconosciute.
In un momento difficile per la maggioranza degli Istituti d’Arte italiani che sono stati messi in gravi difficoltà dalla Riforma Gelmini, questa scuola è riuscita a rimettersi in discussione. La confluenza degli Istituti d’arte nel nuovo Liceo artistico, che diventa una scuola in grado di far maturare tutti gli aspetti indicati nel profilo in uscita comune a tutti i licei, rischia di fare perdere un aspetto fondamentale della nostra esperienza: la laboratorialità, la creatività e la professionalità relativamente alla produzione artigianale italiana proprio nel momento in cui il tema del Made in Italy si rivela una carta importante da giocare per l’economia italiana.
E proprio questo progetto si inserisce nel nuovo percorso del “Piero della Francesca”. Un istituto capace di costituire una risorsa fondamentale di fantasia, idee, competenze che possono contribuire a realizzare progetti di sviluppo economico, di promozione culturale e lavorativa, e quindi di rilancio complessivo del tessuto economico provinciale fatto di piccole e medie aziende, laboratori artigiani, botteghe di tradizione, consorzi, cooperative, ma anche studi di design, quali fucine di idee che possono interagire con la stessa realtà educativa del Liceo Artistico.
La creatività, la conoscenza e l’uso del proprio corpo, le emozioni e le varie sensibilità che trovano spazio in una scuola dove è tutto importante. La scuola come dovrebbe essere: una palestra per la vita reale. E soprattutto un ambiente d’apprendimento e non d’insegnamento: la differenza è notevole.
Ecco allora questa una giornata. Scuola e Numismatica, ma questo non sembri un binomio inusitato, forzato, pretestuoso. La Scuola è l’istituzione per l’educazione, la preparazione , la consapevole formazione dei giovani, dei futuri cittadini. La Numismatica è la scienza che studia le monete, che educa alla conoscenza delle monete, del loro valore economico, storico, estetico; della loro valenza sociale. La finalità di questa nostra iniziativa è dunque educativa e in questo Scuola e Numismatica s’incontrano e felicemente si integrano.
Educare alla Cittadinanza; alla cittadinanza locale e nazionale, matura e consapevole. La scuola è il luogo d’elezione per tale fine e in questo assiduamente e fortemente s’impegna: specie il nostro istituto che da tempo è a disposizione di tutto il territorio, impegnato in molteplici attività culturali e di promozione sociale. Si pensi alla recentissima iniziativa che ha legato questa scuola alla donazione di 88 quadri per la realizzazione, all’interno del Centro Oncologico di Arezzo, di un ambiente più a misura d’ uomo, dove luci e colori possano donare un po’ di serenità a chi si trova in quegli ambienti, spesso angoscianti.
Così il buon cittadino che deve, o dovrebbe, sapere d’economia, deve, o dovrebbe, saper fare economia. E in questo c’aiuta la Numismatica che riporta e spiega i sistemi monetarii, indaga sul valore delle monete e registra, in variati periodi temporali, il loro potere d’acquisto, la loro svalutazione. Occorre esser consapevoli d’una moneta, conoscerne il valore, potenziale e reale, le sue implicazioni metrologiche ed economiche per bene operare come cittadini; futuri cittadini, per le nostre ragazze ed i nostri ragazzi; così, in modo davvero consapevole. E, questo, possibilmente, anche al fine di non gravare troppo sulle tasche dei genitori, specie al fine settimana.
Educare alla Storia. La moneta è Storia. Non solo le belle monete della Grecia o di Roma, del Medioevo e del Rinascimento, di secoli addietro o di cinquant’anni fa, quando c’erano le lire, da molti rimpiante. Ora c’è l’euro. E nei pezzi italiani da due, ecco la raffaellesca testa di Dante; in quelli da uno il richiamo è a Leonardo; nei divisionali, coi centesimi, sfilano il Marc’Aurelio del Campidoglio, le futuriste Forme Uniche di Boccioni, il volto bello e malinconico della Venere del Botticelli, la grandiosità del Colosseo, la sfida al cielo della Mole Antonelliana, l’enigmatico Castel del Monte. Tra le monetazioni nazionali in euro quella italiana è senz’altro la più storica. Avete mai pensato che si potrebbero impostare tante lezioni di Storia e di Storia dell’Arte solo facendo guardare alle nostre allieve ed ai nostri allievi gli Euro in metallo? E la dimensione storica, naturalmente, s’allarga all’Europa con le monete della Germania (l’imponente porta di Brandeburgo, a Berlino, dal 1989 assurta a simbolo di libertà), dell’Austria (la gotica e bella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna), della Francia (l’elegante figura di “ Marianna”, di rivoluzionaria e giacobina memoria), della Spagna (il volto austero e sognatore di Miguel de Cervantes, padre di Don Chisciotte). E potrei continuare. Dunque basta osservare bene gli spiccioli che spesso e volentieri ci appesantiscono, ci infastidiscono, per entrare in contatto numismatico con la Storia, la Letteratura, le Arti, le Scienze. E tutto questo è davvero straordinario ed altamente didattico ed educativo.
Quanto all’ultimo punto, Educare al Bello, mi pare che esso sia consequenziale allo scopo per cui, proprio cinquant’anni fa, venne fondato il nostro istituto e a quanto or ora ho detto. Si rifletta sul grandissimo artista al cui nome la nostra scuola è intitolata, Piero della Francesca, e ciò che egli significa per Arezzo, per l’arte non solo italiana ma di gran parte dell’Europa e dell’Occidente. In Piero tutto è armonia, misura perfetta, aurea, davvero, classica solennità, limpido colore.
L’esercizio delle varie discipline artistiche ed il loro studio storico e tecnico, l’apprendimento ancora della nostra Letteratura, di quella inglese, della Filosofia e della logica matematica, il saper immaginare e definire nel piano gli spazi, educano al Bello, a quel sentimento del Bello che fu di Piero. Nè, diversamente, è per la Numismatica, che, praticamente da quando è nata la moneta metallica, ci ha dato, in dischi metallici più o meno grandi, capolavori su capolavori, come, in questa sede, ci sarà mostrato e spiegato. Ma torniamo alla moneta italiana da due euro, a quel nobilissimo ed espressivo ritratto di Dante che vi è impresso. Mi si obietterà: è tale perché ripreso da un dipinto del sommo Raffaello. Verissimo, ma, e mi correggano se sbaglio i proff. Cherici e Paionni della sezione Metalli, occorre esser bravi, autentici artisti, ottimi tecnici per dare il modello, prima, e poi incidere i conii da cui uscirà la moneta. Se non si è ben preparati si rischia di svilire, di snaturare quello a cui si guarda, l’opera a cui ci si ispira. E’ dunque questo un ritratto esteticamente validissimo. E può essere istruttivo, molto istruttivo, approfondirne la genesi tecnica, la resa figurativa. Può, insomma, educare al Bello; proprio come da cinquant’anni si fa in questa scuola.
Naturalmente tutto questo non finisce oggi. Prima di tutto vogliamo, all’interno della nostra realtà territoriale aretina, lavorare insieme a quelle aziende storiche come la UnoAerre o anche realtà più recenti, per valorizzare quella che negli anni ’70 è stata una delle specifiche più importanti della nostra città: l’Arte della Medaglia. Nel panorama nazionale, proprio in quegli anni, Arezzo era considerata la città della medaglia, grazie ai concorsi annuali promossi proprio dalla celebre azienda aretina. Per questo motivo i nostri insegnanti della sezione Design del gioiello e dell’accessorio stanno lavorando ad una medaglia celebrativa di quest’evento, con l’intenzione di promuoverla all’interno dei circuiti numismatici e medaglistici italiani.
Dopo questa mia introduzione, possono iniziare i Lavori. Ma prima di passare oltre, voglio ringraziare per la sua partecipazione il consigliere regionale Marco Manneschi, e, ovviamente, i nostri preziosissimi relatori, che ci onorano oggi con la loro presenza. Li ringrazio anticipatamente per il loro contributo che so essere di altissimo livello.
Grazie quindi a Michele Tocchi, storico dell’Arte; a Fiorenzo Catalli, direttore archeologo presso le Soprintendenze di Roma e Firenze; ad Andrea Andanti, docente di Storia dell’ Arte e Catalogazione dei Beni Culturali presso l’Istituto; a Mauro Pisini, docente di Letteratura Latina presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra e di Composizione Latina presso la Pontificia Università Salesiana di Roma; infine a Giuliano Centrodi, storico dell’Arte e collaboratore del Museo Aziendale UnoAerre di Arezzo.
Luciano Tagliaferri
luciano@tagliaferri.net
Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Piero della Francesca” di Arezzo
Da Panorama Numismatico nr- 265 – Settembre 2011