di Pasquale Attianese – da Panorama Numismatico nr.232/Settembre 2008
L’AUTORE RISCOPRE TRE EMISSIONI DI MONETE DI BRONZO DELLA MAGNA GRECIA CHE IN PASSATO SONO STATE OGGETTO DI DISCUSSIONE TRA GLI STUDIOSI. SONO MONETE CON SIMBOLI DI CROTONE E METAPONTO MA QUALE DELLE DUE CITTA’ LE CONIO’?
Gli studiosi numismatici del XVIII e XIX secolo, quali il Fiorelli, il Riccio, il Garrucci, il Minervini, il Sambon ed altri, nei loro testi ancora validi ed utili, spesso hanno descritto e presentato nelle tavole a disegno, delle monete “strane”, non sempre riconosciute davvero esistenti, dalla cosiddetta “Scienza Ufficiale” moderna (intendo, qui, riferirmi alle Soprintendenze archeologiche ed alle Università), la quale, a torto, è convinta d’essere l’unica e sola depositaria del vero. Infatti, quegli eruditi, che pure hanno contribuito significativamente al progresso della numismatica, sono considerati, nella migliore delle ipotesi, mistificatori del vero, adusi ad esibire esemplari completamente inventati, frutto della loro galoppante fantasia. Non essendo possibile, in passato, avere delle tavole fotografiche, si usava ritrarre le monete a china o a matita. In tal modo, risultava comodo aggiustare o ritoccare il disegno secondo quello che il ricercatore voleva dimostrare. In effetti, bisogna ammetterlo, talvolta, o per scarsa conservazione dell’esemplare disponibile, o per cattiva lettura dello stesso, qualche particolare è stato arbitrariamente aggiunto, eliminato o alterato. Si tratta, però, di pochi casi isolati e non certo voluti o dovuti ad una palese malafede.
Personalmente, poiché da decenni ormai, vado interessandomi alla monetazione della Megàle Ellàs, posso affermare d’aver verificato in grandissima parte l’esistenza di quegli esemplari che gli antichi numismatici esibiscono in disegno nelle tavole accluse alle loro opere. Quindi, a dispetto dei tronfi “Soloni” della numismatica, specialmente italiana, la reale esistenza di quelle monete, delle quali nessuno era stato capace di riscontrare alcunché, è stata abbondantemente asseverata.
Per dimostrare quanto si possa essere in errore a causa d’assurdi preconcetti e di conseguenza decretare giudizi frettolosi ed incontrollati, argomento di quest’articolo saranno tre serie di monete enee, variamente interpretate e non concordemente attribuite dagli studiosi antichi e dai moderni, qui esibite in foto per fugare ogni perplessità e dubbio. Anzi, per correttezza scientifica, mi sono attivato d’appurare, quando possibile, la loro esatta provenienza dagli strati archeologici dei luoghi, oggetto di ricerca.
Segue: