Il mondo che ci circonda ci appare così reale che ci dimentichiamo che esso è risultato di un processo cerebrale molto sofisticato. Vedere è il risultato di una trasformazione del mondo esterno, fisicamente esistente, in un nostro mondo percettivo; trasfigurazione in cui giocano un ruolo importante la nostra conoscenza precedente, la nostra cultura, il nostro stato d’animo. In altre parole, la realtà che ci sta davanti è una elaborazione del nostro cervello e, a volte, ci fa vedere quello che non c’è oppure credere a ciò che non esiste. Quando osserviamo il mondo non lo registriamo passivamente come una macchina fotografica, il nostro cervello interpreta costantemente gli stimoli visivi per attribuirgli un senso, usando processi automatici basati soprattutto sull’esperienza.
Ogni tanto questo raffinato meccanismo di interpretazione s’inceppa… un attimo stiamo osservando una cosa e, subito dopo, ci appare qualcosa di completamente diverso ed inaspettato! Una illusione ottica è una qualsiasi immagine che inganna l’apparato visivo facendogli percepire qualcosa che non è presente oppure facendogli vedere in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente. I prestigiatori sono maestri nello sfruttare l’inganno ottico per eseguire numeri spettacolari, magie che sembrano impossibili, illusioni che li fanno apparire dotati di poteri paranormali. Le illusioni ottiche vengono classificate, in base al meccanismo che ne è causa, in tre categorie: ottiche, quando sono causate da fenomeni puramente ottici; percettive, quelle generate dalla fisiologia dell’occhio; cognitive, dovute all’interpretazione che il cervello fornisce delle immagini.
Anche questo bizzarro aspetto della visione, le illusioni ottiche, è stato affrontato e raffigurato sui tondelli monetali. Palau, nel 2008, ha coniato due monete ovali in argento (25 g) dal valore facciale di 5 dollari, la prima dedicata a Don Chisciotte della Mancia, il famosissimo personaggio del romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra (1547-1616). Il conio presenta un effetto particolare: al rovescio è raffigurato il volto del cavaliere triste ma, ad esame più attento, l’ambigua immagine si trasforma e, sotto l’elmo, si possono vedere Don Chisciotte sul suo cavallo Ronzinante seguito dal fido servitore Sancio Panza, suo scudiero. L’altra moneta, Autumn Leaves (foglie autunnali), riporta sul rovescio l’immagine di foglie cadute a terra che creano l’illusione di una donna nuda sdraiata tra le foglie. Questi conii riproducono alcune immagini dell’artista svizzero Sandro Del Prete (nato a Berna nel 1937), il quale ha sviluppato un suo stile basato sulle illusioni ottiche. L’effetto è volutamente forviante e l’immagine può essere interpretata secondo più punti di vista. Anche altre monete riportano immagini tratte dai disegni di Del Prete. L’Uganda, nel 2001, ha emesso la moneta in argento (49,90 g) da 2.000 shillings, Spirit of the Mountain, dove al rovescio è raffigurato un paesaggio che si trasforma nel volto di un uomo barbuto. La stessa figura è anche impressa sul tondello da 12.000 shillings in oro (6,22 g). Il pezzo quadrato in argento (50,00 g) da 4.000 kwacha emesso, nel 2001, dallo Zambia presenta, sul rovescio, l’immagine di una finestra con una tenda e della lingerie appesa ad asciugare, sul davanzale è seduto un gatto, all’interno si intravede una mensola con una pianticella in un vaso. Ma… aspettate un attimo, l’immagine sembra magicamente cambiare, ecco apparire… una donna nuda.
Si tratta di immagini ambigue con due o più figure distinte osservabili a seconda delle aspettative, del nostro atteggiamento mentale, l’illusione è di natura psicologica e soggettiva. Alcuni esempi sono ormai diventati dei classici come l’illusione moglie-suocera, giovane-vecchia. Altrimenti le figure possono essere viste a seconda del punto di vista, ad esempio capovolgendole, in questo caso la percezione è oggettiva. Può essere un tipico esempio di questa ultima illusione la moneta decagonale da 10 dollari in argento (25,25 g) emessa nel 2001 dalla Liberia. Sul rovescio è raffigurato il volto di una donna con occhiali, ma è sufficiente ruotare di 180 gradi il pezzo e, magicamente, appare il volto barbuto ed occhialuto di un uomo.
In alcune illusioni si ha la percezione di parti di immagini che non esistono realmente, figure che sono prodotte dalla mente, il triangolo di Kanizsa è il classico esempio, oppure l’illusione dei cerchi inesistenti. Questo effetto si può riscontrare avvicinando, in modo opportuno, i nominali da 1 penny e da 2, 5, 10, 20, 50 pence del Regno Unito (pezzi che riportano solamente alcune sezioni dello scudo araldico), è la nostra mente che tende a completare l’immagine dello scudo. Solamente sul pezzo da 1 pound si trova l’immagine nella sua interezza.
Nel ciberspazio è anche possibile trovare divertenti illusioni di prospettiva create utilizzando normali banconote. L’unico requisito è la presenza sulla cartamoneta dell’immagine di una figura umana e, naturalmente, fantasia e colpo d’occhio. In sostanza si piega la banconota in modo da nascondere una parte della figura che viene completata dall’immagine di una persona retrospicente ripresa, ovviamente, con giusta prospettiva. I risultati sono divertenti e gradevoli, soprattutto se è azzeccato l’abbinamento immagine della banconota e fisionomia del soggetto. Alcuni abbinano alle banconote anche immagini di celebrità. Numerosi esempi si possono ammirare nei seguenti siti www.moillusions.com, www.tricks-and-illusions.com, www.itsdeadlicious.com, www.desirulez.net.
Ma non è forse un’illusione il valore di una banconota? Un pezzo di carta colorata. Il mondo dell’uomo è principalmente visivo, queste monete sottolineano proprio questo aspetto, facendoci riflettere sulle illusioni che si prendono gioco della nostra mente. Lo sguardo è cruciale per gli esseri umani e forse è per questo che le illusioni che riguardano gli occhi sono così potenti. Mi piace concludere con una frase tratta dal volume Le cosmicomiche di Italo Calvino: “L’oggetto esiste qualora se ne abbia un’immagine”.