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Fior di fiorini

MONETE, MERCANTI E CAMBIAVALUTE AL TEMPO DEL BANCO MEDICI-SASSETTI. MONACI, SIGNORI E CONTADINI: LE MONETE DELLA BADIA DAL MEDIOEVO AI TEMPI DEL GRANDUCA

Dall’8 al 30 ottobre 2011 a Vaiano, in provincia di Prato, è stata organizzata una interessante mostra numismatica e non solo.

Scopo della mostra è stato quello, come scrive Francesco Bernocchi nella sua introduzione dal titolo La Val di Bisenzio, l’economia, la storia, di far riscoprire un illustre personaggio locale, Francesco di Tommaso Sassetti, uomo di fiducia della famiglia Medici ed amico personale di Lorenzo il Magnifico. Nel I semestre del 1482 egli fu nominato signore ed ufficiale della zecca pro arte capsorum della Repubblica fiorentina per la coniazione di monete d’argento e mistura tra cui il grosso d’argento che appunto porta l’armetta della casata Sassetti, cioè una fionda con un sasso affiancata dalla lettera F. Anche il figlio di Francesco, Cosimo, ricoprì lo stesso incarico nel II semestre del 1519 e nel III e IV trimestre del 1522 contrassegnando i grossi in argento da 7 soldi ed i barili da 10 soldi con lo scudo a goccia bandato con l’iniziale del suo nome. Francesco Sassetti, in quel periodo assai fecondo per la cultura, coltivò anche la passione per la numismatica ed il collezionismo.

Segue subito dopo il contributo di Alessio Montagano dal titolo Monete, mercanti e cambiavalute al tempo del Banco Medici-Sassetti dove vengono ricostruite le vicende familiari ed imprenditoriali di Francesco Sassetti che diresse, tra l’altro, le filiali del Banco Medici di Avignone e Lione. Sullo sfondo di queste vicende compare l’attività della zecca fiorentina che tanta importanza ebbe nel tardo Medioevo italiano ed europeo, in particolare con la coniazione del fiorino che ebbe fortuna su ogni mercato continentale.

Sassetti numismatico e Acquisto del podere Mulinaccio sono quindi i brevi capitoli firmati da Veronica Vestri.

Seguono le schede di importanti e famose monete fiorentine: prima fra tutte il fiorino d’oro, proprio quello emesso nel 1252 al valore di 20 soldi e del peso di 3,53 grammi di metallo purissimo. A seguire vi sono altre schede, in totale sono 26, che descrivono altri fiorini coniati nel corso dei secoli successivi, poi monete d’argento e di mistura. Sono presentate anche monete del periodo mediceo fino a Gian Gastone. Ogni moneta è stata descritta con ampia bibliografia e soprattutto presentata con splendidi ingrandimenti a colori.

Una appendice documentaria riporta, tra l’altro, i punti del Fiorinaio della zecca di Firenze dove viene presentato lo stemma Sassetti, uno studio di Francesco Bernocchi riguardante Lo stemma di Prato su una tessera medievale angioina ed uno studio su alcune monete rinvenute negli scavi locali.

F. Bernocchi, A. Montagano (a cura di)
FIOR DI FIORINI. MONETE, MERCANTI E CAMBIAVALUTE AL TEMPO DEL BANCO MEDICI-SASSETTI. MONACI, SIGNORI E CONTADINI: LE MONETE DELLA BADIA DAL MEDIOEVO AI TEMPI DEL GRANDUCA
Comune di Vaiano, Verona 2011
22 x 24 cm – 119 pp.
s.i.p.

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